Venga, lo intento, pero no consiguo parar de preguntarme si la tortilla de la que estamos hablando se habrá hecho con lo huevos de Rosita
"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck
venerdì 5 settembre 2014
tener huevos
Hay días que amanezco en cruz. Después sale el Toño ese a la pantalla y se te mete en la cabeza el refrán de “dale la vuelta a la tortilla”.
Venga, lo intento, pero no consiguo parar de preguntarme si la tortilla de la que estamos hablando se habrá hecho con lo huevos de Rosita
Venga, lo intento, pero no consiguo parar de preguntarme si la tortilla de la que estamos hablando se habrá hecho con lo huevos de Rosita
sabato 23 agosto 2014
oh mandarino vestito di blu
non prenderò mai più in giro chi fa shopping compulsivo. (Per me significa spendere 1000 rubli, sia chiaro!)
La mia delusione è la stessa, la mia ansia cresce a ogni secondo, non ho idea di cosa mangerò da vecchia, però per il momento ho un vestitino blu che è un amore, e una collana coordinata.
La mia delusione è la stessa, la mia ansia cresce a ogni secondo, non ho idea di cosa mangerò da vecchia, però per il momento ho un vestitino blu che è un amore, e una collana coordinata.
domenica 17 agosto 2014
la felicità fra le zampe
copio incolla qualcosa di super Zen e super mandarino, così come l'ho trovato sul web...
all'inizio ho pensato che l'autore citato potesse essere quel Cyril Lionel Robert James, il Platone nero, comunista non allineato famoso per il panafricanismo e la "questione nera" negli Usa.
Invece, googlando, viene fuori: "On Happiness", in To See the World in a Grain of Sand, a cura di Caesar Johnson, The R.C. Gibson Co, Norwalk-Conn. 1972
Comunque, qualcosa su cui riflettere.
C. L. James – On happiness
Un gattone vide un gattino che rincorreva la sua coda e gli domandò:
“Come mai corri dietro alla tua coda in questo modo? “.
Rispose il gattino:
“ho sentito dire che la cosa migliore per un gatto è la felicità, e che la felicità è la mia coda. Ecco perché la rincorro, e quando l’avrò afferrata avrò la felicità”.
“figliolo” disse il vecchio gatto “anch’io ho considerato con attenzione i problemi universali. Anch’io ho concluso che la felicità è nella mia coda, ma ho notato che, ogni volta che mi metto a rincorrerla, essa mi sfugge, mentre quando faccio altre cose, mi viene dietro ovunque io vada”.
domenica 3 agosto 2014
mandarina innamorata e sbaciucchiante
Erich Fried, Come ti si dovrebbe baciare
Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso
Erich Fried, Wie du solltest geküsset sein
Wenn ich dich küsse
ist es nicht nur dein Mund
nicht nur dein Nabel
nicht nur dein Schoß
den ich küsse
Ich küsse auch deine Fragen
und deine Wünsche
ich küsse dein Nachdenken
deine Zweifel
und deinen Mut
deine Liebe zu mir
und deine Freiheit von mir
deinen Fuß
der hergekommen ist
und der wieder fortgeht
ich küsse dich
wie du bist
und wie du sein wirst
morgen und später
und wenn meine Zeit vorbei ist
(traduzione su berlinocacioepepemagazine.com)
i Bronzi e la colonia
Perché noi calabresi ci impegniamo affinché i Bronzi rimangano a casa loro? si obietta che non ci sono abbastanza visitatori (ma va? è così facile raggiungere la Calabria, con qualsiasi mezzo tu voglia!) e che, per rendere fruibili le opere d'arte a tutti, chi non può viaggiare fino a Reggio "solo" per i Bronzi sarebbe penalizzato!
Allora meglio centralizzare l'offerta dei capolavori. E questo è il punto: considerano Reggio periferia, considerano la Calabria un far west con, casualmente, due statue di valore. Invece di valorizzare tutto il contesto in cui sono i Bronzi! Non so se sapete di cosa stiamo parlando, io quel museo lo conosco e posso garantirvi che vale il viaggio anche senza i Bronzi, poco ma sicuro! Così come l'intera città, così come l'intera regione!
Se i Bronzi fossero la classica "cattedrale nel deserto" allora avrebbe un senso parlare di spostarli, renderli fruibili il più possibile a chi è interessato all'arte, invece i Bronzi si trovano a casa loro tra altre mille meraviglie artistiche, architettoniche, paesaggistiche e chi più ne ha più ne metta! Chi non viene fino a Reggio a vedere i Bronzi si perde un viaggio alla scoperta di mille mondi incastrati uno nell'altro come solo in Calabria si possono trovare. Chi non viene a trovare i Bronzi a casa loro, chi non si perde, ammaliato, nel mare in cui hanno sonnecchiato per 2000 anni, può solo guardarli, senza vederli.
Ma chi ha interesse a investire in treni e aerei al sud? Chi ha interesse nel vedere i calabresi LIBERI e consapevoli de proprio potenziale, e prosperi grazie al turismo, all'arte, alla bellezza? Noi dobbiamo essere isolati, tagliati fuori, ancora una volta resi incapaci di intraprendere. Della Calabria si deve solo dire che si inchina alla mafia, che infesta pacifiche città del nord. La torta,ora più che mai, è piccola, e i commensali non devono aumentare. Portare via alla Calabria quello che da più di 40 anni è il suo simbolo è l'ennesimo stupro dello stato italiano.
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lunedì 26 maggio 2014
gioia infinita
Amore mio, Ipsitilla, io ti prego,
fichetta mia, delizia, di aspettarmi:
oggi vengo da te, nel pomeriggio.
Dimmi di sì, tesoro, non sprangare
la porta e non uscire, resta in casa
e tienti pronta. Almeno nove volte
ho voglia di scoparti. Anzi, se vuoi,
dimmi “vieni” soltanto e arrivo subito.
Son qui, sdraiato dopo pranzo, e supino
alzo col cazzo tunica e mantello
Catullo
fichetta mia, delizia, di aspettarmi:
oggi vengo da te, nel pomeriggio.
Dimmi di sì, tesoro, non sprangare
la porta e non uscire, resta in casa
e tienti pronta. Almeno nove volte
ho voglia di scoparti. Anzi, se vuoi,
dimmi “vieni” soltanto e arrivo subito.
Son qui, sdraiato dopo pranzo, e supino
alzo col cazzo tunica e mantello
Catullo
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domenica 25 maggio 2014
"portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci"
La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. L’autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics. Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione. Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo.
Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia. Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà. Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno
o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.
Fonte: wallstreetitalia.com
Tratto da EcPlanet
http://www.retenews24.it/rtn24/archivio/ce-dopo-morte-tesi-choc-scienziato-mondo/
sabato 19 aprile 2014
IN CALABRIA NON C'è NIENTE!
oggi qui a San Pietroburgo incrocio casualmente una ragazza che parla perfettamente l'italiano e mi dice che ha il fidanzato calabrese.
- Anche io sono calabrese!
- Ah sì? Io sono appena tornata dalla Calabria.
- Ma dai! Che invidia!
- Ma sei pazza? Chi vorrebbe andare in Calabria?
- Be' per esempio io.
- Ma in Calabria non c'è niente!
- ....................... E il tuo fidanzato dove vive?
- A Milano.
- Ecco, guarda, digli di restarci e la prossima volta vallo a trovare lì perché noi non vi vogliamo, grazie.
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Ubicazione:
San Pietroburgo, Russia
mercoledì 26 marzo 2014
no me fijo mucho en el dinero
La crisi spiegata dai bambini spagnoli
http://www.lasexta.com/programas/el-intermedio/mejores-momentos/nino-%E2%80%9Cvamos-salir-crisis-cuando-tenga-anos-tengo-nueve%E2%80%9D_2014032400343.html
http://www.lasexta.com/programas/el-intermedio/mejores-momentos/nino-%E2%80%9Cvamos-salir-crisis-cuando-tenga-anos-tengo-nueve%E2%80%9D_2014032400343.html
lunedì 17 febbraio 2014
la linea d'ombra, la zona di comfort...
http://storiedicoaching.com/2012/03/29/ancora-sulla-zona-di-comfort/
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