"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck
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martedì 5 gennaio 2016
forse è proprio così
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sabato 26 dicembre 2015
domenica 17 agosto 2014
la felicità fra le zampe
copio incolla qualcosa di super Zen e super mandarino, così come l'ho trovato sul web...
all'inizio ho pensato che l'autore citato potesse essere quel Cyril Lionel Robert James, il Platone nero, comunista non allineato famoso per il panafricanismo e la "questione nera" negli Usa.
Invece, googlando, viene fuori: "On Happiness", in To See the World in a Grain of Sand, a cura di Caesar Johnson, The R.C. Gibson Co, Norwalk-Conn. 1972
Comunque, qualcosa su cui riflettere.
C. L. James – On happiness
Un gattone vide un gattino che rincorreva la sua coda e gli domandò:
“Come mai corri dietro alla tua coda in questo modo? “.
Rispose il gattino:
“ho sentito dire che la cosa migliore per un gatto è la felicità, e che la felicità è la mia coda. Ecco perché la rincorro, e quando l’avrò afferrata avrò la felicità”.
“figliolo” disse il vecchio gatto “anch’io ho considerato con attenzione i problemi universali. Anch’io ho concluso che la felicità è nella mia coda, ma ho notato che, ogni volta che mi metto a rincorrerla, essa mi sfugge, mentre quando faccio altre cose, mi viene dietro ovunque io vada”.
martedì 17 aprile 2012
un pensiero per stanotte
io:
Giovanni:
che palle queste angosce esistenziali, questo mal d'amore, mi sono rotta i coglioni.
la felicità per essere tale ha bisogno della condivisione.
e nonostante oggi sia stata una bella giornata, in cui ho avuto conferme e soddisfazioni, io non sono felice.
Giovanni:
Eppure se uno imparasse a liberarsi di questa necessita' della condivisione, forse riuscirebbe ad assaporare meglio la felicita'.
che palle queste angosce esistenziali, questo mal d'amore, mi sono rotta i coglioni.
martedì 6 dicembre 2011
qualcosa su cui riflettere III
Bisogna posare veleno e pugnale e crearsi il proprio lieto fine, la maggior parte delle volte.
(guardando Grey's Anatomy)
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sabato 20 novembre 2010
qualcosa di molto mandarino su cui riflettere
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili
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qualcosa su cui tornare a riflettere.....
approfondendo la citazione di Barthes...
E' la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).
E' la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).
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qualcosa su cui riflettere II
L'altro che io amo e che mi affascina è atopos. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità del mio desiderio. Egli è l'unico, assolutamente l'unico essere vivente che io possa amare. Chiunque altro incontri, fosse anche il mio idolo preferito, non può rimpiazzarlo. Non troverò nessun altro come lui, meglio di lui.
Roland Barthes
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qualcosa su cui riflettere
la ceretta di Ockham fallisce ancora. l'unica cosa che c'è di realmente facile è riuscire a ferire le persone a cui diciamo di volere bene, scambiando la familiarità e la spontaneità con il diritto di dire e fare tutto ciò che ci passa per la testa.
in nome di un presunto sentimento sovrannaturale che ci lega indissolubilmente. ma io non credo che sia così, non credo a dio non credo a babbo natale, non credo all'oroscopo e non credo all'amore. credo nei piedi, nelle mani, nella forza di gravità, nella chimica, e nel rispetto. per gli altri e per se stessi.
e che la vita, questo si, possa diventare un inferno.
e ancora: credo a Saramago quando dice che una storia è sempre una relazione a tre, fatta da un uomo una donna e una terza persona, che è la relazione in sé, una persona di cui ci si dovrebbe prendere cura tutti i giorni, verificandone lo stato di salute (http://mandarinoaorologeria.blogspot.com/search/label/saramago).
e credo che lo spazio, prima o poi, finisca. che bisognerebbe fare attenzione a non occuparlo tutto con il proprio ego smisurato.
in nome di un presunto sentimento sovrannaturale che ci lega indissolubilmente. ma io non credo che sia così, non credo a dio non credo a babbo natale, non credo all'oroscopo e non credo all'amore. credo nei piedi, nelle mani, nella forza di gravità, nella chimica, e nel rispetto. per gli altri e per se stessi.
e che la vita, questo si, possa diventare un inferno.
e ancora: credo a Saramago quando dice che una storia è sempre una relazione a tre, fatta da un uomo una donna e una terza persona, che è la relazione in sé, una persona di cui ci si dovrebbe prendere cura tutti i giorni, verificandone lo stato di salute (http://mandarinoaorologeria.blogspot.com/search/label/saramago).
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- Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla