pubblico qui degli estratti del saggio di Paolo Barnard, IL PIU' GRANDE CRIMINE, documento consultabile su http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=192
nella speranza che chiunque si trovi a passare da questo blog sia incuriosito, impensierito, preoccupato, indignato, e si convinca ad affrontarne la lettura per intero, facendo propria l'esortazione finale. Divulghiamo.
Questo saggio vi parla del più grande crimine in Occidente dal secondo dopoguerra a oggi. Milioni di esseri umani e per generazioni furono fatti soffrire e ancora soffriranno per nulla. I dettagli e l’ampiezza della loro sofferenza sono impossibili da rendere in parole. Soffrirono e soffriranno per una decisione che fu presa a tavolino da pochi spregiudicati criminali, assistiti dai loro sicari intellettuali e politici. Essi sono all’opera ora, mentre leggete, e il piano di spoliazione delle nostre vite va intensificandosi giorno dopo giorno, anno dopo anno. (...)
Ero partito per affrontare il presunto ‘complotto del signoraggio bancario’, dove si afferma che i debiti pubblici delle nazioni sviluppate sarebbero il frutto della truffa delle Banche Centrali che cedono la moneta circolante ai governi in cambio di titoli di Stato, cioè se la farebbero pagare euro su euro (o dollaro su dollaro ecc.) con debito pubblico, anche se a loro costa nulla stamparla o emetterla. Questo all’insaputa dei cittadini che affonderebbero così nel debito perenne. Le Banche Centrali, poi, occulterebbero i profitti ciclopici che ne traggono, con la complicità delle banche commerciali, le quali partecipano alla trama a piene mani attraverso un loro particolare signoraggio. Vi sarebbe infine una congiura del silenzio intorno a questo tema, tale da rendere pressoché impossibile ottenere opinioni autorevoli da chiunque, eccetto naturalmente alcuni signoraggisti noti, e qualche sparso personaggio del
mondo degli affari. Addirittura è stato affermato che alcuni eccellenti furono assassinati mentre tentavano di ostacolare quella rapina monetaria (Lincoln, Kennedy). Dunque un complotto colossale e in piena regola, apparentemente. (...)
Attenzione: è imperativo per il lettore memorizzare uno spartiacque fondamentale da qui in poi, che
riguarda la sovranità della moneta. Esistono monete sovrane e non. Le monete sovrane hanno sempre tre caratteristiche, sono cioè:
1) di proprietà dello Stato che le emette.
2) non convertibili, cioè Stato e Banche non promettono più di convertirle in oro o altri beni concreti
su richiesta del cittadino (ma rimangono cambiabili in altre valute per andare in ferie ad es.).
3) floating, che significa che le autorità non promettono più di cambiarle a un tasso fisso con altre monete forti.
Il dollaro è moneta sovrana, poiché di proprietà degli Stati Uniti d’America, così la sterlina, di proprietà della Gran Bretagna, così lo yen giapponese, e altre. Tutta Europa, fino al gennaio 2002, ancora possedeva monete sovrane (marco, franco, lira ecc.), che sono poi scomparse con l’avvento (sciagurato) dell’euro, che… non è di proprietà di nessuno Stato. (...)
I signoraggisti sostengono un’equazione semplicistica e del tutto sbagliata che recita: la moneta viene
emessa dalle Banche Centrali (di seguito BC) a debito, cioè gli Stati se vogliono spendere, e quindi avere moneta, devono letteralmente comprarla dalle BC pagandola dollaro su dollaro, euro su euro, yen su yen ecc. con debito pubblico, cioè con titoli di Stato. (...)
Questa storia è tutta, ma proprio tutta sbagliata. Nulla di quanto detto sopra accade, e molto di ciò che circola in rete come il ‘complotto del signoraggio’ è, come vedrete ampiamente di seguito, frutto di una catastrofica incomprensione di come funziona la moneta moderna. (...)
Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che la moneta sovrana non è più di proprietà degli Stati, ma delle BC che la emettono/stampano. Falso. La moneta sovrana è sempre emessa PRIMA dagli Stati nell’ambito delle loro
attività di SPESA. Lo Stato a moneta sovrana se la inventa dal nulla, e spende per PRIMO, è cioè l’unico soggetto esistente che ‘monetizza’ per primo i beni e i servizi acquistandoli con la sua moneta;
dopo possono farlo anche i cittadini, ma solo una volta che lo Stato ha speso per primo originando la moneta che essi usano. La BC assiste lo Stato nel processo di spesa o fornisce liquidità al pubblico (su sua richiesta) attraverso il sistema bancario commerciale. Anche la BC può originare la moneta dello
Stato, inventandola dal nulla, e ciò accade quando presta denaro alle riserve bancarie o quando assiste lo Stato nella sua spesa, ma solo dopo che lo Stato l’abbia imposta spendendo per primo ed essendone proprietario esclusivo. Gli Stati a moneta sovrana non devono affatto bussare alle BC per avere la moneta, meno che meno pagare queste ultime. I signoraggisti credono che le monete sovrane siano oggi monopolio delle BC unicamente perché non comprendono i meccanismi di spesa degli Stati, come dire, li osservano a distanza e ne sono ingannati. Non comprendono neppure il significato delle tasse, e da qui generano una gran confusione. (...)
La spesa a debito dello Stato a moneta sovrana attraverso l’emissione di titoli di Stato è sempre l’attivo dei cittadini, cioè il loro risparmio. Nel caso dei titoli di Stato, ciò che accade è che essi trasferiscono di fatto il denaro del cittadino che li compra dal suo conto corrente a bassissimo interesse a un ‘libretto di risparmio’ a interessi superiori (il titolo), cioè un suo attivo, non un debito. Inoltre, il debito dello Stato a moneta sovrana non è mai un problema economico rilevante, infatti esso non viene mai ripagato, cioè i titoli di Stato a livello generale (aggregato) non giungono mai a maturazione. (...)
Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che i cittadini saranno tassati per ripianare il deficit di bilancio dello Stato e il debito pubblico causati dalla BC che gli vende il denaro. Sbagliato, gli Stati a moneta sovrana non tassano mai
per ripagare alcunché. In altre parole, le tasse non servono mai, né mai sono servite, a pagare alcunché nei bilanci degli Stati a moneta sovrana. (...)
La cosa migliore che uno Stato a moneta sovrana può fare per i propri cittadini è di spendere a deficit, cioè creare debito pubblico, perché la spesa a deficit produce ricchezza fra i cittadini. Il debito dello Stato a moneta sovrana non è mai il debito dei cittadini: questa è una menzogna creata ad arte dalle elites finanziarie per distruggere gli Stati. (...) Il debito dello Stato a moneta sovrana non è mai ripagato in realtà. Quando è stato fatto ci si è accorti che i danni erano di gran lunga superiori ai vantaggi. Ma com’è possibile non ripagare?
Quello Stato o lo rinnoverà sempre, oppure per pagare i titoli in scadenza ne venderà altri ai risparmiatori e con il ricavato salderà i primi. Nessuno deve pagare alcunché, meno che meno il cittadino. E gli interessi non pesano alle casse dello Stato? No, neppure quelli. Lo Stato a moneta sovrana li onora inventando denaro dal nulla. Quando poi i titoli di Stato finiscono alle
BC, esse sono tenute per legge a restituire un’alta percentuale dei profitti al Tesoro.
Se uno Stato vuole ridurre il debito o addirittura di eliminarlo, il risparmio dei cittadini crolla, perché saranno tassati più di quanto lo Stato li arricchisce spendendo. (...)
Chiedete a chiunque la seguente cosa: “A cosa servono le tasse?”. La risposta sarà invariabilmente “A dare denaro allo Stato per il suo funzionamento”. Non è forse vero che è dalle tasse che lo Stato ricava la spesa per
la sanità, scuole, infrastrutture o pensioni? L’allungamento dell’età pensionabile non è forse giustificato dalla necessità di raccogliere maggior fondi per la previdenza sociale?
La risposta è no, un secco e chiaro no se lo Stato è a moneta sovrana, come gli USA, la Svezia o il Giappone e l’Italia prima del 2002. Un secco sì per i 16 Paesi dell’eurozona, purtroppo, ma solo da poco. Milioni di adulti italiani non hanno mai saputo che le loro tasse non sono mai servite allo Stato
per spendere. E così non lo sanno centinaia di milioni di altri occidentali e non. E’ impossibile che le tasse possano pagare alcunché, visto che sono soldi che il governo a moneta sovrana ha immesso nella
collettività e che poi si riprende indietro in percentuale minore. Non dimenticate mai che le tasse vanno obbligatoriamente pagate nella moneta dello Stato, che solo lo Stato ha creato, per cui si tratta proprio
di soldi da lui elargiti e che poi gli tornano indietro in parte. Non può in alcun modo poi rispenderli, la matematica non glielo permette. Cioè, se un negoziante investe 100 e incassa 30, come fa ad avere alcunché da spendere? Inoltre, poiché il governo a moneta sovrana s’inventa il denaro da spendere, che
senso ha che si complichi la vita per riprenderselo indietro e rispenderlo? Fa prima a inventarsene dell’altro. Ciò che in realtà accade è questo: lo Stato a moneta sovrana inventa denaro spendendo, che poi si riprende (in parte) con le tasse distruggendolo, perché si tratta proprio dei soliti impulsi
elettronici che viaggiano avanti o indietro. Immaginate la spesa dello Stato come un contatore elettronico: quando lo Stato spende, i numerini corrono aumentando, es. da 234.000 a 234.400 (i c/c di cittadini si gonfiano); quando lo Stato ci tassa gli stessi numerini scendono ad es. da 234.400 a 234.100
(i c/c dei cittadini si sgonfiano). Semplicemente 300 cifre elettroniche sono sparite nel nulla, non possono essere spese. Anche nel caso remoto in cui un cittadino pagasse le sue tasse in contanti, accade la stessa cosa: i contanti finiscono alla BC che li distrugge. Ecco cosa sono le tasse veramente, denaro
che sparisce, null’altro, e certamente non un mezzo per racimolare soldi per la spesa dello Stato a moneta sovrana.
Ma allora, perché diavolo uno Stato come gli USA o la GB tassano? Perché Roma tassava prima del 2002? Le ragioni erano e rimangono quattro, di cui una merita un approfondimento, ma vediamole. Lo Stato a moneta sovrana tassa per:
1) tenere a freno il potere economico dei ricchi (non quello della gente comune). Infatti uno dei
pochi mezzi che lo Stato ha per impedire alle oligarchie private di divenire immensamente
ricche e quindi di spodestare lo Stato stesso è di tassarle. Lo fa troppo poco? Dipende dalle opinioni, ma questo è.
2) limitare l’inflazione. Si è detto che: inflazione = troppo denaro in giro e troppi pochi prodotti.
Se ciò accade, lo Stato tassa, si riprende i suoi soldi elargiti spendendo, e drena così
l’allagamento di denaro per contenere l’inflazione.
3) scoraggiare o incoraggiare taluni comportamenti. Si tassa l’alcool, il fumo, o l’inquinamento, e si
detassano le beneficienze o le ristrutturazioni, ecc.
4) imporre ai cittadini l’uso della sua moneta sovrana. E’ l’unico modo.
(...)
La piena occupazione - cioè quel sogno dove non sarebbero esistiti uomini o donne privati della dignità del lavoro o precarizzati - era possibile nelle economie di tutti i Paesi, ma fu stroncata scientemente proprio per schiavizzare milioni e controllarli con la sofferenza. (...)
Perché allora la piena occupazione non fu mai attuata? Perché ci sono un sacco di politici ed
economisti che non capiscono nulla dei sistemi monetari, poi ci sono molti individui nelle posizioni chiave del potere che sono opposti ideologicamente a questa idea, ma soprattutto se i cittadini si rendessero conto che i governi possono spendere quanto vogliono senza limiti di
debito, allora il settore pubblico acquisirebbe una percentuale della ricchezza nazionale troppo grossa per i gusti del grande capitale privato.
Dagli anni ’20 dello scorso secolo a oggi il grande capitale ha ordito un piano di dimensioni eccezionali proprio per stroncare sul nascere all’interno ogni accenno a quella possibilità.
(...)
Vi lascio con queste parole: ritroviamo il coraggio di salvarci la vita. Insegniamo ai nostri bambini la prima materia in ordine d’importanza al mondo: il coraggio. Il dramma è che non sappiamo più reagire, e siamo i primi nella Storia a essere così pavidi. Divulgate quello che avete letto, la gente deve innanzi
tutto sapere chi è il Vero Potere, cosa ha fatto, per poterlo combattere. Alla fine, tocca a noi.
"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck
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