"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck
lunedì 12 aprile 2010
La vera storia di Mariastella Gelmini
Il Gran Consiglio Intergalattico dei Portafogli Poderosi (abbreviato in P2) era al settimo cielo: la rinascita democratica della minuscola nazione del pianeta Terra stava avvenendo secondo i loro piani. In Italia ormai tutto procedeva secondo programma: adesso toccava alla scuola. Bisognava azzerare la ricerca, mettere in fuga i cervelli più pericolosi, licenziare insegnanti, stringere la borsa dei finanziamenti alla scuola pubblica e allargare quella per gli istituti privati. Stando sempre attenti a non pestare i piedi agli unici insegnanti pubblici che potevano dare fastidio, quelli di religione, che facevano parte di una struttura con ramificazioni in tutto l'universo a cui i Portafogli Poderosi si erano appoggiati per riciclare denaro e per risolvere altre questioni scomode. Insomma, bisognava annientare la scuola pubblica in modo che solo i ricchi potessero studiare e una volta comprata la laurea dirigere il Paese facendosi i cazzi loro senza preoccupazioni.
Sì, ma chi sarebbe stato in grado di farlo?
Serviva una mente vuota, un cervello striminzito di una persona senza spirito critico, vogliosa di fare carriera alla svelta e pronta a ripetere senza discutere tutto quello che gli veniva ordinato di fare.
Furono vagliati migliaia di candidati, ci vollero mesi prima di trovare la persona che rispondesse a quei requisiti. In tutta Italia c'era solo una persona che poteva annientare la cultura senza provare rimorso perché non l'aveva mai vista da vicino: Interstella Gelmini.
La nostra eroina ha il curriculum adatto: laureatasi in Lombardia supera l'esame da avvocato a Reggio Calabria dove il tasso di abilitazione è del 94%. Nel 2000 è sfiduciata da presidente del consiglio comunale di Desenzano del Garda per inoperosità.
La sfiducia, oltre che dall'opposizione, fu votata anche dai membri del suo stesso partito. Non era necessario cercare oltre. Il nuovo ministro della distruzione pubblica si mette subito all'opera con provvedimenti essenziali che l'Italia aspettava da anni e che fin da subito lasciano intravedere la sua potenza innovatrice: la reintroduzione del voto in condotta e del grembiulino.
La riforma Gelmini è inarrestabile: dimezzate le ore di insegnamento, dimezzati i docenti, dimezzate le scuole. E perché non abolire il valore legale del titolo di studio? Per la P2 è un sogno. Il Maestro Venerabile Licio Gelli arriva ad elogiare pubblicamente la riforma, soprattutto “l'innovazione” del maestro unico che, a suo dire, riporta finalmente un po' di ordine. Sono soddisfazioni per la piccola Interstella... La sua riforma ha anche un secondo fine: serve a far sembrare i ministri della Lega persone dal QI normale: è più semplice abbassare il livello culturale di un'intera nazione che alzare il loro.
Il popolino però sembra non capire...Studenti, insegnanti e famiglie scendono in piazza contro la povera Interstella che dice di essere meravigliata delle proteste, di non capirle...
Arriva a dire che il suo Governo è così attento alle problematiche sociali che sembra quasi di sinistra. La prima volta che ha parlato senza copione. E anche l'ultima. Dopo le strade tocca ai tetti: i precari della scuola campeggiano giorni e giorni sugli edifici scolastici ma fortunatamente i tg di regime distraggono il popolino parlando di tutt'altro. Sfortunatamente Studio Aperto è costretto a rinunciare ai servizi dei gattini intrappolati sugli alberi perché le telecamere puntate verso l'alto avrebbero potuto inquadrare le proteste sui tetti.
(tratto dal blog LO STARNUTO: http://silviodigiorgio.blogspot.com/
Illustrazione di Andy Ventura)
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