"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

venerdì 28 maggio 2010

in Italia il problema è sempre la canoa!

Una societa' italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivo' il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro. Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema. Il gruppo di progetto scopri' dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacita' gestionale: ingaggio' immediatamente una societa' di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadr a c'erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: "Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli piu' responsabilita'".
L'anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La societa' italiana licenzio' immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante cio' pago' un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La societa' di consulenza preparo' una nuova analisi, dove si dimostro' che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la societa' italiana e' impegnata a progettare una nuova canoa.

lunedì 17 maggio 2010

venerdì 14 maggio 2010

Borges tutto per me!!


grazie a Menno Van Dam

giovedì 13 maggio 2010

la terza persona


questa terza persona, di cui dovrei prendermi cura facendo attenzione a non ferirla e verificandone ogni giorno lo stato di salute, dov'è? io non la sento, non l'avverto, vedo solo noi due e due è troppo poco.

mercoledì 12 maggio 2010

MASCHERE


credo che a volte si rimanga prigionieri dell'immagine di noi stessi che abbiamo volutamente proiettato all'esterno.
siamo così bravi ad apparire come vorremmo che gli altri finiscono per crederci davvero.
non sono abituata a seguire l'istinto, perchè lo confondo con l'illusione, sono più brava a credere a quello che vedo e che tocco, alla superficie esterna delle cose. che però, e questo non lo avevo considerato, cambia a seconda della luce che la colpisce.

martedì 11 maggio 2010

surprise


I believed to be a piranha ... but I'm a goldfish!







perchè più consapevole del mio valore (in quanto d'oro) e perchè una boccia per quanto limitata e limitante è meglio di una fogna

la lettera A



A di autostima, autoconsapevolezza, amor proprio.
A di Antonella.

mercoledì 5 maggio 2010

strani incontri


stasera, mentre facevo tranquillamente la spesa all'Esselunga, cioè un mega supermercato assolutamente al chiuso, sulla mia testa volava un piccione....si, UN PICCIONE, e la cosa che mi ha sconvolto di più è stato che nessuno è andato nel panico e gli altri clienti nn sembravano neanche farci caso....MAH......

NI UN DIA SIN POESIA

VÍSPERA DE QUEDARSE

Todo está preparado: la maleta,
las camisas, los mapas, la fatua esperanza.
Me estoy quitando el polvo de los párpados.
Me he puesto en la solapa
la rosa de los vientos.
Todo está a punto: el mar, el aire, el atlas.
Sólo me falta el cuándo,
el adónde, un cuaderno de bitácora,
cartas de marear, vientos propicios,
valor y alguien que sepa
quererme como no me quiero yo.
El barco que no existe, la mirada,
los peligros, las manos del asombro,
el hilo umbilical del horizonte
que subraya estos versos suspensivos...
Todo está preparado: en serio, en vano.

Juan Vicente Piqueras

http://juanvicentepiqueras.com/espanol/palme.asp



martedì 4 maggio 2010

Lego Art


Copia d'Arte - Lo Sposalizio della Vergine -
omaggio a Raffaello Sanzio
marco pece aka udronotto.

lunedì 3 maggio 2010

idee per l'estate 2010 (invito a scoprire la Calabria...non abbiamo solo il mare!)

VENITE IN SILA!!!!




La Sila presenta una ossatura geologica essenzialmente granitico-cristallina. La morfologia è caratterizzata da morbidi versanti montuosi, fittamente boscati, con culmini che raggiungono quote comprese tra i 1700 e i 1900 metri. Tra le varie dorsali si stendono ampie valli fluviali con pascoli e praterie a quote medie di circa 1000 metri con i tre laghi artificiali, Cecita, Arvo ed Ampollino, creati per scopi prevalentemente idroelettrici.
Tutto l'ambiente silano è ideale per lo sviluppo della foresta, che vede il predominio del pino laricio. La "Sylva Brutia" è stata molto sfruttata nel passato ed è stata oggetto di numerose contese.
Ricca anche di granito, forniva alberi adatti all'edificazione di case e ad allestimenti navali: tagliati fino al ceppo in un unico pezzo e spediti via mare, rifornivano l'Italia e le colonie greche. Dopo la fine del feudalesimo, la Sila divenne proprietà dello Stato e molti terreni furono destinati all'agricoltura ed al pascolo. Nel 1876 si istituirono le cosiddette "camere chiuse": zone boscate nelle quali era proibito a chiunque di "legnare" poiché il legname era destinato per le costruzioni navali.
Questo avvenne con la legge n. 3124 che rappresenta una delle prime leggi di tutela dei boschi. Da tali terreni ha preso origine l'attuale demanio gestito dall'Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo forestale dello Stato di Cosenza.

Flora

Fino ai 1400 metri, il pino laricio è sicuramente la specie vegetale predominante. Nella Riserva Naturale dei "Giganti di Fallistro" vengono protette e salvaguardate 57 piante di pino laricio e 7 piante di acero di monte, tutte numerate e classificate. I diametri del fusto oscillano dai 71 ai 187 cm mentre le altezze, in più casi, sfiorano i 43 metri. Da studi su campioni legnosi e da osservazioni di campo si stima che l'origine della pineta possa risalire intorno agli anni 1620-1650. Notevoli sono anche gli esemplari della variante denominata "Vutullo" come il "Pino Bello" in località Fossiata.
Su alcuni tronchi sono ancora evidenti le incisioni praticate per la raccolta della resina destinata alla produzione della cosiddetta "pece brutia", particolarmente odorosa.
Variando la quota e la giacitura, il pino si unisce al faggio e più in basso al castagno; lungo i fossi e nelle zone dove affiorano le numerose acque sorgive, si trovano gruppi di ontano e pioppo tremolo. Fra le specie arbustive spiccano la rosa canina, il biancospino, il melo ed il pero selvatico, cocumelo, rovi e ginestre dei carbonai.
Il fitto sottobosco è invece costituito da felce aquilina, trifogli, fragole e lamponi. Da segnalare le splendide fioriture di orchidee, gerani, ciclamini, ranuncoli, viole, fiordalisi e ginestrine nei pascoli in alta quota come i "Pianori di Macchialonga".


Fauna

Sicuramente il mammifero più caratteristico dell'altopiano silano è il lupo, presente in molteplici esemplari. Esso viene tutelato e mantenuto a quote elevate, protetto dai fitti boschi e da specifiche azioni mirate, come il miglioramento dei pascoli d'altura.
L'azione di salvaguardia è favorita inoltre dalla diffusione delle sue prede: cervi, caprioli e lepre italica. Quest'ultima è ancora presente in un cospicuo numero di esemplari così come la comune lepre europea. La fauna, molto nutrita, comprende inoltre cinghiali, gatti selvatici, faine, tassi, martore, istrici, donnole e puzzole. Accanto a questi mammiferi vive una grande varietà di uccelli. Oltre all'avifauna stanziale, rappresentata da poiane, sparvieri, allocchi e cornacchie, tra i migratori si possono osservare beccacce, quaglie, beccaccini, allodole, tordi e cesene. Sono stati avvistati anche l'avvoltoio capovaccaio, il biancone ed il picchio verde e nero. Il gufo reale invece frequenta i boschi più isolati e le aree meno antropizzate.
Il rappresentante più grazioso è di certo lo scoiattolo nero facilmente visibile ai visitatori più mattinieri e silenziosi.

Fruizione

Tutto il territorio della Sila Grande è facilmente accessibile. È possibile fare passeggiate lungo i laghi, escursioni di vari livelli di difficoltà lungo i sentieri principali, indicati in appositi tabelloni.
Luogo di particolare interesse è il Centro Visita sito in località Cupone. Nato dall'adattamento degli spazi intorno a una segheria demaniale e dei plessi accessori, oggi è un centro di educazione ambientale con sentieri naturalistici, osservatori faunistici, museo, giardino geologico ed un orto botanico accessibile ai non vedenti con pannelli e file audio mp3 esplicativi delle varie essenze.
Tutto ciò, oltre alla adiacente area attrezzata per pic-nic lungo il lago Cecita, fa del Centro Visita una delle zone più frequentate del Parco della Sila.
L'accesso a "I Giganti della Sila" è consentito solo a piedi nei mesi da giugno a ottobre, lungo un percorso obbligato, fruibile anche ai disabili.
Il Corpo forestale dello Stato fornisce il servizio gratuito di visita guidata a scolaresche e gruppi organizzati che ne facciano richiesta.




http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/961




Sciurus vulgaris meridionalis

domenica 2 maggio 2010

Voglio vivere così, col sole in fronte!



Và... cuore mio da fiore a fior
con dolcezza e con amor
vai tu per me ...
Và... che la mia felicità
vive sol di realtà vicino a te...

Voglio vivere così
col sole in fronte
e felice canto
beatamente...
Voglio vivere e goder
l'aria del monte
perché questo incanto
non costa niente

Ah, ah! Oggi amo ardentemente
quel ruscello impertinente
menestrello dell'amor
ah, ah! La fiorita delle piante
tiene allegro sempre il cuor
sai perché?

Voglio vivere così
col sole in fronte
e felice canto
canto per me!

http://www.youtube.com/watch?v=GDBqDdLMY4o

alfabeto


I di Incredibilmente Incoerente
Irrimediabilmente Instabile

sabato 1 maggio 2010

una seratina tranquilla


S di
strampalata sfaticata svagata
spiazzata stordita
ma soprattutto S di Sans souci

vivere una sola vita



Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo Paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione.

Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione.

Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.

Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza
avere un solo essere
è prigione.


Ndjock Ngana - Poeta camerunense che vive a Roma,
autore della raccolta di poesie Nhindo nero.

CAIM


Il giardino dell’Eden era uberrimo di frutti, anzi, non vi si trovava nient’altro di godibile, persino quegli animali che, per natura, avrebbero dovuto nutrirsi di carne sanguinolenta perché venuti al mondo per essere carnivori, erano stati, per imposizione divina, sottoposti alla stessa malinconica e insoddisfacente dieta. Quello che non si sapeva era da dove fossero venute le pelli che il signore aveva fatto apparire con un semplice schiocco delle dita, come un prestigiatore. Di animali erano, e grandi, ma vai a sapere chi poteva averli uccisi e scuoiati, e dove.

José Saramago, Caino

IL BIBLIOTECARIO






FEDERICO SARDELLI
e altre chicche su:
http://www.vernacoliere.com/

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla