"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

venerdì 2 novembre 2012

IL GIORNO CHE I MORTI PERSERO LA STRADA DI CASA


Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c'era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consueti, il mezzo sorriso d'occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d'arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c'erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il due mattina, al risveglio.Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero s'avvicinavano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all'alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l'avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo otto anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall'aldilà il mitico "Meccano" e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.I dolci erano quelli rituali, detti "dei morti": marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, "rami di meli" fatti di farina e miele, "mustazzola" di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il "pupo di zucchero" che in genere raffigurava un bersagliere con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciliddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «che ti portarono quest'anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel due novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l'anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sperluccicante triciclo.Insomma il due di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un'affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con ui soldati americani arrivò macari l'albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e "stampato", come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.

Racconti Quotidiani - Andrea Camilleri

lunedì 29 ottobre 2012

si fa presto a dire dio

DIO C'È
SOLO SCRITTO SUI MURI

stazione di Parghelia,  VV

mercoledì 24 ottobre 2012

i napoletani puzzano&Jim Morrison

I napoletani puzzano. Puzzano di mare, di sale, di vento, di emozione. Puzzano di arte antica, di valori umani. Puzzano di dolore e di sofferenza per tutti i mali sopportati. I napoletani puzzano di allegria e di gioia di vivere, puzzano di una insopportabile fetente e geneticamente inestirpabile tendenza alla felicità. che noi altri ci affanniamo a respirare.


2 giorni fa ho pubblicato questo post dedicato a Napoli sul mio wall Facebook e ora me lo ritrovo in mille bacheche e in tantissimi blog, è diventato anche una nota in una pagina di fan del Napoli Calcio. quasi mai vengo citata, lo hanno fatto solo gli amici o i contatti più "carini" ma poi il post di bacheca in bacheca ha perso la citazione o addirittura è stato attribuito ad altri. è emozionante vedere che le mie parole sono diventate le parole di tutti, ed è esaltante sentirsi Jim Morrison.


sabato 22 settembre 2012

mercoledì 19 settembre 2012

neologismi

la stanchitudine è quando ti stanchi della solitudine?

sabato 8 settembre 2012

estratto da " 'Ndrangheta " di Enzo Ciconte



A metà degli anni '60 con la decisione di completare l'autostrada del sole nel tratto rimasto incompiuto tra Salerno e Reggio Calabria, la Calabria usciva dall'isolamento e poteva essere collegata più velocemente con il resto del paese. una scelta positiva che guardava al futuro della regione e alla sua possibilità di potenziare il trasporto su gomma; quello su ferro era tutt'altro discorso. il modo come furono portati a termine i lavori funzionò da volano per un significativo sviluppo della 'ndrangheta.
Vinsero gli appalti i grandi imprenditori del nord, com'era prevedibile visto l'entità economica dell'importo e visto le strutture da loro possedute. Nessuna impresa calabrese era in grado di competere. Questi colossi imprenditoriali del nord quando arrivarono in calabria, ancor prima di iniziare i lavori, avviarono trattative con alcuni capobastone e si accordarono con loro.
Acquistarono la protezione della 'ndrangheta sui cantieri dove lavoravano certe ditte e dove furono assunti guardiani indicati dai capibastone. Tutto ciò aveva una conseguenza di carattere economico: la 'ndrangheta costava. dai calcoli fatti i prezzi lievitarono del 15%. Era il costo della 'ndrangheta. La "Stampa" di Torino il 3 marzo del 1970 scriveva: "in un certo senso, questo nuovo tipo di mafia lo hanno generato i grandi imprenditori edili del settentrione".
Considerazione amara, non lontana dal vero, perchè nel silenzio e nella più totale disattenzione e indifferenza la 'ndrangheta avviava la sua grande trasformazione; e la avviava con l'aiuto dei grandi imprenditori edili del nord che si assunsero, così facendo, una grave responsabilità storica.
Costoro avevano forza economica, autorità, relazioni sociali per resistere alle richieste estorsive, avevano il prestigio per chiedere a prefetti e questori la necessaria e doverosa tutela dei loro cantieri. Tra l'altro, la 'ndrangheta non era ancora all'altezza di costituire una minaccia così devastante contro di loro. lo sarebbe diventata negli anni successivi, e proprio dopo che si era arricchita con i lavori dell'autostrada.

Enzo Ciconte

giovedì 30 agosto 2012

Piero Angela e dintorni....

Cose che ho scoperto guardando Focus Tv: se non era per il continente africano che spingeva, rinculando, contro quello euroasiatico, col cavolo che Alpi e pianura padana emergevano dalle acque.

Daniele Sensi.

mercoledì 15 agosto 2012

che meraviglia

La gente dice che ciò che conta è vivere, ma io preferisco leggere.
(Logan Pearsall Smith)


sono entrata in libreria, l'unica libreria che c'è qui. cercavo una novità, è tanto che non leggo un bel librone da trenta euro appena stampato.
La signora della libreria, bellissima nella sua naturale sciattezza e nell'ostentazione dei suoi anni, mi ha raccontato come fosse finita a vendere libri nel più piccolo paese d'Italia, a più di 1000 km da casa sua.
tanti anni fa, mi ha detto, era venuta ad accompagnare la madre in vacanza, che purtroppo in quei giorni si ammalò e così la vacanza diventò un lungo soggiorno in ospedale. durante quei mesi di ozio, la futura libraia - ex giornalista ed ex collaboratrice di case editrici, c'è da precisare - faceva compagnia alla madre ammalata e si ritrovò a poter leggere solo i librini gialli che rimediava nelle edicole.
da lì, dopo 4 mesi di noia mortale, la decisione di trasferirsi definitivamente in quel paesello e di aprire una libreria - prima ed unica libreria del paese -, dunque di invecchiare lavorando: il negozio le permette semplicemente di andare in pari tutti i mesi ma almeno non fa la pensionata e non si annoia più.
non ce l'ho fatta a persistere nella decisione di acquistare una novità. mi sembrava, dopo questa bella storia, di aver già fatto il pieno. e ho optato per un classico che avrei voluto leggere da tanto tempo.

LA PELLE, Curzio Malaparte. in un'edizione curatissima, di Adelphi. uno di quei libri che ti fanno benedire l'invenzione della scrittura.

Una meraviglia. una vergogna non averlo letto prima, un peccato averlo già letto.

lunedì 18 giugno 2012

domenica 27 maggio 2012

il mandarino vaticinatore

oggi, soltanto oggi, ho afferrato appieno quello che è accaduto. credo che negli ultimi 2 mesi, sotto sotto, io mi sia solo illusa. e così, solo oggi prendo coscienza che è il caso di voltare pagina. è il caso di essere un po' superficiali. senza rimpianti o sguardi all'indietro e "se fosse stato" "se avessi detto" .... non ci sono errori, o forse sì, è uguale. è il momento di essere superficiali. di non trattenere più. di aprire i pugni e lasciare che il cristallo che mi è scoppiato in mano e che mi si è conficcato nelle carni cada a terra e vada in mille pezzi. ed è il momento di fottersene. perchè tanto, se sono sbagliata, se sono perversa, non posso cambiarlo.
(G. De Chirico, Il Vaticinatore)

i vermi nel cervello

non ho capito che cos'altro mi ci vuole. mannaggia a me che sono dura eh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 24 maggio 2012

mandarino coi vermi

inzomma la montagna di merda sono io.

mercoledì 23 maggio 2012

la chiave di lettura

la chiave di lettura che mi viene gentilmente proposta è che io sono così terribile e insopportabile e distruttiva da aver allontanato chi mi amava. e aver esaurito il suo amore. è colpa mia, perchè in me c'è qualcosa di sbagliato. dunque, andiamo a letto con questa meravigliosa consapevolezza. qualsiasi alternativa è meglio a stare con me. alè. adesso sì che mi sento meglio.

Adesso lo so

so che appena tornerò a casa butterò immediatamente quella lettera piena di bugie. so che la butterò via, che butterò via tutto. non servirà a niente, ma almeno non direte che non ci ho provato. adesso lo so. e mi chiedo: ma prima, comunque sia, come ho fatto a crederci? perchè ci ho creduto, lo devo ammettere. cos'ho che istiga a prendermi per il culo? mi piacerebbe capirlo. non posso perdonarmi di esserci cascata. e non posso credere che sia la mia vita. che squallore ... "pensavo fosse amore" e invece sei solo una montagna di merda.

lunedì 21 maggio 2012

o la va o la spacca

altro che acronimo involontario. o è la fine di tutto o l'inizio di una nuova era.

ho voglia di morire

domenica 20 maggio 2012

la lettera d'amore

" (...) Siamo proprio una bella coppia! (...) io ho voglia di impegnarmi con te, ho voglia di realizzare qualcosa che ci tenga uniti, insieme nel lavoro come nella vita privata. forse tu diresti che ho voglia di trovare pace, non so se sia trovare pace piuttosto direi voglia di condividere le angosce, le preoccupazioni, le gioie, la vita." non so che pensare. non sono riuscita a buttarla via.

giovedì 17 maggio 2012

mandarino a oncologia

quando hai un cancro al cuore l'unica soluzione per estirparlo è lasciare che brucino anche tutte le cose belle che hai ancora dentro.

martedì 1 maggio 2012

vendere cara la pelle

giorni bastardi, vita randagia.

ma vaffanculo, bambino di merda

Caravaggio, Amore Vincitore.

lunedì 30 aprile 2012

mercoledì 18 aprile 2012

ODIO PURO

Dentro, da qualche parte nel basso ventre, covava una roba che lo faceva stare di merda. Una di quelle robe che ti consumano piano piano, che ti ammalano come un morbo dalla lenta incubazione, e di cui non puoi parlare a nessuno perché se per caso sputi il rospo ti crolla in testa tutto il teatrino del cazzo.

Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via

martedì 17 aprile 2012

un pensiero per stanotte

io:
la felicità per essere tale ha bisogno della condivisione.
e nonostante oggi sia stata una bella giornata, in cui ho avuto conferme e soddisfazioni, io non sono felice.


Giovanni:
Eppure se uno imparasse a liberarsi di questa necessita' della condivisione, forse riuscirebbe ad assaporare meglio la felicita'.


che palle queste angosce esistenziali, questo mal d'amore, mi sono rotta i coglioni.

domenica 15 aprile 2012

frittole

si, la vita è un morso, appunto, che schifo questa vita sbocconcellata e semi-masticata.
ho un rigurgito suicida.

venerdì 13 aprile 2012

del dimogno non si butta via niente

che può sempre tornare utile.
decisamente, può "servirmi".

e, se da una parte "u puarcu abbuttu un crida aru dijunu"

d'altra parte è vero anche: "MINA MO' CH'è CARN'I PUARCU"



PS. "A vit'è nu' muorz, viratenn bene!"

giovedì 12 aprile 2012

oppure

sono morta e non me ne sono accorta?

uggia- diavolo d'un dimogno

il paradiso, hortus conclusus, l'ho sempre immaginato come de-limitato nelle spazio fisico o nelle libertà individuali, e invece forse ed evidentemente può esserlo nel tempo.
siamo abituati a pensarlo associato all'eternità e forse è così: è eterno, finchè dura.



si può vivere inchiodati ad una croce?

si può imparare a esorcizzare il dimogno?

mercoledì 11 aprile 2012

poésie

tutte le sere vado a dormire, con la paura che mi scuote il petto, la paura, non più il dolore e neanche la speranza, ma la paura,
che potrei sognare pecore elettriche.

lunedì 9 aprile 2012

il futuro, stoicamente.




Non ho proprio idea del guaio in cui mi sto cacciando!

domenica 8 aprile 2012

IL DIMOGNO


è vero, se lo evochi appare e ti trascina in un inferno.

personal devil. il mio demone personale è fatto di desiderio fisico e affettivo, arrapamento, nostalgia, isterismo, progressiva pazzia, depressione cronica, schizofrenia galoppante, repressione sessuale.

venerdì 30 marzo 2012

caos nel pozzo


caos. disordine. disorientamento. la mia vita come un prezioso manoscritto del quattrocento su cui qualcuno ha pisciato, e quel qualcuno forse sono io.
questa è la metafora che mi viene in mente.
brutte notizie sul fronte tfa, pare che siano previsti dai 3000 ai 4000 euro per le tasse.
una tangente. per avere una chance. e poi come dovrei mantenermi un'altra volta fuori casa, studiando e lavorando? e non è che questo mi faccia piacere, questo mi renderebbe pazza di gioia, ma chi me lo dà un lavoro? uno qualunque, figuriamoci poi un part-time ben pagato con cui mantenermi e studiare fuori casa.
il tfa me lo posso anche sognare.
Quali strade si possono ancora percorrere? il ditals, di sicuro, che almeno mi serve a perfezionare il curriculum, e il patto col demonio, che mi sembra davvero, per quanto pazzesca, l'unica cosa che posso permettermi di sognare in questo momento.
è un compromesso bestiale, è davvero come vendersi l'anima, ma questo progetto io davvero lo metterei su anche con Lucifero in persona, non scherzo.
sarà anche difficilissimo, una pazzia solo sperarlo, ma è l'unica debole luce in fondo al tunnel, non ne vedo altre.
ho tantissima paura di illudermi ma è tutto quello che chiedo alla vita in cambio della mia anima. e io so che bisogna fare attenzione quando ci si affaccia al pozzo dei desideri a chiedere qualcosa, perchè di solito la si ottiene, e poi ci si pente. io sono pronta ad accettare tutte le conseguenze, purchè il mio desiderio venga esaudito.


(Francisco Goya, El aquelarre)

mercoledì 28 marzo 2012

Opzioni






Quale tipo di rapporto si può avere fra persone, fra esseri umani, nello specifico fra uomo e donna, e quanti livelli di rapporto si possono avere simultaneamente con la stessa persona?
sono slegati? hanno una relazione di subordinazione? possono vivere indipendentemente l'uno dall'altro? Si è amici/amanti/complici/compari di sventure/compagni di merende/anime in pene/soci/colleghi/supporters l'uno dell'altra in questo inferno di merda che dobbiamo attraversare, e poi cosa rimane... si può selezionare solo un'opzione? defleggare il "compagno di vita" e tenersi il ragazzo brillante che mi fa stare bene?
è possibile aver scambiato una grande amicizia per un grande amore?
si può continuare a fare un pezzo di strada insieme? È un po’… come correggere il tiro, no?
E si può arrivare, poi, a desiderare la felicità dell'altro senza che questa coinvolga e presupponga la tua?
E' come decidere di continuare a viaggiare sullo stesso treno, riservandosi la possibilità di cambiare vagone a seconda del momento (o della comodità?)
io ho i miei dubbi, e certo non perché non mi sia messa in discussione.

Ma non sono mai stata brava a rimanere col bicchiere in mano quando sono assetata.

A volte è possibile selezionare più opzioni, a volte alcune opzioni ne presuppongono implicitamente altre o così dovrebbe essere (la voce "complicità" per esempio resta sfuggente), a volte invece ne escludono altre ancora.
perchè sia così non lo so, credimi, forse perchè mi hai fottuto, e adesso fottiti un pò anche tu.
e poichè mi stai leggendo, scegli tu fra amici o colleghi. entrambi no.
ed eventualmente, scegli anche un altro nome. le regole già le conosci, niente di personale.

martedì 27 marzo 2012

ECLISSI TOTALE

"Si 'o vvuó' sapé, ccá nun ce sta nisciuna..."




Non si ama mai qualcun altro; si ama ciò che c'è di se stessi in lui, o che si crede ci sia.

(Fernando Pessoa)

(insegnante nel midollo)

oggi mi sdoppio

Lo fatal

loro sono in tanti a scrivere ed aver scritto, ma io sono sola a leggerli!!!!

scoperta di oggi, studiando per il tfa e cercando di colmare le lacune in
letteratura ispanoamericana (questa sconosciuta
)

Il lavoro sarà infinito, e probabilmente non avrò neanche i soldi per pagarmelo se lo passo, ma intanto studio.
Mi tengo impegnata.
Lo fatal è che questo cuore late y late. sangra y late. echo polvo y late. desesperado, late.

lagrimas y caca


y sangre.
y ninguna gana de vivir.

domenica 25 marzo 2012

ciao Antonio!

La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare... un po' qua e un
po' là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un
mucchietto di sabbia, e qual è il granello che sostiene l'altro? A volte quello
che sta sul cocuzzolo e sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui
che tiene insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle
leggi della fisica, togli il granello che credevi non sorreggesse niente e
crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti resta altro che farci
ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non portano da nessuna
parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove sarà quel benedetto
granello che teneva tutto insieme... e poi un giorno il dito si ferma da sé, non
ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c'è un tracciato strano, un disegno
senza logica e senza costrutto, e ti viene un sospetto, che il senso di tutta
quella roba lì erano i ghirigori.


Antonio Tabucchi, Tristano muore.

il paradiso secondo me

AIUTO!!!


sono sommersa dai libri, l'immagine sopra è solo puramente indicativa, casa mia è molto peggio.
ai libri vanno aggiunte tonnellate di fotocopie, dispense, appunti dell'università.....
devo trovare il modo più economico e veloce per mettere tutto a posto e avere ogni cosa a portata di mano.
è proprio vero che non si finisce mai di studiare!!! specialmente quando hai un esame importante da superare e nessuna voglia di fallire.

sabato 24 marzo 2012

i compromessi con l'anima


Come si fa a vendersi l'anima così.
a barattare la dignità personale con le esigenze vili e meschine che il corpo mi impone? Non sono solo le esigenze più basse, certo, a farmi desiderare un lavoro, Il Lavoro, non è solo per pagarmi la connessione a Internet e scrivere minchiate.
E' per l'indipendenza, una casa propria, certo in affitto tutta la vita, ma almeno una porta fra me e il mondo posso mettercela.
E' per non impazzire, per non rimanere sepolta viva qui, per non essere costretta a espatriare e a essere ancora più sola. Tutta la vita, sempre sola, sempre depressa, ma almeno in una prigione dorata e non nel cupo villino degli incubi.
Mi sembra una possibilità pazzesca e ho il terrore che io mi voglia solo illudere e raccontare bugie a me stessa. So che non l'ho digerita, so che sono lontana dall'accettazione. Non ci si può condannare all'infelicità coscientemente.
Ma non ho le palle per mettermi ancora e ancora in discussione, accettando che potrei forse essere ancora felice e potrei forse trovare o costruirmi un altro lavoro altrove. Basterebbe crederci, ma io non sono quella persona.
Sono una testa di cazzo con poco slancio e con poca motivazione personale, che si innamora della vita degli altri e si dimentica di vivere la sua. Anche se questa interpretazione è un pò una minchiata, perchè forse è vero il contrario, ma ormai niente di tutto questo ha più senso se non che c'è una donna, una donna di merda, che 15 anni fa mi ha lanciato una maledizione e spero che le pigli un attacco di cacarella in questo preciso istante che scrivo.
Mi sto vendendo l'anima al diavolo, per passare gli anni che ancora sono costretta a vivere in un modo leggermente meno schifoso, e spero che ora questo le basti.

mangiata, viva.


"La realtà non è un 'vissero felici e contenti', o stronzate del genere. La vita
è lavoro, fatica. Solo raramente la persona che amiamo è davvero degna del
nostro amore. Forse nessuno ne è degno, oppure nessuno merita un tale fardello.
Alla fine si resta fregati. Si resta delusi, si perde la fiducia e si passano
momenti terribili. Quello che perdi è più di quello che guadagni. Alla fine, odi
e ami in parti uguali la persona che hai scelto. Eppure, cazzo, ti rimbocchi le
maniche e ti dai da fare, perchè diventare adulti significa proprio questo."

Dennis Lohane, La morte non dimentica (Mystic River)

venerdì 23 marzo 2012

Sisifo (in)felice

Secondo Camus, esiste un solo problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta significa rispondere al quesito fondamentale della filosofia.

Del resto, viviamo in un mondo creato da un Dio per erigervi il proprio patibolo (Borges).

interessante articolo sui letterati suicidi di Sergio Garufi che si conclude con queste righe di Camillo Sbarbaro:

“è aperto un concorso per segretario comunale a Scarnafigi. Se vi concorressi? Immagino un paese tagliato fuori dal mondo; un grosso borgo, piatto, terribilmente banale. Vi arriverei in un giorno di pioggia. Vi sposerei una donna insignificante, ad esempio un’economa. Nessuno saprebbe più nulla di me. Mi preparerei una vecchiaia perbene. Accarezzo l’idea. Sarebbe un suicidio tranquillo e decente; più silenzioso dell’annegamento che riempie d’acqua la bocca.”

giovedì 22 marzo 2012

sempre gli stessi sbagli


ecco come faccio io. giro il culo. anzicchè perseverare negli obiettivi veri.
ma stavolta è così dura, è così difficile, che non ce la faccio neanche a darmi della fallita e a rimproverare la mia totale mancanza d'azione.
stavolta è impossibile, e se il mio fauno custode voleva dimostrarmi che non ho imparato niente, mi arrendo e sventolo bandiera bianca. pietà, pietà.

L'AGONIA


UN ALTRO BUCO NEL SACCHETTO DI PLASTICA.
PERCHE' LA MIA AGONIA SI RAFFORZA E NON SI ACCORCIA, PERCHE' NON MUOIO?
TUTTE LE NOTTI CHIUDO GLI OCCHI SPERANDO DI NON RIAPRIRLI MAI PIU'.

mercoledì 21 marzo 2012

vivere di poesia

«Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande.»

Tonino Guerra

e vale soprattutto per le gocce di sangue

martedì 20 marzo 2012

un acronimo involontario



Era un omaggio alla dea, la dea della fecondità, della
rigenerazione, che probabilmente dava il nome anche a quella che sarebbe stata
la mia futura città: la mia nuova vita! Era
un omaggio al figlio, esperto nell’uso della parola e pratico degli affari, per
propiziarci una buona riuscita.
Era anche e involontariamente un acronimo indovinato, con le
iniziali delle persone di cui mi sarei voluta circondare più la mia, la prima e
l’ultima ad abbracciare e proteggere le centrali, iniziali di due
nomi latini superbi.
E poteva funzionare solo così, con l’acronimo
metaforicamente completo, perché senza la prima lettera, ciò che resta di quel
progetto è un suono onomatopeico del dolore. Dio quanto fa male, se non ci sei
tu.
E senza la mia A e il mio Amore, nulla può essere. La felicità anche per te rimane una negazione
eterna.

lunedì 19 marzo 2012

mercoledì 14 marzo 2012

bevi la cocacola che ti fa bene

il mio consiglio.
leggete qui qui e qui e se volete anche qui e qui.

dopodiché scegliete voi se andare a bervi un bel bicchiere d'acqua.

sabato 3 marzo 2012

fatta a spicchi.


di solito funziona. mi metto a spostare tutti i mobili, li tiro proprio fuori dalla stanza, pulisco e lavo ogni angolo, certe volte butto a terra l'alcol perchè l'odore mi convince che ho disinfettato davvero, trovo un posto nuovo per ogni cosa, ogni cosa al suo posto e nuovi posti per vecchie cose.
certe volte convincermi a farlo è durissima, specie piegare i vestiti, sogno un mondo senza armadi, ma poi mi sento meglio. funziona sempre, è l'unica cura per farmi uscire dalla depressione anche se a tratti.
ora non ci riesco. non ci ho provato abbastanza, perchè ho accumulato talmente tanto da riordinare/pulire/risistemare/ che mi scoraggio sempre di più, ogni giorno che passa, a iniziare. iniziare davvero, perchè i tentativi di questi giorni sono state delle finte.
domani, domenica, può essere la giornata buona.
è un mondo difficile, e vita intensa. felicità a momenti. futuro incerto.

martedì 21 febbraio 2012

giuro che lo farò

'ncoppa jamme ja

Oggi è la GIORNATA INTERNAZIONALE UNESCO DELLA LINGUA MADRE

e io ho troppo troppo da fare per rispondere come dovrei e vorrei a questo articolo di Angelo Forgione che, comunque, è assolutamente da leggere, segnalare e condividere ...
ma la dialettologa che c'è in me scalpita.
e mi distrae dal preventivo palloso che devo assolutamente portare a termine.
(un post di commento però l'ho scritto, anche se succinto, e adesso all'opera!!!!)

lunedì 20 febbraio 2012

LA TRAMA DEL MATRIMONIO


R come Resilienza



La resilienza, ovvero la capacità reattiva delle persone alle avversità
da www.mentesana.it

La perdita di una persona cara o del lavoro, una malattia o un incidente gravi sono esempi di esperienze di vita che possono turbare gli equilibri psicologici di una persona; in coincidenza di questi eventi sono in molti a provare emozioni forti ed un senso di profonda incertezza.

Generalmente, col tempo, le persone trovano il modo di adattarsi bene a queste situazioni. Ma cos’è che consente l’adattamento alle avversità?
La “resilienza”Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In psicologia connota proprio la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle.
Esse tendenzialmente sono ottimiste, flessibili e creative; sanno lavorare in gruppo e fanno facilmente tesoro delle proprie e delle altrui esperienze.Bisogna concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto all'esperienza, ai vissuti e, soprattutto, al modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.
Secondo Susanna Kobasa, una psicologa dell’università di Chicago, le persone che meglio riescono a fronteggiare le contrarietà della vita, quelle più resilienti appunto, mostrano contemporaneamente tre tratti di personalità:
l’impegno; il controllo; il gusto per le sfide.

(continua a leggere qui)

je m'en fous


foto scattata da Mariangela Montinaro a Polignano.

io, eucariota che son io....eucariota che non sono altro...

Di colpo lui assunse un'espressione strana, come se fosse cupamente divertito. "Se noi fossimo due cellule di lievito, sai cosa faremmo?"
"Non voglio sapere niente delle cellule di lievito! Non ne posso più del lievito."
"Potendo scegliere, lo stato ideale per una cellula di lievito sarebbe quello di diploide. Ma se si trova in un ambiente privo di nutrienti, sai che cosa succede?"
"Non me ne importa niente!"
"Le diploidi si separano di nuovo in aploidi. Piccole aploidi solitarie. Perchè in una fase critica è più facile sopravvivere come cellula singola."

prese di coscienza etimologiche


in un senso strettamente letterale e filogico, per la derivazione del suo significante dal persiano, il paradiso, giardino recintato, mi è semplicemente precluso, in quanto luogo confinato, simbolicamente chiuso e concluso.
dal quale io sono automaticamente esclusa, votata (condannata?) alla libertà e alla vastità.
(particolare da Bosch, Il Giardino delle delizie, Museo del Prado)

martedì 14 febbraio 2012

il paese dove devi guardare la tua cacca

Innanzitutto: questo che ho immortalato è il cesso del bagno nell'appartamento austriaco. Credo si capisca che prima di tirare lo sciacquone sei inevitabilemnte costretto a guardarti il tuo monticello di cacca fresca, perchè il buco che fa scivolare via il tutto è davvero "fuori tiro"....
questo popolo che non conosce la meravigliosa ritualità di detergersi le più intime delle zone corporee ha evidentemente la necessità di controllare il proprio stato di salute visualizzando giornalmente le proprie feci.
da notare anche la seggetta in legno, di un igienico che non ti dico.
però rimane calda, questo sì. Sinceramente, gli appartamenti non sono un gran che, e poi devo ancora capire come possono permettersi di riscaldarli così tanto, in Italia una settimana di neve e siamo al lastrico.
le scuole però....oh le scuole!!!!! lasciate che ve ne parli. innanzitutto la concezione dello studente come un essere umano, che magari ha anche bisogno di rilassarsi e di sedersi su qualcosa di morbido....guardate un pò che meraviglia, divani e pouf in classe...


e poi, queste aule sono proprio belle.... mi sembra che i ragazzi siano incoraggiati a essere creativi e a personalizzare gli spazi...
certo, le lavagne di ardesia col gessetto sono un pò arcaiche, ma guardate il computer, il proiettore, e poi secondo me il lavello in classe è uno sfizio (e così ti lavi subito dopo aver toccato il gesso!!!)
i ragazzi, però, sono ragazzi in tutto il mondo..... ho immortalato un banco, che potrebbe essere tranquillamente di qualsiasi paese!
la cultura per la differenzazione dei rifiuti è molto sentita. è da un pò che non entro in una scuola pubblica italiana, chissà se esiste qualcosa di simile.
questo pannello poi è una meraviglia, no?

troppo bello!! posto anche un paio di particolari, è un'idea adorabile.


tschüß!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Love in Vienna (Dioniso in ogni dove)


Giuro che non ci avevo mai pensato. che anche questa fosse una festa ricalcata su riti e tradizioni pagane (il 15 febbraio si festeggiavano i lupercalia romani, che favorivano la fecondità), il che sinceramente me la fa vedere sotto un altro aspetto. come se in realtà avesse senso anche per un' atea e un pagano per esempio - ma ormai non importa più.
insomma, non solo cioccolatini e fiori, e neanche menate sul martirio di un santo cristiano, ma la celebrazione dell'energia vitale e, insieme, della morte e della rinascita che tutto ciò implica.
ancora una volta, un tributo al Dio.

lunedì 13 febbraio 2012

relax in classe....




chiunque abbia frequentato il liceo in Italia potrà sicuramente capire la mia reazione quando stamattina, entrando in classe, ho visto che gli studenti austriaci di questa scuola hanno a disposizione sofà e cuscini per il loro relax....
ma è geniale!

per il resto... alla ragazzina che mi ha detto "Calabria? MAFIA!!!" ho risposto: "Vienna? Pedofilia incesti e figlie sequestrate per decenni nel bunker sotto casa". secondo me c'è rimasta male...

sabato 11 febbraio 2012

ma che blog è mai questo?

da quando faccio lezione a Raphael mi sono chiesta ....
ma dov'è finita la mia passione per le lingue e la mia passione per l'insegnamento?
in questo blog non ce n'è quasi traccia, a parte qualche poesia in spagnolo, ma è davvero qualche sprazzo in qua e in là...
questo blog parla davvero di me e di chi sono?
o forse sono diventata un'altra, non sono più la stessa, ho perso di vista obiettivi, passioni, punti di riferimento....
rimane solo la fuliggine dell'apatia e dell'accidia che ricopre ogni azione quotidiana, cancella ogni sogno e mi rende ogni giorno più morta.

voglio recuperare qualcosa di quel passato, di quella ragazza piena di sogni di gloria.
e a letto presto, che domani c'è un aereo da prendere.

venerdì 10 febbraio 2012

e io che credevo di essere fuoco.

La pietra, essendo battuta dall'acciarolo del foco, forte si maravigliò, e con rigida voce disse a quello:" Che presunzion ti move a darmi fatica? Non mi dare affanno, che tu m'hai colto in iscambio. Io non dispiacei mai a nessuno".
Al quale l'acciarolo rispose:" Se sarai paziente, vedrai che maraviglioso frutto uscirà di te". Alle quale parole la pietra, datosi pace, con pazienza stette forte al martire, e vide di sé nascere il maraviglioso foco, il quale, colla sua virtù operava in infinite cose.
Detta per quelli i quali spaventano ne' prencipi delli studi, e poi che a loro medesimi si dispongano potere comandare, e dare con pazienza opera continua a essi studi, di quelli si vede resultare cose di maravigliose dimostrazioni.

Leonardo da Vinci

martedì 7 febbraio 2012

ranocchi, baci, fumo & malinconia



che bambino sei!non cambi mai, perché non dici che...
senza di me
la vita sa di fumo e di malinconia
senza me
libertà... è il nome di una bugia

geniale!


domenica 5 febbraio 2012

scrittura, arte, passione.....

Si fanno cose meravigliose con le ferite, giuro.

K.


Tina Modotti - La Tecnica, macchina da scrivere di Juan Antonio Mella, 1928

cortesemente la smettete di parlare di me???

ma sono io!!!! :(((((

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla