"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

venerdì 24 aprile 2009

"il cesso è sempre in fondo a destra"


«Forza Italia è il partito più democratico che ci sia, e questo sarà un congresso vero».

Sandro Bondi, 27 maggio 2004



«Mi vergogno che sia nominata senatore a vita una persona di questo tipo che offende il nostro mondo».

«Una volta Fiorello disse che avrebbe voluto Mike Bongiorno senatore a vita. Ecco era meglio Mike Bongiorno».

Maurizio Gasparri, Ministro delle comunicazioni, riferendosi al poeta Mario Luzi, 27 novembre 2004



«C'è una norma di diritto naturale, che dice che se lo Stato ti chiede un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato, questa ti sembra una richiesta giusta, e glielo dai in cambio di servizi che lo Stato ti dà. Se lo Stato ti chiede di più, o molto di più, c'è una sopraffazione nei tuoi confronti e allora ti ingegni per trovare dei sistemi elusivi o addirittura evasivi, che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità, e che non ti fanno sentire intimamente colpevole».

Silvio Berlusconi, durante la visita alla Guardia di Finanza; 11 novembre 2004



«Se potessi decidere da solo e per come vedo io le cose certe decisioni sarebbero state più coraggiose e più tempestive. Ma purtroppo un generale fa la guerra con i soldati che si ritrova sul campo... non con dei soldati immaginari».

Silvio Berlusconi, 10 novembre 2004



«In Iraq c'è una vita regolare, ci sono le scuole etc. poi ci sono delle cose che non funzionano: ad esempio i semafori a Bagdad non funzionano. Ogni tanto scende uno dalla macchina e si mette a dirigere il traffico».

Silvio Berlusconi, 29 settembre 2004



«A domande insistenti ho risposto 'I may think': io posso pensare, ovvero anche io ho il diritto di pensare che l'omosessualità sia un peccato. Questa mia affermazione è stata deformata in molti modi e su di essa si è scatenata una campagna di stampa di grande superficialità e rozzezza. [..]Il compito del politico è assumersi anche delle responsabilità non sue quando questo serve per il bene della comunità. Si purifica se stessi sacrificando una vittima. Questa volta per questo compito sono stato scelto io, ma non me ne lamento più di tanto.»

Rocco Buttiglione commenta la sua rinuncia al ruolo di Commissario Europeo, 30 ottobre 2004



«Gesù, quando vide che il cibo non bastava per tutti, non divise in pezzetti il pane ed il pesce per soddisfare tutti con poco, ma lo moltiplicò e lo redistribuì per soddisfare i bisogni di tutti. La riduzione dell'imposizione fiscale è l'unico modo che consenta lo sviluppo e risponde non solo ad un principio economico, ma anche morale.Il precedente evangelico se vogliamo, l'unico miracolo sociale, quello dei pani e dei pesci, risponde allo stesso meccanismo di sviluppo che è il cardine di questa Finanziaria».

Giuseppe Vegas, Forza Italia, sottosegretario all'Economia, 5 novembre 2004



«Quando si dice che Rocco Buttiglione ha perso perché alla sua sconfitta in Europa ha concorso la lobby dei gay, di cosa si sta parlando? Io li chiamo "culattoni" e lo ripeto. Sono un uomo di Bergamo e non vado lì a parlare di gay, parlo di "culattoni" perché si dice così dalle mie parti; in altre froci...».

Mirko Tremaglia, Ministro per gli Italiani all'estero, in un'intervista a La Repubblica, 13/10/2004



«La fortuna proprio non ci manca. Più passa il tempo, più continua a inseguirmi. L'altro giorno sono andato a Londra, per l'incontro con Tony Blair. C'era un cielo grigio, carico di nuvole. Poi, proprio mentre stavo per passare in rassegna le guardie, ecco che le nuvole si sono aperte e zac, mi ha investito un raggio di sole. Mi è rimasto attaccato per tutta la cerimonia. Non era la prima volta. Anche due mesi fa, quando sono andato a Bologna per inaugurare una delle Grandi Opere, è successa la stessa cosa: c'era un cielo cupissimo, sono arrivato io ed è spuntato il sole. Insomma, sono l'esatto contrario di Fantozzi. Lui era inseguito da una nuvola, io dal bel tempo».

Silvio Berlusconi, al momento dell'incarico di Ministro per l'Economia a Domenico Siniscalco, 15 luglio 2004



«Onestamente, io devo ringraziare Bin Laden. Senza l'11 settembre sarei rimasto una non persona, quella costruita da Mani Pulite e scomparsa da ogni radar. Dopo le Torri Gemelle anche il cittadino più distratto ha cominciato a sentire di nuovo il bisogno di competenza, a desiderare di sentir ragionare. Non così il ceto politico che negli ultimi 12 anni ha continuato a fissarsi l'ombelico, atrofizzando le vertebre del collo e non riuscendo più a rialzare la testa per guardare oltre il cortile di casa. […] E’ stato un bel giorno quando ho cominciato a ricomparire nei radar e a essere invitato in televisione. […] Vedo solo i pirla con le bandiere della pace. […] La cosa peggiore era prendere l'aereo e restare alla mercé di gente che ti diceva ladro, vergogna. […] Ormai non c'è nessuno in buona fede che non ammetta che Mani Pulite è stata un'operazione inventata e gestita dal Partito comunista. Lei può credere seriamente che un episodio come il tiro delle monetine a Craxi possa essere un gesto spontaneo?».

Gianni De Michelis, Nuovo PSI



«Ieri, in occasione della ricorrenza della festa del primo maggio, abbiamo avuto una conferma del fatto che in Italia non c'è democrazia e che le televisioni sono tutte in mano a Silvio Berlusconi. Su Raitre, infatti, sono state trasmesse otto ore consecutive di propaganda ininterrotta e sguaiata contro il presidente del consiglio e contro il suo governo. In questa occasione, i nostri complimenti vanno anche alla Rai, per aver offerto un servizio limpido e imparziale: ci chiediamo se i campioni della par condicio avranno qualcosa da commentare al riguardo. Ma non ci facciamo illusioni».

Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, riferendosi al concerto del 1° maggio; 2 maggio 2005






Le isole fortunate


Quale voce viene sul suono delle onde
che non è la voce del mare?
E' la voce di qualcuno che ci parla,
ma che, se ascoltiamo, tace,
proprio per esserci messi ad ascoltare.
E solo se, mezzo addormentati,
udiamo senza sapere che udiamo,
essa ci parla della speranza
verso la quale, come un bambino
che dorme, dormendo sorridiamo.
Sono isole fortunate,
sono terre che non hanno luogo,
dove il Re vive aspettando.
Ma, se vi andiamo destando,
tace la voce, e solo c'è il mare.


Fernando Pessoa

giovedì 23 aprile 2009

Sempre Allegri



Datemi i mulini a vento le chiavi del convento la soluzione a tutti i difetti miei è la solitudine (ma non la vorrei)...all' attacco miele e tabacco!!!!!?


Sono nato sulle ossa rotte dalla parte più forte la fortuna è un fatto di geografia voglio un 2 cavalli armato di energia


ALL' ATTACCO MIELE E TABACCO E VINO NERO CONTRO L' ACIDITÀ


la danza dell' arroganza ha da finire e presto finirà


Non lascerò il timone al tempo guardo l'orizzonte ogni momento cerco soluzioni e trucchi di magia credo che alla fine arrivi la cavalleria


ALL' ATTACCO MIELE E TABACCO E VINO NERO CONTRO L' ACIDITÀ


Grido!!! senza permesso senza rumore nessuno sentirà


Datemi i mulini a vento le chiavi del convento la soluzione a tutti i difetti miei è la solitudine ma...


sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re fa male al ricco e al cardinale diventan tristi se noi piangiam



guardate il video della canzone su:
http://www.youtube.com/watch?v=WCsdgsUV-Cg&feature=related

Ode al vino, Pablo Neruda


Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio
della terra,
vino, liscio
come una spada d’oro,
morbido
come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato
e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordimortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo
lacrime passeggere,
ma
il tuo belvestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane
nella tua anima immobile.
Il vinomuove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri,
rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell’amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d’improvviso
il tuo fianco
è la curva colma
della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell’alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciantee cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma
amicizia degli esseri, trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni
goccia d’oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l’autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l’uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

DE INUTILITATE NUTELLAE NASCONDIMENTI, Riccardo Cassini







Nutella omnia divisa est in partes tres:






Unum. Nutella in vaschetta plasticae.

Duum: Nutella in vitreis calicibus custodiae.
Treum: Nutella in magno baractolo sita (magno baractolo sì, sed melium est si "magno" (romanesca favella) Nutella in baractolo.

Nutella omnibus pueris atque puellae placet, sed, si troppa Nutella fagocitare, cicciones divenire, cutaneis eructionibus sottostare et brufolos pedicellosque supra facie stratos formare, atque, ipso facto, diarream cacarellamque subitanea venire.

Propterea quod familiares, et mammae in particularis, semper Nutella in impensabili locis celant ut eviteant filiis sbafare, come soliti sunt.
Sed domanda spontanea nascet: si mamma filiales sbafationes contraria est, pera Nutella comprat et postea celat? Intelligentiore fuisse non Nutella comprare manco per nihil...sed forse etiam mammae Nutella sbafant: celatio altrum non est quam materna propterea trasversalis vendettam quod ea stessa sua volta matris suae victima fuit.

"Sic heri mamma tua Nutella celavit, sic hodie filiis tui Nutella celit". Sed populum toto ingenium puerorum cognoscit si in ballo Nutella est: vista felinos similante habent ut in tenebris credentiarum scruteant; manes prensilis aracnidarum modo ut super scaffalos sgabuzzinarum arrampicant; olfactum caninum, canibus superior, per Nutella inter mucchios anonimarum marmellatarum fructarum scovare.

Memento semper: filius, inevitabile, Nutella scovat.

Sed non semper magnat. Infactum, fruxtratione maxima filius habet quando barattolum scovat, sed hoc baractolum novum atque sigillatum est, propterea quod si filius aprit et baractolum intonsum intaccat, sputtanatus fuisse! ("Ah! Novus atque sigillatus erat!"). Hoc res demonstrat omnibus mammis nascondimentos baractolorum Nutellae fatica sprecata esse.
Salutis bacisque

Caius Julius Ferrerus

mercoledì 22 aprile 2009

madamina, il catalogo è questo











"Madamina, il catalogo è questo

Delle belle che amò il padron mio;


un catalogo egli è che ho fatt'io;

Osservate, leggete con me....."



ecco i volti nuovi di ziu Silviu: dalla letteronza Barbara Matera, alla porcona del Grande Fratello Angela Sozio, alle sedicenti attrici Eleonora Gaggioli e Camilla Ferranti..... sono loro le prossime candidate del Pdl alle elezioni europee...

...non c'è che dire....il loro curriculum è d'eccezione: chi ha fatto un calendario, chi era tronista di "Uomini e donne", chi ha partecipato a Miss Italia...insomma la sindrome Carfagna dilaga...a proposito...non manca certo la protagonista di uno scandalo-intercettazioni....

Ziu Silviu le ha mandate tutte a lezione di polica da Mauro, Frattini, Brunetta... un corso di formazione politica per loro e per tante altre veline e affini, che funge anche da vivaio perchè durante il suddetto corso verranno selezionate le altre virtuose.....



"Madamina, il catalogo è questo

Delle belle che amò il padron mio....

Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa..."











il mio NO al ponte sullo stretto



Il Tirreno è casa mia.
Ho imparato a nuotare nelle sue acque, prima ancora di saper camminare. Le sue acque mitiche, avamposto omerico per la conoscenza … le sue acque delicate, le sue coste straziate.
Non so dirvi quanti spaventi mi sono presa, quando mi immergevo e, abituati gli occhi al buio, trovavo le praterie di posidonie fluttuanti…. Mi sembrava mi volessero ipnotizzare e attirarmi in profondità.
Per chi come me è cresciuto con l’Odissea questi posti riecheggiano di eroi, dei, mostri marini che si contendono i naviganti; è un mare magnifico che si tinge di viola, con spiagge dai nomi suggestivi, Praia di Fuoco, Spiaggia delle Sirene, nelle quali il sole se ne va a morire. E quelle sette perle che sembrano affiorare dall’azzurro solo per farti sentire felice di essere vivo.

È un mare in cui ti tuffi per cercare il mito e trovi la vita.
Ogni volta che da Cosenza vado a Catania ho il mio piccolo rito. Innanzitutto mi fermo a Pizzo, a mangiare il tartufo, e poi inizio a cercare Stromboli con lo sguardo..poi la costa siciliana.. Tutte le volte spero di essere vittima della Fata Morgana, ma a me non è mai capitato…
Arrivata sul traghetto mi affaccio sul ponte e penso:
“Raccontami, o Musa, l’uomo ricco d’astuzie
che a lungo errò dopo che ebbe distrutto la rocca sacra di Troia” .
Io la chiamo la mia pausa-Omero, che mi rimette in contatto con qualcosa di antico ma ancora pulsante che è accaduto in questi luoghi..
Poi vado al bar e mangio un arancino! Mi godo tutto il viaggio, con tutto quello che comporta, mi godo anche questa pausa che mi permette di riflettere e godere dello splendido paesaggio dello stretto, quei tre chilometri deliziosi che ci separano e che ci uniscono… che ci uniscono, certo, questo spettacolo della natura la Calabria e la Sicilia lo condividono.
L’arancino finisce subito, e anche la traghettata! (il vero incubo inizia ora, attraversare Messina..)


Bene, qui finisce la poesia e inizia la fredda analisi: qual è il vero progresso? Costruire il ponte-meraviglia o acquisire una mentalità rispettosa dell’ambiente? Io il progresso lo vedo come progresso sociale, presa di coscienza di quanto l’opera dell’uomo sia impattante, straziante, e di quanto ciò si ripercuota presto o tardi come un boomerang.

Siamo sempre critici nei confronti del “falso progresso” dei cinesi, che con la loro diga-meraviglia hanno fatto estinguere il delfino d’acqua dolce, ma vogliamo costruire un ponte la cui immensa campata proietterà un’ombra tale da essere percepita come una barriera dai pesci di passo (tonni, pesce spada, su cui si basa la pesca nello stretto). Avete chiesto agli abitanti di Bagnara, capitale degli “spadari”, cosa ne pensano? L’illuminazione notturna modificherà, naturalmente, il comportamento delle specie marine e non, e sappiamo quanto sia peculiare e delicato l’ecosistema dello stretto… inoltre verrebbe compromesso anche l’ecosistema della riserva naturale del Pantano (dove già inizierebbe la struttura del ponte). Sia in Calabria che in Sicilia un centinaio di persone subiranno l’espropriazione… diverse centinaia vivranno con i piloni sulla loro testa….sulle spiagge immediatamente vicino al ponte chi ci andrà più in vacanza? Sai che meraviglia fare il bagno sotto i piloni…
Vorrei citare testualmente l’intervento del professor Pieroni, docente all’Unical, intervento che ho trovato sul numero 119 di Meridiani:
“il ponte non è moderno. È indietro sulla realtà attuale di almeno venti anni: stiamo andando verso progetti di demotorizzazione, stiamo tornando a utilizzare il mare e le vie fluviali, stiamo andando verso fonti di energia alternative e rinnovabili, verso una mobilità diversa, le stesse scienze delle costruzioni si interrogano sulla utilità e sulla durata del cemento e ci si spaccia come moderno un mastodontico nastro di cemento, acciaio e asfalto per automobili. Tra i paesi industrializzati siamo quello che detiene il record anacronistico del trasporto su gomma: il ponte ci aiuterà a restare fanalino di coda in questa graduatoria”
“il ponte sullo stretto è ancora un modello di non sviluppo, perché non sviluppa la forze locali, nega altre priorità sul terreno delle politiche sociali, dove urgono invece servizi diffusi e capillari; distrugge una risorsa dell’ambiente: la bellezza….. una risorsa che, se ben gestita e valorizzata, è capace di produrre ricchezza”
Il prof. Pieroni si è fatto promotore di un appello all’Unesco perché l’area dello stretto diventi Patrimonio dell’Umanità e goda quindi di speciali tutele. ECCO UNA BELLA INIZIATIVA DA SOSTENERE. In centro e nord Italia è pieno di siti, centri storici, parchi protetti dall’Unesco… pensate al parco delle 5 terre in Liguria… loro sì che hanno saputo tutelarsi e anche valorizzarsi, inventandosi una particolarità e costruendoci su tutto il terziario..
E poi veniamo alla questione politica. Questa storia del ponte mi sembra che sia proprio un volerci buttare FUMO NEGLI OCCHI.
La Lega è tornata all’attacco con la secessione, solo che hanno deciso di procedere per tappe, e la devoluzione è la prima. Dopo averci affamato, succhiato anche l’anima, averci fatto emigrare facendo la fortuna di altri paesi, ora ci scaricano e con disprezzo! E lo fanno secondo le regole della democrazia, perché li abbiamo mandati al governo! La realizzazione del ponte è fumo negli occhi per non farci vedere quanto stiano allargando il divario Nord Sud, quanto siano pronti a sganciarci, lasciandoci nella merda, con le strade che franano, e il ponte meraviglia!
Non sarà un ponte a unirci, quello che può unirci è la presa di coscienza di noi tutti popoli del sud sulla piega degli eventi politici oggi in Italia. Questo ponte è fumo negli occhi.
Io, se fossi presidente del consiglio, vorrei passare alla storia per aver governato onestamente, per aver sostenuto leggi giuste, per aver operato delle politiche sociali accorte, rivalutato la questione meridionale, promosso l’istruzione…..
Non vorrei passare alla storia per aver realizzato il peggiore degli ecomostri!


Ps: se dovete andare in Sicilia, non avete tempo da perdere e prendete l’aereo…..niente tartufo e niente arancino…! ma almeno non ingrassate!

martedì 21 aprile 2009

Antonio


“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.

Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano.

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

ANTONIO GRAMSCI.

Giuseppe



Perduto fra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
perchè bramo Dio?


Agonia

Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato.


Allegria di Naufragi

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare


Sono una creatura

Come questa pietra

del S. Michele

così fredda

così dura

così prosciugata

così refrattaria

così totalmente disanimata

Come questa pietra

è il mio pianto

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo


Il lampo della bocca

Migliaia d'uomini prima di me,
Ed anche più di me carichi d'anni,
Mortalmente ferì
Il lampo d'una bocca.
Questo non è motivo
Che attenuerà il soffrire.
Ma se mi guardi con pietà,
E mi parli, si diffonde una musica,
Dimentico che brucia la ferita.

Haiku



Guizza la trota,
sul fondale scorrono
le nuvole
(Onitsura)


Questa strada,
nessuno la percorre-
crepuscolo autunnale.


Al profumo dei pruni,
d'improvviso, appare il sole,
sul sentiero montano!


Ancora vivo,
e il viaggio è finito!
Sera d'autunno.


Da ogni dove,
fiori di ciliegio entrano
nel lago Nio.


La quercia
sembra non curarsi
dei ciliegi in fiore.
(Bashō)


I fiori sono stupendi
e ignorano
che sono vecchia.
(Chigetsu)


Si può sentire persino
la neve frantumarsi-
com'è buio!
(Buson)


Se sto qui,
benchè stia qui,
nevica.


Senza di te,
in verità, i boschi
son troppo ampi!


Nel nostro mondo,
sovrastiamo gli Inferi,
guardando i fiori!
(Issa)


Nel mio andarmene,
nel tuo restare-
due autunni.


Brezza autunnale:
per me, né Dei,
né Buddha.
(Shiki)


Che splendida luna!
La guardo da solo
e vado a letto.
(Hōsai)


Se la neve cade così,
senza vigore,
non dà conforto.
(Kakyō)


Lasciare gli abissi montani
e uscire al rosso orzo
dell'autunno
(Taigi)

lunedì 20 aprile 2009

Findomestica


"La nostalgia (parola composta dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore): "dolore del ritorno") è uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere."

fonte Wikipedia

il mandarino della presenza mentale


[...]

Siddhartha li invitò dolcemente a sedere di nuovo e disse: "Siete bambini intelligenti e sono certo che potete comprendere e mettere in pratica quanto vi dirò. La Grande Via che ho scoperto è sottile e profonda, ma chiunque sia disposto a impegnare il cuore e la mente sarà in grado di capirla e di seguirla."Bambini, dopo avere sbucciato un mandarino, potete mangiarlo con consapevolezza o distrattamente.

Cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza?


Mangiando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Il mandarino che Nandabala mi ha offerto aveva nove spicchi. Li ho messi in bocca uno per uno in consapevolezza e ho sentito quanto sono splendidi e preziosi. Non ho dimenticato il mandarino, e così il mandarino è diventato qualcosa di molto reale. Se il mandarino è reale, anche chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza.


"Bambini, cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza? Mangiando un mandarino, non sapete che lo state mangiando. Non ne gustate la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, non sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, non sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, non sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza.

Così facendo, non potete apprezzarne la natura splendida e preziosa.

Se non siete consapevoli di mangiarlo, il mandarino non è reale.

Se il mandarino non è reale, neppure chi lo mangia è reale.

Ecco cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza.


"Bambini, mangiare il mandarino con presenza mentale significa essere davvero in contatto con ciò che mangiate. La vostra mente non rincorre i pensieri riguardo allo ieri o al domani, ma dimora totalmente nel momento presente. Il mandarino è totalmente presente. Vivere con presenza mentale e consapevolezza vuoI dire vivere nel momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora."Chi pratica la presenza mentale vede nel mandarino cose che altri non vedono. Una persona consapevole può vedere l'albero, le gemme primaverili, il sole e la pioggia che hanno fatto crescere il frutto. Guardando in profondità, si vedono le diecimila cose che hanno reso possibile il mandarino. Guardando un mandarino, una persona consapevole può vedere le meraviglie dell'universo e come tutte le cose interagiscono tra loro. Bambini, ogni giorno è un mandarino. Come un mandarino racchiude gli spicchi, ogni giorno racchiude le ventiquattro ore. Ogni ora è uno spicchio.Vivere tutte le ore del giorno è come mangiare tutti gli spicchi. La via da me trovata è quella del vivere ogni ora del giorno in consapevolezza, la mente e il corpo sempre presenti a ogni momento. TI contrario è vivere nell'inconsapevolezza. Se viviamo con la mente distratta, non sappiamo neppure di essere vivi. Non sperimentiamo la pienezza della vita, perché la mente e il corpo non vivono nel qui e ora".

Gautama guardò Sujata e la chiamò."Sì, maestro" , disse Sujata giungendo le mani."Che cosa pensi? Una persona che vive in consapevolezza, farà molti o pochi errori?"."Venerabile maestro, una persona che vive in consapevolezza farà pochi errori. Mia madre ripete sempre che una ragazza deve fare attenzione a come cammina, come sta in piedi, come parla, come ride e come agisce, per evitare pensieri, parole e azioni che danno dolore a se stessa e agli altri" ."Proprio così, Sujata. Una persona che vive in consapevolezza sa che cosa sta pensando, dicendo e facendo. E può evitare pensieri, parole e azioni che recano sofferenza a se stessa e agli altri."Bambini, vivere con consapevolezza significa vivere nel momento presente. Si è sempre consci di ciò che accade dentro di noi e attorno a noi. Si è in contatto immediato con la vita. Vivendo in questo modo, si potrà comprendere profondamente se stessi e quanto ci circonda. La comprensione porta alla tolleranza e all' amore. Se tutti gli esseri si comprendessero l'un altro, si accetterebbero e si amerebbero reciprocamente. Allora non ci sarebbe più tanta sofferenza nel mondo."E tu, Svasti, che cosa pensi? Le persone possono amarsi se non si capiscono?""Venerabile maestro, senza comprensione l'amore è molto difficile. Mi ricordo un fatto accaduto a mia sorella Bhima. Una notte piangeva in continuazione, finché Bala perse la pazienza e la sculacciò. Bhima pianse ancora più forte. lo la presi in braccio e sentii che scottava. Ero sicuro che avesse male per colpa della febbre. Chiamai Bala e le dissi di metterle la mano sulla fronte, e Bala capì immediatamente perché Bhima piangeva. I suoi occhi si intenerirono, prese Bhima tra le braccia e le cantò una canzone. Bhima smise di piangere, anche se aveva ancora la febbre. Venerabile maestro, penso che le cose cambiarono perché Bala comprese il motivo del pianto di Bhima. Per questo credo che, senza capire, amare è impossibile"."Proprio così, Svasti. Si può amare solo se si comprende. E solo con l'amore c'è accettazione.
Bambini, vivete in consapevolezza e accrescete la vostra comprensione. Allora capirete voi stessi, gli altri e tutte le cose. Il vostro cuore si riempirà d'amore.

Questo è la meravigliosa via che ho scoperto".


VITA DI SIDDHARTA IL BUDDA

Nazim


Anche questa mattina

Anche questa mattina mi sono svegliato

e il muro la coperta i vetri la plastica il legno

si son buttati addosso a me alla rinfusa

la luce d’argento annerito della lampada


mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram

e il giallo della parete e tre righe di scritto

e la camera d’albergo e questo paese nemico

la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta


mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo

i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto

la nostra separazione e quello che siamo


mi sono svegliato anche questa mattina

e ti amo



Ciò che ho scritto di noi



Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia

è la mia nostalgia

cresciuta sul ramo inaccessibile

è la mia sete

tirata su dal pozzo dei miei sogni

è il disegno

tracciato su un raggio di sole


ciò che ho scritto di noi è tutta verità

è la tua grazia

cesta colma di frutti rovesciata sull'erba

è la tua assenza

quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via

è la mia gelosia

quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati

è la mia felicità

fiume soleggiato che irrompe sulle dighe


ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia

ciò che ho scritto di noi è tutta verità.



Foglie morte


Veder cadere le foglie mi lacera dentro

soprattutto le foglie dei viali

soprattutto se sono ippocastani

soprattutto se passano dei bimbi

soprattutto se il cielo è sereno

soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia

soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male

soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami

soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con

me stesso

veder cadere le foglie mi lacera dentro

soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani.

Fernando


Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Voglio, avrò

Voglio, avrò
-se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.

Amo tutto ciò che è stato

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

Levitico. La parola di Dio, unica e immutabile.


La dottoressa Laura Schlesinger è una famosa giornalista della radio americana; nella sua trasmissione dispensa consigli alle persone che telefonano.

Qualche tempo fa, Laura ha affermato che l'Omosessualità, secondo la Bibbia (Lev.18:22) è un abominio, e non può essere tollerata in alcun caso.

La seguente è una lettera spedita alla dott.ssa Laura SCHLESINGER.


Cara Dottoressa Schlesinger,le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dal suo programma, ed ho cercato di dividere tale conoscenza con più persone possibile. Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio. Fine della discussione.


Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.


Vorrei vendere mia figlia come schiava, come sancisce (Esodo 21:7). Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita? Quando sull'altare sacrificale accendo un fuoco e vi ardo un toro, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Lev.1.9). Il problema è con i miei vicini: loro, i blasfemi, sostengono che l'odore non è piacevole. Devo forse percuoterli?

So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Lev.15: 19-24.). Il problema è come faccio a chiederle questa cosa? Molte donne s'offendono. Il Levitico ai versi 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?

Un mio vicino insiste per lavorare di Sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente? Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è considerato un abominio (Lev. 11:10), lo sia meno dell'omosessualità. Non sono affatto d'accordo. Può illuminarci sulla questione?

Sempre il Levitico ai versi 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all'altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso gli occhiali per leggere... La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c'è qualche scappatoia alla questione? Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Lev 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

Ancora nel Levitico (11:6-8) viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti? Mio zio possiede una fattoria. E' andato contro Lev. 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perchè usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare.

E' proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Lev 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?


So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondere a queste semplici domande. Nell'occasione, la ringrazio ancora per essere così solerte nel ricordare a tutti noi che la parola di Dio è eterna ed immutabile. Sempre suo. Un ammiratore devoto.


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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla