"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

domenica 27 dicembre 2009

MALEDETTO FREUD


FRUSTRAZIONE: la condizione in cui viene a trovarsi l’organismo quando è ostacolato, in modo permanente o temporaneo, nella soddisfazione dei propri bisogni

sabato 26 dicembre 2009

venerdì 25 dicembre 2009

Nosotras que no somos como las demás

Quizá, se dice Raquel, la gente normal, la gente feliz, los otros, no aspiran a una vida tan intensa. Quizá se conformaron con lo que encontraron. no son adictos a las emociones fuertes. no aspiran a que su amante sepa hablar de cuadros y de libros y de composiciones de Stravinsky, y sea perfecto en la cama, entregado, perverso, imaginativo y sofisticado. Les basta con vivir el día a día y no esperan hallar fuera lo que no tienen dentro. Este chico, por ejemplo… y Raquel repara por vez primera en Eduardo cuando alza la cabeza y sus miradas se cruzan, aunque sin prestarle, por supuesto, más atención de la que merece a sus ojos, o sea, la mínima. Seguro que este chico , se dice, tiene una novia encantadora que será peluquera o trabajará de cajera en esta misma tienda, y seguro que no pierden el tiempo hablando de música ni de cine ni de arte, y seguro que están tan a gusto el uno con el otro, y seguro que son mucho más felices que yo.










il testo pubblicato è estratto da "Nosotras que no somos como las demás" di Lucía Etxebarria, le immagini sono di Cristina Fabris

giovedì 24 dicembre 2009

mercoledì 23 dicembre 2009

I WISH YOU A MERRY XMAS...





ecco la traduzione della canzone di Natale più idiota che ci sia:
We Wish you a merry Xmas
godetevela

Vi auguriamo buon Natale
Vi auguriamo buon Natale
Vi auguriamo buon Natale
E un felice Anno Nuovo.
La lieta novella che portiamo
A voi e ai vostri parenti;
La lieta novella per il Natale
E un felice Anno Nuovo!

Vogliamo alcuni figgy pudding
Vogliamo alcuni figgy pudding
Vogliamo alcuni figgy pudding
Si prega di portare direttamente qui!
La lieta novella che portiamo
A voi e ai vostri parenti;
La lieta novella per il Natale
E un felice Anno Nuovo!

Noi non andare fino a quando avremo qualche
Noi non andare fino a quando avremo qualche
Noi non andare fino a quando avremo qualche
Quindi portarla qui!
La lieta novella che portiamo
A voi e ai vostri parenti;
La lieta novella per il Natale
E un felice Anno Nuovo!

Vi auguriamo un Buon Natale
Vi auguriamo un Buon Natale
Vi auguriamo un Buon Natale
E un felice Anno Nuovo.
La lieta novella che portiamo
A voi e ai vostri parenti;
La lieta novella per il Natale
E un felice Anno Nuovo!

lunedì 21 dicembre 2009

a volte ritornano

.....mi ripromettevo da più di un mese di scrivere questo post e me ne dimenticavo sempre.....guardate cos'ho trovato fra gli scaffali dell'Esselunga....




oh yes!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

'A vita


'A vita
'A vita è bella, si, è stato un dono,
un dono che ti ha fatto la natura.
Ma quanno po' sta vita è na sciagura,
vuie mm' 'o chiammate dono chisto ccà?
E nun parlo pe me ca, stuorto o muorto,
riesco a mm'abbuscà na mille lire.
Tengo 'a salute, e, non faccio per dire,
songo uno 'e chille ca se fire 'e fà.

Ma quante n'aggio visto 'e disgraziate:
cecate, ciunche, scieme, sordomute.
Gente ca nun ha visto e maie avuto
nu poco 'e bbene 'a chesta umanità.

Guerre, miseria, famma, malatie,
cristiane addeventate pelle e ossa,
e tanta gioventù c' 'o culo 'a fossa.
Chisto nun è nu dono, è 'nfamità.


Antonio de Curtis

domenica 15 novembre 2009

Sono venuti a trovarmi Giovanni e Maria

alias
Baciamo il culo a Renato!

Rev. Jim Huber, Eretico
(reperibile anche presso Positive Atheism)

Traduzione di Luca Bergamasco



****************************



Stamattina hanno suonato alla porta. Sono andato ad aprire, e c'era una coppia dall'aspetto ben curato e vestita con eleganza.



Il primo a parlare è stato lui: "Ciao! Io sono Giovanni, e questa è Maria".

Maria: "Ciao! Siamo venuti ad invitarti a venire con noi a baciare il culo a Renato".

Io: "Come? Di che state parlando? Chi è Renato, e perché dovrei baciargli il culo?"

Giovanni: "Se baci il culo a Renato, lui ti darà un milione di Euro; se no, ti pesterà di santa ragione".

Io: "Eh? Cos'è, una specie di candid camera?"

Giovanni: "Renato è un filantropo miliardario. È stato Renato a costruire questa città. Può fare tutto quello che vuole, e quello che vuole è darti un milione di Euro. Ma non può dartelo finché non gli baci il culo".

Io: "Questa storia non ha senso. Perché mai..."

Maria: "Chi sei tu per fare questioni sul dono di Renato? Non vuoi un milione di Euro? Non vale un bacetto sul culo?"

Io: "Beh, in effetti, se è legale... ma..."

Giovanni: "E allora vieni con noi a baciare il culo a Renato!"

Io: "Glielo baciate spesso il culo, a Renato?"

Maria: "Oh, sì, in continuazione..."

Io: "E ve l'ha dato il milione di Euro?"

Giovanni: "Beh, no. I soldi non li prendi finché non lasci la città".

Io: "E allora perché non lasciate la città adesso, e via?"

Maria: "Non puoi andartene finché non te lo dice Renato, altrimenti non prendi i soldi, e lui ti pesta di santa ragione".

Io: "Conoscete qualcuno che abbia baciato il culo a Renato, lasciato la città, e ricevuto il milione di Euro?"

Giovanni: "Mia madre ha baciato il culo a Renato per anni. Ha lasciato la città l'anno scorso, e sono sicuro che ha avuto i soldi".

Io: "Non le hai più parlato da allora?"

Giovanni: "Certo che no! Renato non lo permette!"

Io: "E allora cos'è che ti fa pensare che lui ti darà davvero i soldi, dato che non hai mai parlato con qualcuno che li abbia effettivamente avuti?"

Maria: "Beh, ti dà un piccolo anticipo prima che tu te ne vada. Magari avrai un aumento di stipendio, magari vincerai una lotteria rionale, magari troverai semplicemente una banconota da venti Euro per terra".

Io: "E cosa c'entra questa roba con Renato?"

Giovanni: "Renato ha degli `agganci'..."

Io: "Scusate, ma questo mi sembra solo una specie di scherzo elaborato."

Giovanni: "Ma si parla di un milione di Euro! Non pensi che valga la pena correre il rischio? E ricorda: se non baci il culo a Renato, lui ti pesterà di santa ragione".

Io: "Magari, se potessi vedere Renato, parlargli, farmi dare i dettagli direttamente da lui..."

Maria: "Nessuno vede Renato, nessuno parla con Renato".

Io: "E allora come fate a baciargli il culo?"

Giovanni: "A volte mandiamo un bacio con le dita e pensiamo al suo culo. Altre volte, baciamo il culo a Carlo, e lui gli porta il bacio".

Io: "Chi è Carlo?"

Maria: "Un nostro amico. È quello che ci ha insegnato tutto sul baciare il culo a Renato. E tutto quello che abbiamo dovuto fare è stato portarlo a cena qualche volta".

Io: "E quando ha detto che c'è un Renato, che Renato voleva che gli baciaste il culo, e che Renato vi avrebbe ricompensati, voi, semplicemente, avete preso le sue parole per buone?"

Giovanni: "Oh, no! Carlo ha una lettera che Renato gli ha mandato anni fa, e dove viene spiegata tutta la faccenda. Eccotene una copia: giudica tu stesso".

Giovanni mi ha dato la fotocopia di un biglietto, scritto a mano su un foglio di carta intestata "dalla scrivania di Carlo". C'era una lista di undici punti:





dalla scrivania di: Carlo




Bacia il culo a Renato, e lui ti darà un milione di Euro quando te ne andrai dalla città.


Fai uso di alcolici con moderazione.


Pesta di santa ragione quelli che non sono come te.


Segui una dieta equilibrata.


È stato Renato in persona a dettare questa lista.


La luna è fatta di formaggio verde


Qualunque cosa dica, Renato ha sempre ragione.


Lavati le mani dopo che sei andato in bagno.


non bere.


Mangia i wurstel in un panino, senza alcun condimento.


Bacia il culo a Renato o lui ti pesterà di santa ragione.




Io: "Mah, a me sembra che questo sia stato scritto sulla carta intestata di Carlo".

Maria: "Renato non aveva carta".

Io: "Ho il sospetto che, se facessimo un controllo, scopriremmo che questa è la calligrafia di Carlo".

Giovanni: "È ovvio! Glie l'ha dettata Renato!"

Io: "Pensavo che aveste detto che nessuno riesce a vedere Renato..."

Maria: "Adesso no, ma qualche anno fa in effetti parlava con un po' di gente".

Io: "Pensavo che aveste detto che era un filantropo. Che razza di filantropo è uno che pesta di santa ragione degli altri solo perché sono diversi?"

Maria: "È quello che vuole Renato, e Renato ha sempre ragione".

Io: "Come fate a saperlo?"

Maria: "Il punto 7 dice: `Qualunque cosa dica, Renato ha sempre ragione'. A me, tanto basta".

Io: "Magari il vostro amico Carlo si è semplicemente inventato tutta la faccenda".

Giovanni: "Non esiste! Il punto 5 dice che `È stato Renato in persona a dettare questa lista'. Inoltre, il punto 2 dice `Fai uso di alcoolici con moderazione', il punto 4 dice `Segui una dieta equilibrata', ed il punto 8 dice `Lavati le mani dopo che sei andato in bagno'. Tutti sanno che queste sono cose vere e giuste, pertanto anche il resto deve essere vero.

Io: "Ma il punto 9 dice `Non bere', che non va tanto d'accordo col punto 2; ed il punto 6 dice `La Luna è fatta di formaggio verde', che è chiaramente sbagliato".

Giovanni: "Non c'è contraddizione tra i punti 9 e 2: il 9 semplicemente spiega ed integra il 2. E per quanto riguarda il 6, tu non sei mai stato sulla Luna, quindi non puoi esserne sicuro".

Io: "Gli scienziati hanno stabilito in maniera piuttosto precisa che la Luna è fatta di roccia..."

Maria: "Ma non sanno se la roccia è venuta dalla Terra o dallo spazio profondo, pertanto potrebbe benissimo essere anche formaggio verde".

Io: "Non è che io sia proprio un esperto, ma mi pare che la teoria che la Luna venga dalla Terra sia stata abbandonata. Inoltre, non sapere da dove è venuta la roccia non la trasforma in formaggio".

Giovanni: "A-ha! Hai appena ammesso che gli scienziati si sbagliano! Noi invece sappiamo che Renato ha sempre ragione!"

Io: "Ah sì?"

Maria: "Certo che sì! Lo dice il punto 5".

Io: "Un attimo. Voi mi state dicendo che Renato ha sempre ragione perché lo dice la lista; che la lista è veritiera perché l'ha dettata Renato; e che l'ha dettata Renato perché lo dice la lista. Questa è logica circolare. È esattamente come dire: `Renato ha ragione perché dice di aver ragione'".

Giovanni: "Hai afferrato in pieno! È così gratificante, vedere qualcuno che si avvicina al pensiero di Renato!"

Io: "Ma... aaaaaah, lasciamo perdere. Cos'è quella storia dei würstel?"

Maria arrossisce. Giovanni dice: "Würstel, in un panino, niente condimenti. Questo è il modo di mangiarli secondo Renato. Tutte le altre maniere sono sbagliate".

Io: "E se non ho un panino?"

Giovanni: "Niente panino, niente würstel. Un würstel senza panino è sbagliato".

Io: "Niente spezie? Niente senape?"

Maria sembra molto colpita. Giovanni urla: "Non c'è bisogno di usare un linguaggio simile! Ogni condimento è sbagliato!"

Io: "Quindi, una bella montagna di crauti con sopra dei würstel tagliati a pezzetti, sarebbe fuori discussione?"

Maria si caccia le dita nelle orecchie: "Non voglio ascoltare! La la la la la la la..."

Giovanni: "È disgustoso! Solo un maniaco pervertito mangerebbe quella roba..."

Io: "Ma è buona! Io la mangio sempre".

Maria sviene. Giovanni la tira su: "Beh, se avessi saputo che eri uno di quelli, non avrei sprecato il mio tempo. Quando Renato ti pesterà di santa ragione, io sarò là a contarmi i miei soldi e a riderti in faccia. Bacerò il culo a Renato per te, crautarolo tagliawürstel senzapane!"

Detto ciò, Giovanni si è trascinato Maria fino alla macchina, ed è partito sgommando.

sabato 24 ottobre 2009

superiorità linguistica


"Un little precisation America. Voi americani dite sempre la parola bastardo, lo sai perché? V'o dico io. Perché c'avete una lingua molto, ma molto povera. Perché se io mi volessi abbassare a rispondere al tuo bastard, che a noi ce fa proprio ride, io ti potrei dare: del figlio di madre ignota, del rotto nel posteriore, ti potrei mandare a fare nel medesimo, potrei fare appello anche ai tuoi morti, con eventuale partecipazione de tu' nonno in carriola, opzionale, e coinvolgere tua sorella, notoriamente incline allo smandrappo e all'uso improprio della bocca, e allargà il discorso a quel grandissimo Toro Seduto de tu' padre, a sua volta figlio di una città di cinque lettere cantata da Omero, che tu 'n sai manco chi era perché sei ignorante. Are you ignorant! "


Alberto Sordi in "Il tassinaro"

giovedì 22 ottobre 2009

IL BENESSERE DELLA NAZIONE


I see them marching off to war

They're looking so heroic I'm told they won't be gone for long

But that's a lie and they know it Ten thousand gone they won't

return

Never to be seen again Strategic games is all we learn in the end

But they say:

Don't you worry about the situation (A message from the telephone)

They out there fighting for the state of the nation (I'm waiting a chance to come home)

They always have to fight the alienation (I realize I'm fighting alone)

When nightmares memories fades to dust We'll get back on our feet again

This war has nothing to do with us

But somehow we're still involved in it

Well...Don't you worry about the situation (A message from the telephone)

They out there fighting for the state of the nation (I'm waiting a chance to come home)

Well, Don't you worry about the situation (A message from the telephone)They always have to fight the alienation (I realize I'm fighting alone)There's no place like home

There's no place like home

There's no place I don't want to be anywhere else

There's no place like home

There's no place like home

There's no place I don't want to be anywhere else

There's no place like home

There's no place like home

There's no place I don't want to be anywhere else

There's no place like home

There's no place like home

There's no place I don't want to be anywhere

Don't you worry about the situation

They out there fighting for the state of the nation

Don't you worry about the situation (A message from the telephone)

They always have to fight the alienation (I realize I'm fighting alone)

They out there fighting for the state of the nation (I'm waiting a chance to come home)

They always have to fight the alienation (I realize I'm fighting alone)There's no place like home

There's no place like home...


BELLISSIMA LA VERSIONE DI GIULIANO PALMA E I BLUEBEATERS:



Traduzione:

Li vedo marciare verso la guerra E sembrano così eroici

Ci dicono che non staranno lontano per molto Ma è una bugia e lo sanno Diecimila partiti che non ritorneranno E che non vedremo mai più

Giochi strategici sono tutto ciò che alla fine impariamo

Ma ci dicono: Non preoccuparti per la situazione (un messaggio al telefono) Loro combattono per il benessere della nazione (aspetto un’occasione per tornare a casa)

Loro combattono contro l’alienazione (capisco che sto combattendo da solo)

Quando i ricordi degli incubi si trasformeranno in polvere

Torneremo salvi con le nostre gambe

Questa guerra non ha più nulla a che fare con noi

Ma in qualche modo ne siamo ancora coinvolti

Nessun posto è come casa

Non c’è altro posto dove vorrei stare

lo spartitraffico più elegante del mondo



avete seguito la polemica su tramvia si - tramvia no a Firenze?


è in fase di realizzazione una modernissima tramvia che vorrebbe svecchiare un pò la città e ridurre i tempi di percorrenza tra la periferia e il centro, ma una delle linee dovrebbe passare da piazza del Duomo e naturalmente in molti hanno gridato al sacrilegio.


La verità è che ora Firenze è comunque martoriata dagli autobus che ne percorrono in lungo e in largo (largo si fa per dire) le vie del centro storico costeggiando fra l'altro proprio la Cattedrale.


a me è sembrato assurdo indignarsi così tanto per i vagoni moderni e silenziosi della tramvia quando quotidianamente ci sorbiamo lo spettacolo di questi maleodoranti e inquinanti mastodontici autobus ARANCIONI che più brutti di così non riuscivano proprio a farli...


certo, l'impatto è più forte, mi si dirà, le rotaie ingombranti della tramvia (non pensate al tram di Milano, pensate piuttosto a una metropolitana di superficie per avere un'idea estetica) sono più invasive....


mah...non so... credo che avranno detto la stessa cosa quando via dei Cerretani e via Martelli ai tempi furono asfaltate... di certo sarà sembrata una scelta urbanistica davvero impattante....


mi sembra più elegante e discreto il vagone della tramvia, meno inquinante e rumoroso, anche più glamour... rispetto agli Ataf antediluviani che ci sorbiamo oggi......


e poi, pensavo all'epoca delle proteste più feroci, cioè un paio d'anni fa, non si poteva prendere il toro per le corna? non sarebbe stato più sensato rendere l'area del Duomo isola pedonale, così come lo è gran parte del centro storico? Vi immaginate un autobus in piazza della Signoria? sarebbe uno sfregio tremendo! e allora perchè in piazza del Duomo si? è solo perchè ci siamo abitati, perchè è comodo, perchè è sempre stato così...


ma ora il volume di traffico è tale che non si può più consentire che il centro ne rimanga schiacciato.....


Quando andavo a scuola, e abitavo ancora a Cosenza, la Mulino Bianco faceva delle pubblicità in televisione dedicate alle più belle città d'Italia, fuori dal loro contesto moderno e riviste in senso ... bucolico, diciamo. Mi ricordo di Venezia: era circondata non dalla laguna ma....da spighe di grano! Completamente immersa nel grano, davvero splendida!!!!


e Firenze....bè di Firenze si vedeva Duomo Campanile e Battistero affiorare fra un campo di papaveri!!!!! Immaginatevi che bello....delle opere d'arte uniche nel loro splendore e nella loro magnificenza..... immerse nei campi..... e decine di persone in bicicletta fra l'erba e i papaveri.


io ero perdutamente innamorata di questa immagine, e per anni ho pensato che fosse la soluzione giusta: chiudere tutti i centri storici al traffico, smantellare le strade e far crescere i fiori di campo!


ma poi ho capito che non sarebbe giusto isolare l'arte in una bolla temporale. L'architettura è fatta per essere vissuta, fruita dai cittadini, fortunatamente anche da quelli delle generazioni successive alla loro realizzazione... e non sarebbe giusto trasformare il centro in un campo di papaveri, semplicemente perchè è sempre stato un luogo di intensi scambi commerciali e di vita sociale, è nato per essere vissuto, raggiunto facilmente, ed è giusto che si integri con le infrastrutture moderne e con i ritmi che cambiano.... per non snaturare il suo ruolo di fulcro della vita cittadina.


A tutto c'è un limite, però, e questo limite deve essere dato dal buongusto, dalla salvaguardia ambientale, dal senso estetico......


Insomma mi sono rassegnata a tenermi il centro pavimentato ma gli autobus (o la futura tramvia in alternativa) ho continuato a ritenerli inopportuni, davvero un pugno nell'occhio, davvero spoetizzanti.



e poi ..oggi.... ricevo una lettera... nientepopòdimenoche...del primo cittadino.....


il possiamo dire ancora neo-eletto Matteo Renzi.....che fra sostenitori del "tramva si" e quelli del "tramvia no".....


SCEGLIE DI TAGLIARE LA TESTA AL TORO.....ragazzi che dire...io non vorrei dovermene pentire.. ma ancora una volta devo dire che COSTUI MI CONVINCE.....


ecco il testo che Renzi ha inviato ai fiorentini, insieme alle nuove mappe degli autobus.


Gentile Signora, caro Signore
penso che Firenze sia la città più bella del mondo e avere il compito di guidarla è per me un grande onore. Ma amministrare questa città significa anche prendersi la responsabilità di fare scelte di cui si discute da tanto tempo e che sono state spesso rimandate.
Una di queste riguarda Piazza del Duomo. Un grande scrittore definiva la nostra piazza San Giovanni “il più elegante spartitraffico del mondo”. Aveva ragione se guardiamo i numeri: fno ad oggi passavano accanto al Battistero più di 2.000 autobus al giorno. Pensiamo che questo luogo, così bello e carico di storia, debba tornare a essere una piazza, non solo uno spartitraffico. Per questo abbiamo deciso che la Piazza sia percorribile solo a piedi e in bicicletta e non più con le macchine, con i bus, con i taxi. A partire dal 25 ottobre.
E' una scelta impegnativa: Firenze si riprende un simbolo di identità, di appartenenza, di legame tra passato e futuro. La piazza della Cattedrale e la piazza del Bel San Giovanni.
La piazza della cupola di Brunelleschi, simbolo di coraggio e di bellezza, e del campanile di Giotto, simbolo di eleganza e di stile.
Ma è una scelta difficile: moltissime linee dell'ATAF sono state sempre fatte passare del Duomo e quasi tutta l'organizzazione del trasporto pubblico si regge sull'asse via Martelli - via Cerretani. Chiudere Piazza del Duomo significa aprirsi all'ambiente, alla cultura, all'identità. Ma significa anche cambiare in profondità le abitudini di tanti di noi.
Le scrivo, dunque, per comunicarLe la nostra decisione che crea uno spazio in più di bellezza e di libertà in Firenze ma anche qualche disagio alla circolazione, specie nelle prime settimane. Le chiedo comprensione e collaborazionee Le invio la mappa dei nuovi percorsi degli autobus. La invito a segnalare ogni valutazione e suggerimento agli uffici del Comune (telefono 055055; email direz.mob.@comune.fi.it fax 055-2768275). La mia email personale, invece, è
sindaco@comune.fi.it
Cambiare Firenze necessita dello sforzo di tutti. Grazie di cuore per quello che vorrà fare.
Un caro saluto, Matteo Renzi




(questa foto simula l'aspetto di piazza Duomo con la tramvia)

giovedì 15 ottobre 2009

ESPRESSIONISMO




Con il termine espressionismo si usa definire la propensione di un artista a privilegiare, esasperandolo, il dato emotivo della realtà rispetto a quello percepibile oggettivamente. Tale tendenza si è manifestata in molte forme d'arte, come la pittura, la danza, la letteratura, l'architettura, il cinema, il teatro, la musica.
In senso generale, anche artisti come Matthias Grünewald e El Greco possono essere considerati espressionisti, ma storicamente "espressionismo" è un movimento culturale europeo circoscrivibile a circa un ventennio che coincide con i primi anni del 1900.




L'espressionismo è una tendenza dell'avanguardia artistica sviluppatasi tra il 1905 e il 1925 in Germania; proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la soggettività dell'espressionismo. L'impressionismo rappresentava una sorta di moto dall'esterno all'interno, cioè era la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista; l'espressionismo costituisce il moto inverso, dall'interno all'esterno: dall'anima dell'artista direttamente nella realtà, senza mediazioni.
















La natura dell'espressionismo è ricca di contenuti sociali e di drammatica testimonianza della realtà. Ma la realtà tedesca dei primi anni del secolo è la realtà amara della guerra, di contraddizioni politiche, di perdita di valori ideali, di aspre lotte di classe, e proprio questi furono i temi principali e dolorosi degli artisti espressionisti. L'intento del movimento espressionista era quello di ritrovare il dato comunicativo nell'arte, infatti questi artisti criticheranno le correnti passate: gli impressionisti, perché l'impressione su cui si basavano non creava comunicabilità con lo spettatore; i simbolisti, poiché la loro arte piena di simbologie e riferimenti culturali intensi e profondi non offriva una facile lettura allo spettatore, tanto che venne definita "arte per pochi"; i neoimpressionisti, per il loro approccio troppo scientifico nei confronti dell'arte; il modernismo o Liberty (che si muoverà di pari passo), considerato come puro movimento di gusto e moda dell'epoca.

Il linguaggio degli espressionisti tedeschi si fonda sull'uso di colori violenti e innaturali e sull'uso di linee dure e spezzate. Essi non applicano le leggi della prospettiva e non cercano di dare l'illusione del volume e della profondità; colori e linee sono sufficienti a comunicare con impetuosa violenza la visione drammatica e pessimistica che questi artisti hanno del mondo e della società in cui vivono.Nell'ambito della pittura vi sono stati diversi gruppi espressionisti, tra cui Die Brücke. Le premesse ideologiche del movimento furono chiarite da Ernst Ludwig Kirchner nel manifesto "Il Ponte" (Die Brücke) che poi diventerà movimento nel 1905 a Dresda per poi giungere a Berlino. Nei decenni successivi questo movimento ha influenzato molti altri artisti, tra i quali i cosiddetti espressionisti astratti del Cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter), gruppo fondato a Monaco da Kandinsky e Franz Marc nel 1911. Il Cavaliere azzurro fu fenomeno di vasta portata, nel quale il linguaggio del colore si fece sempre più libero e intenso. Sotto l'impulso di Kandinsky, i suoi protagonisti si volsero verso nuovi modi espressivi, verso la creazione di spazi immaginari, verso l'astrazione lirica e fantastica della realtà.













testi tratti da Wikipedia, opere di Franz Marc






mercoledì 14 ottobre 2009

martedì 13 ottobre 2009

ma il cielo è sempre più blu!!!!!!!!!

Chi vive in baracca, chi suda il salario chi ama l'amore e i sogni di gloria chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria Chi mangia una volta, chi tira al bersaglio chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ama la zia chi va a Porta Pia chi trova scontato, chi come ha trovato na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...
Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo chi gioca coi fili chi ha fatto l'indiano chi fa il contadino, chi spazza i cortili chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...
Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori chi legge la mano, chi regna sovrano chi suda, chi lotta, chi mangia una volta chi gli manca la casa, chi vive da solo chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
chi vive in Calabria, chi vive d'amore
chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assicurato, chi è stato multato chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia chi è morto di invidia o di gelosia chi ha torto o ragione,chi è Napoleone chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto chi mangia una volta,chi vuole l'aumento chi cambia la barca felice e contento chi come ha trovato, chi tutto sommato chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo chi è stato multato, chi odia i terroni chi canta Prévert, chi copia Baglioni chi fa il contadino, chi ha fatto la spia chi è morto d'invidia o di gelosia chi legge la mano, chi vende amuleti chi scrive poesie, chi tira le reti chi mangia patate, chi beve un bicchiere chi solo ogni tanto, chi tutte le sere na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh..


domenica 11 ottobre 2009

tori capre e asinelli....


io amo la Spagna da sempre, quando ero piccola sognavo di parlare perfettamente spagnolo e di viaggiare in lungo e in largo nelle sue belle città, studiarne la storia e la letteratura, vivere di sangria e di movida...

questo sogno l'ho realizzato, ho vissuto a Madrid e mi sono calata pienamente nella cultura e nelle tradizioni.

ma c'è una cosa della Spagna che mi ha sempre sconcertato e non riesco proprio a capire... ed è la violenza che si sprigiona durante le feste popolari contro gli animali... asinelli percossi, galli sgozzati, tori castrati vivi, capre che volavano (al passato per fortuna, ora vola un fantoccio) dai campanili... il tutto fra le risate, l'allegria, l'alcool, le benedizioni del prete perchè ricordiamoci che si tratta praticamente sempre di feste patronali.

In un paese di nome Laza ubriacano le formiche con l'aceto perchè mordano....e se le lanciano addosso...(????!!!!!!???? divertentissimo!!!!!!)

mi sono fatta il mio giretto in Internet e ho trovato siti che parlano di mafia taurina cioè di una lobby che tiene su un giro impressionante di soldi sullo sfruttamento turistico della Corrida, alla quale probabilmente gli spagnoli rinuncerebbero senza dire nè ah e nè bah, patiti come noi italiani del gioco del calcio.

e tenere in piedi la Corrida pur polemizzando con le feste di paese è decisamente ipocrita.....

Naturalmente ho trovato anche feste italiane in cui facciamo tutt'altro che bella figura e in primis citerei il Palio di Siena che è davvero una grande cagata!!!!!!!


questo sito boicotta il turismo in Spagna a causa delle troppe crudeltà sugli animali e contiene bellissime citazioni:http://www.geocities.com/paris/maison/5805/appello_spagna.html
ne riporto qualcuna:
Basta sangue in onore dei santi
Come nelle tristi e buie epoche passate, la religione e il sangue continuano a formare un binomio inseparabile. Non c'e' festivita' religiosa che non abbia la sua Messa alla mattina e i suoi animali torturati e massacrati al pomeriggio". Cosi0 scriveva, tempo fa, sul "Diario de Granada", il giornalista Enrique Blanque Bel. Oltre alle corride, ci sono le "feste" in onore dei Santi e della Vergine" con strazio di animali. Apre la serie estiva quella famosa di Coria, per S. Giovanni. Dopo la processione, con la statua del Patrono, a partire dal 24 giugno, per cinque giorni e cinque notti, dodici tori vengono torturati in tutte le forme possibili, per ore, uno alla volta, e poi castrati, non sempre morti. Innumerevoli punte di ferro vengono conficcate ad ogni animale, fino a ridurlo simile a un puntaspilli totalmente insanguinato. Sono frecce nonche' "banderilas" preventivamentee adornate di cartine multicolori dalle suore del locale convento francescano. Si mira, soprattutto, agli occhi degli animali e agli organi genitali.
Quella di Coria non e' la piu' atroce delle feste "religiose" spagnole che si svolgono in quasi tutti i paesi e villaggi.
Animali di ogni genere - soprattutto bovini . vengono sottoposti alla piu' orrende sevizie e mutilazioni, fino ad essere bruciati vivi. Le corride finirebbero nel giro di un anno, se i turisti non vi portassero i loro soldi. E' necessario fare propaganda turistica a Tossa de Mar (sulla Costa Brava, prima di arrivare a Barcellona), la piu' bella e piu' pulita localita' balneare della Spagna, la prima ad avere aboliti tutti gli spettacoli con animali. Noi spagnoli, che ci battiamo per il progresso della nostra nazione, abbiamo bisogno dell'aiuto degli altri Europei. Chi desidera accogliere il nostro appello puo' mettersi in contatto, in Italia, con il "Comitato Lida, contro la corrida", al n. di telefono 0445/520.510.
Consulente Paolo Madrid
Portavoce "Ala"
da "LA STAMPA" di venerdi' 21 giugno 1996


Queste feste non finiranno finche' non finiranno le corride... che sono tenute ancora in piedi dai soldi dei turisti, specie italiani" (Chelo Polo de A.D.D.A.)


"Gli spagnoli preferiscono il gioco del calcio, e senza i soldi dei turisti, la corrida avrebbe gia' fatto fallimento. Se non sei MALATO da DIVERTIRTI nel vedere delle CREATURE VIVENTI TORTURATE fino alla MORTE, BOICOTTA LA CORRIDA!" (A. Wirs)



tutto quello che devi sapere sulla corrida:http://www.mclink.it/assoc/lida/corrida.htm

elenco dei paesi italiani che usano animali nelle loro feste (ma fortunatamente anche di quelli che non li usano più...e la provincia di Firenze fa un figurone!):


bellissimo sito animalista siciliano, che denuncia le atrocità delle feste italiane e siciliane in cui vengono usati gli animali: http://www.sicilianimalista.netsons.org/index.htm
e da cui traggo queste informazioni:

Feste tradizionali con uso di animali

L'utilizzo degli animali nelle varie feste tradizionali implica sempre una situazione di maltrattamento, anche negli spettacoli in apparenza meno cruenti. Presentate come patrimonio culturale da salvaguardare, esse rappresentano al contrario una visione errata del rapporto uomo-animale.
Nel nostro paese sono circa un migliaio le feste tradizionali (per la maggior parte a sfondo religioso) che vedono malcapitati protagonisti colombe, oche, asini, maiali, capre, buoi, vitelli, cavalli, ecc.
Gli animali sono derisi, frustati, percossi, sgozzati, usati come bersaglio, rinchiusi in minuscole gabbie, costretti a correre su percorsi innaturali, a trascinare pesi spropositati...
Riflettiamo: quanto è importante mantenere intatte le nostre usanze e quanto è essenziale il rispetto di ogni essere vivente?
Questi spettacoli continuano ad essere tramandati, ma si pongono in netto contrasto con ciò che definiamo progresso morale, della coscienza, della capacità di sentire il disagio altrui. Queste feste sono inoltre diseducative per bambini e adolescenti, perché insegnano loro che le prepotenze ed i sopprusi dei più forti verso i più deboli sono leciti. Occorre invece insegnare loro il rispetto per gli altri, anche per chi è diverso da noi: diverso per sesso, colore della pelle, religione, o specie.
Per risolvere il problema, non è necessario eliminare queste feste, basta modificarle in modo che non vengano più usati gli animali, così che nessuno debba soffrire.


Alcune feste tradizionali in Italia e nel mondo:
-Festa della palombella, Orvieto: una colomba viene legata ad un disco di metallo, che ruota e scivola su un filo, accompagnato dallo scoppio di alcuni petardi posti a distanza ravvicinata dall'animale.
-Palio di Siena: i cavalli corrono lungo un percorso assai pericoloso per la loro incolumità. Le cadute, infatti, provocano profonde ferite all'animale, che viene di conseguenza ucciso. Ogni anno muoiono uno o più animali durante il palio o gli allenamenti, quindi non si tratta di "fatalità", ma di avvenimenti sistematici.
- Villanueva de la Vera, Spagna: una festa di carnevale durante la quale un intero paese, migliaia di persone eccitate ed ubriache, infieriscono su un asinello percuotendolo selvaggiamente.
- Corrida, Spagna: forse la festa più conosciuta, e anche per questo attrazione turistica per persone insensibili alla ricerca di forti emozioni.

Esempi di feste modificate per non infliggere più sofferenza:
- La festa del Grillo, Firenze: durante la quale i grilli venivano catturati, imprigionati in gabbiettine e distribuiti ai bambini, si è trasformata in una vera festa per grilli. I bambini possono osservarli in libertà, e imparare tante cose su di loro anche attraverso volantini ed opuscoli;
- In una cittadina toscana il palio è stato sostituito da una gara di canoe sul fiume.

Cosa puoi fare tu
- Non partecipare agli spettacoli con utilizzo di animali, informati ed informa gli altri sulla vera natura di queste feste.
- Protestare presso le autorità che autorizzano o promuovono feste con uso di animali. Mandare al sindaco del comune sede della festa, e per conoscenza ai locali organi di stampa, lettere, fax e e-mail che chiedano la sostituzione degli animali con simulacri inanimati o l'organizzazione di eventi alternativi.
- Documentare fotograficamente o con un filmato gli spettacoli e contattare le associazioni animaliste.

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I numeri delle torture!
FESTE:
4.500 i tori uccisi nelle corride spagnole all’anno
200 cavalli morti nelle corride spagnole in un anno
12 i tori seviziati e linciati ogni anno a Coria (Spagna) durante i festeggiamenti per S.Giovanni
100 le “feste” religiose e popolari in Italia dove si torturano animali
Fonte Leal

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CORRIDA
Prima di entrare nell’arena il toro viene sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze, viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia, gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista, gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare e gli vengono limate a vivo le corna, scoprendo i nervi, in modo da rendergli doloroso l’atto di incornare.
Il torero non è mai solo nell’arena, ma è circondato da banderilleros e picadores ed entra in scena solo dopo che il toro è stato quasi completamente annientato. Quando entra nell’arena il toro viene colpito da più parti con banderrillas (arpioni) e picas (lance) per procurargli emorragie e stordimento.
A spettacolo concluso il toro viene trascinato via agonizzante e gli vengono tagliate, mentre è ancora vivo, coda, orecchie e testicoli (che il torero mostra in arena come trofeo).
Il toro non è l’unica vittima delle corride: i cavalli dei picadores vengono bendati o accecati per impedirgli di vedere il toro che li carica. La bardatura che hanno sui fianchi, anche se può sembrare una protezione, in realtà impedisce al pubblico di vedere il cavallo sventrato dal toro. Questo massacro di massa, tradizionale in Spagna, Portogallo e nel Sud della Francia, viene finanziato non solo dallo Stato, ma anche dall’Unione Europea. L’82% degli Spagnoli è contrario alle corride, che sopravvivono grazie al turismo.

Corride annue in Spagna 600
Tori uccisi ogni anno per la corrida 16.000

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FESTE POPOLARI
La maggior parte delle feste popolari in Italia, è di carattere patronale. Dai buoi di Montefalco (Perugia), agli asini di Parma, passando per le rane, le colombe, gli agnelli, i capretti, i galli, le oche, gli animali, al riparo della tradizione, si frustano, accecano, si usano come bersagli, vengono arsi vivi, vengono gettati dai campanili, vengono obbligati a correre su percorsi accidentati e pericolosi.
Festa di risonanza nazionale, il Palio di Siena, nasconde dietro le quinte alcune atrocità. I cavalli utilizzati sono troppo veloci per il tipo di percorso e vengono pesantemente drogati. Costretti a correre su un percorso inadatto, si procurano frequentemente lesioni di tale gravità da comportare l’abbattimento. Il bilancio finale è di 3 cavalli morti ogni anno. Intorno al Palio si è creato un giro d’affari elevatissimo, che si basa sul turismo e sulla vendita dei diritti televisivi. Moderni gladiatori, milioni di animali vengono sacrificati al nostro divertimento.

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Acquari e Delfinari
Delfinari
Gli animali che vediamo nei delfinari, vivono in condizioni pietose e vengono costretti a comportamenti contrari alla loro natura etologica. Oltre ad esibirsi di fronte ad un pubblico vociante, subiscono anche un pesante stress da contatto visivo e fisico. Dietro gli eser­cizi dello spet­tacolo si nascondono mesi di priva­zioni, maltrat­tamenti e soffe­renze. I metodi di adde­stra­mento compor­tano frequenti l’assenza di acqua e cibo. Nel caso dei delfini, agli individui che non si fanno domare vengono dati tranquillanti che gli rovinano il fegato fino a provocare la morte. Orche, otarie e delfini vengono sottoposti a ore di massacrante addestramento e a spettacoli a rotazione. Non è raro che i delfini rifiutino il cibo, costringendo gli addestratori a nutrirli forzatamente. I delfini in cattività raggiungono a stento il settimo anno d’età, mentre in natura possono vivere fino a 40 anni.
Delfini e otarie, oltre a essere sfruttati nei delfinari, vengono utilizzati per missioni belliche. Una delle esercitazioni più frequenti consiste nel riprendere, tramite una videocamera fissata sul dorso, o nel recuperare, mine di profondità. Trasformati in clown per nostro capriccio, gli animali dei delfinari, perdono anche l’ultima briciola di dignità.

Cosa puoi fare
Non portare i tuoi figli a visitare acquari e delfinari: vedrebbero solo animali sofferenti e costretti a vivere in condizioni di estrema sofferenza e contrarie alla loro natura. Per far conoscere pesci e mammiferi marini in maniera non cruenta ed educativa si possono guardare dei documentari, sfogliare libri e riviste, tenere gli occhi aperti quando si va al mare: anche nei mari italiani è infatti possibile avvistare delfini, balenottere e pesci bellissimi!

Delfini nati morti in cattività 49%
Delfini in cattività che non raggiungono l’anno di età 22%
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Gli animali e il rodeo
Il Rodeo è la rievocazione della doma utilizzata dai cow boy americani di oltre duecento anni fa, quando esistevano cavalli selvaggi e non si conoscevano metodi non traumatici per abituarli alla cavalcatura, divenuto poi uno spettacolo “lucroso” se si pensa che solo negli Stati Uniti per ogni stagione vengono messi in palio oltre tre milioni di dollari. Ciò rappresenta, dunque, un “mestiere” per oltre 7000 persone che partecipano alle tante manifestazioni che si tengono in tutto il Paese (da 80 a 130 ogni anno). Il Rodeo è stato poi esportato nel resto del mondo, Italia inclusa. Risale infatti al 1999 l’apertura di una scuola di Rodeo il cui scopo era quello di formare una squadra tutta italiana e di diffondere questo show al di qua dell’oceano. Il suo quartier generale si trova a Voghera (Pavia), dove negli ultimi anni si è sviluppata quest’attività che impiega cavalli e tori “selvaggi”. In realtà gli animali vengono brutalizzati in modo che sembrino selvaggi, attraverso una cinghia (il flank) stretta intorno alla groppa che, comprimendo gli organi genitali, provoca un fastidio insopportabile dal quale tentano di liberarsi saltando e agitandosi; movimenti che causano spesso traumi muscolari di notevole consistenza e dolore, danni ai tendini, frattura della spalla, del metacarpo, etc.
Nessun animale che si lasci prendere, trattare, sellare, farsi mettere addirittura una cinghia, può essere definito selvaggio e qualunque cavallo “domestico” reagisce allo stesso modo con una cinghia del genere posta in quella sensibilissima zona del corpo (molti sono persino ostili alla normale sella da lavoro, che si lasciano mettere con una certa difficoltà). E’ dunque lecito chiedersi se sia moralmente accettabile sottoporre gli animali a prove così stressanti dal punto di vista fisico e psichico. Ovviamente la risposta di chi è convinto che anche i cavalli abbiano dei diritti non può che essere No.
Ma come si difendono i cow boy nostrani? Vogliono dare un’immagine idilliaca del rapporto che hanno con i cavalli e i tori del rodeo sostenendo che li rispettano, che gli spettacoli sono volti non al divertimento ma a dimostrare la bravura e la professionalità dei medesimi (non è chiaro se ciò è riferito agli uomini che li montano o agli animali che, inutile dirlo, non hanno alcuna possibilità di scelta). Ad ogni modo, a loro parere, questi animali vivono gran parte dell’anno allo stato brado in sconfinati pascoli sempre verdi e sono spesso salvati dal macello. Infatti i cavalli destinati al macello sono sicuramente reperibili a prezzi di gran lunga più convenienti. Ma dove sono tutti questi cavalli e tori “selvaggi” che finiscono nei mattatoi italiani? Non ci convincono neppure quando affermano che questi animali, definiti “atleti”, lavorano soltanto in prove che non durano più di otto secondi: la stagione però dura otto mesi e non è accettabile vedere degli esseri viventi e senzienti, umiliati in esibizioni di dominio e di sopraffazione da parte degli uomini.

Nel 1980 L'UNESCO dichiarava: "La tauromachia, terribile e venale arte del torturare ed uccidere animali in pubblico seguendo regole definite, è causa di traumi in adulti e bambini sensibili, contribuisce a peggiorare le condizioni dei nevrotici attratti da questo genere di spettacoli, snatura il rapporto uomo-animale, si pone come affronto alla morale, all'istruzione, alla scienza ed alla cultura".

e per finire la considerazione trovata su http://digilander.libero.it/tuellix0/index_it.htm:

"Capre, tori, cavalli, asini, galli: ha una sua logica che in una provincia tanto agricola come Càceres si trasformino gli animali in protagonisti delle feste. Inoltre esistono spiegazioni antropologico sociali: il popolo dà sfogo alla sua frustrazione con le bestie e lascia così tranquilli gli "animali razionali", che governano. Ossia: maltratta la capra e non fare la rivoluzione.

che inserisco con sommo piacere...visto che parlo sempre male della chiesa cattolica.... ecco come si espresse Pio V nel XVI secolo......."Noi dunque, considerando questi spettacoli in cui si usano i tori e le bestie feroci, estranei alla pietà e alla carità cristiane, desiderosi che questi spettacoli violenti, abominevoli e degni non di uomini ma di demoni,cessino, proibiamo di lasciare tenere spettacoli in cui si provocano scontri di tori e di altre bestie feroci"
per una volta che un papa dice qualcosa di moderno e sensato nessuno se lo fila.....

Umberto Galimberti

Kant ci ha insegnato che l'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo. Obbligare le donne alla generazione ogni volta che sono, rimangono incinte, significa trattare il corpo delle donne come mezzo di riproduzione, ma trattare il corpo della donna come mezzo di riproduzione confligge appunto con l'indicazione di Kant, che poi non è solo quella di Kant ma anche l'indicazione cristiana, che l'uomo va trattato come un fine e non come un mezzo, che l'uomo è persona e non strumento di generazione. Il problema si ripropone in Italia a causa della sudditanza generalizzata dei politici italiani nei confronti delle esigenze della Chiesa cattolica: io quando vedo le genoflessioni sia a destra che a sinistra nei confronti della Chiesa cattolica, mi domando: dov'è mai lo Stato italiano? Il quale per definizione come ogni Stato deve essere laico. Laico è una parola greca che vuol dire "bene comune". Allora il laico è colui che deve farsi carico delle istanze di tutti, non delle istanze di un principio di fede: questa è una cosa molto importante. I laici ritengono poi di non poter disporre di una morale che non discenda dal voler di Dio, ma una morale che discende dal volere di Dio è tipica delle morali primitive, dove gli uomini non sapendo dare delle leggi a se stessi hanno dovuto ancorarla ad una volontà superiore. Ma dopo abbiamo avuto l'illuminismo, abbiamo cominciato a ragionare; anche se con poco coraggio, il nostro cervello lo sappiamo anche usare. E allora a questo punto è possibile benissimo costruire una morale laica, fondata innanzitutto su quel principio di Kant che abbiamo segnalato, e poi su un altro principio, molto importante: che la morale è fatta per gli uomini, non gli uomini per la morale. Questa è un'altra frase di Kant che fa, che riproduce esattamente con un altro linguaggio quello che Gesù Cristo aveva detto: il sabato è fatto per gli uomini, non gli uomini per il sabato. Cioè: guai a piegare l'uomo alla legge e assumere la legge come giudizio nei confronti dell'uomo, perché quello che c'è da salvare non è il principio della legge, quello che c'è da salvare è l'uomo. (Umberto Galimberti)



E TU COME STAI?

... tutto avrei pensato ...tranne postare un testo di Claudio Baglioni...e invece giorni fa per radio mi è capitato di sentire questa vecchia canzone.. e l'ho trovata stupenda.. mi ha molto intristito e mi ha ricordato cose e persone che cercavo di relegare in angoli inaccessibili della memoria.

Ma tant'è.


"Ho girato e ho rigirato senza sapere dove andare ed ho cenato a prezzo fisso seduto accanto ad un dolore tu come stai? tu come stai? tu come stai? e mi fanno compagnia quaranta amiche le mie carte anche il mio cane si fa forte e abbaia alla malinconia tu come stai? tu come stai? tu come stai? tu come vivi come ti trovi chi viene a prenderti chi ti apre lo sportello chi segue ogni tuo passo chi ti telefona e ti domanda adesso tu come stai? tu come stai? tu come stai? tu come stai? Ieri ho ritrovato le tue iniziali nel mio cuore non ho più voglia di pensare e sono sempre più sbadato tu come stai? tu come stai? tu come stai? tu cosa pensi dove cammini chi ti ha portato via chi scopre le tue spalle chi si stende al tuo fianco chi grida il nome tuo chi ti accarezza stanco tu come stai? tu come stai? tu come stai? tu come stai? non è cambiato niente no il vento non è mai passato tra di noi tu come stai non è accaduto niente no il tempo non ci ha mai perduto come stai? tu come stai?"

VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI



Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo. I tuoi occhi

saranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.

Così li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghi

nello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noi

che sei la vita e sei il nulla


Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio,

come vedere nello specchio

riemergere un viso morto,

come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.


Cesare Pavese

la leggenda del premier eletto dal popolo


di Ilvo Diamanti

"Presidente eletto dal popolo". Così si definisce Silvio Berlusconi.
Sempre più spesso, da qualche tempo. Per rivendicare rispetto dai molti nemici che lo assediano. Ma, al tempo stesso, per marcare le distanze dall'altro presidente. Giorgio Napolitano. Il Presidente della Repubblica.
Il quale, al contrario, è "eletto dal Parlamento". Anzi da una parte di esso. Perché Napolitano non è "super partes", ma di sinistra. Come tutte le altre istituzioni dello Stato. Corte Costituzionale e magistratura in testa. Non garanti. Ma soggetti politici. Di parte.
Per questo Berlusconi non ne accetta le decisioni, ma neppure il ruolo. In pratica: considera le istituzioni dello Stato - e quindi la Costituzione - inadeguate. Peggio: illegittime. Meno legittime di lui, comunque.
Presidente eletto dal popolo. Queste affermazioni, sostenute a caldo e a tiepido dal premier, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, si fondano su premesse discutibili, anzitutto sul piano dei fatti. Dati per scontati. Che scontati non sono.
Il primo fatto è che Berlusconi sia un presidente "eletto dal popolo". È quanto meno dubbio. Perché l'Italia non è (ancora) un sistema presidenziale. I cittadini, gli elettori, votano per un partito o per una coalizione. Non direttamente il premier o il presidente. Anche se, dopo il 1994, abbiamo assistito a una progressiva torsione delle regole elettorali e istituzionali in senso "personale". Senza bisogno di riforme. Così, nella scheda elettorale, accanto ai partiti e alle coalizioni viene indicato anche il candidato premier. (Come ha lamentato, spesso, Giovanni Sartori).
Tuttavia, non si vota direttamente per il premier, ma per i partiti e gli schieramenti. Silvio Berlusconi, per questo, non è un presidente eletto dal "popolo". Semmai dal "Popolo della Libertà". Da una maggioranza di elettori, comunque, molto relativa.

Alle elezioni politiche del 2008 il partito di cui è leader Berlusconi, il Pdl, ha, infatti, ottenuto il 37,4% dei voti validi, ma il 35,9% dei votanti e il 28,9% degli aventi diritto. Intorno a un terzo del "popolo", insomma.
Peraltro, prima di unirsi con An, fino al 2006, il partito di Berlusconi era Forza Italia, che non ha mai superato il 30% dei voti (validi). Al risultato del Pdl si deve, ovviamente, aggiungere il 10% (o l'8%, a seconda della base elettorale prescelta) ottenuto dalla Lega. I cui elettori, però, non hanno votato per Berlusconi. Visto che al Nord la Lega ha sottratto voti al Pdl, di cui è alleata e concorrente. E quando ha partecipato al governo (come in questa fase) si è sempre preoccupata di fare "opposizione".
Questa considerazione risulta ancor più evidente se si fa riferimento al risultato delle recenti europee. Dove si è votato con il proporzionale e con le preferenze personali. Il Pdl, il partito di Berlusconi, ha infatti ottenuto il 35,3% dei voti validi, ma il 33% dei votanti e il 21,9% degli aventi diritto. Lui, il Presidente, ha personalmente ottenuto 2.700.000 preferenze. Il 25% dei voti del Pdl, ma meno del 9% dei votanti. Il risultato "personale" più limitato, dal 1994 ad oggi.
Tutto ciò, ovviamente, non intacca la legittimità del governo e del premier. Semmai la sua pretesa di interpretare la "volontà del popolo".
D'altronde, si vota una volta ogni cinque anni, mentre i sondaggi si fanno quasi ogni giorno. Per cui, più che sul voto, il consenso tende a poggiare sulle opinioni. Sulla "fiducia".
Ma stimare la "fiducia" dei cittadini è un'operazione difficile e opinabile. Che non coincide con il consenso elettorale. Non si capirebbe, altrimenti, perché, se davvero - come sostiene Berlusconi - il 70% degli italiani ha fiducia in lui, alle recenti elezioni europee il Pdl si sia fermato al 35%, la coalizione di governo al 45% e le preferenze personali per il premier al 9% (dei voti validi). La fiducia, inoltre, è difficile da misurare. Per ragioni sostanziali, ma anche metodologiche. Soprattutto attraverso i sondaggi. Dipende dalle domande poste agli intervistati. Dagli indici che si usano.
Alcuni fra i principali istituti demoscopici (come Ipsos di Nando Pagnoncelli e Ispo di Renato Mannheimer) utilizzano una scala da 1 a 10, per analogia al voto scolastico. Per cui l'area della "fiducia" comprende tutti coloro che danno a un leader (o a un'istituzione) la sufficienza (e quindi almeno 6).
Oggi, in base a questo indice, circa il 50% degli italiani esprime fiducia nel premier Berlusconi (le stime di Ipsos e Ispo, al proposito, convergono). Mentre a fine aprile, dopo il terremoto in Abruzzo, superava il 60%. Ciò significa che negli ultimi mesi la "fiducia" del popolo nel premier si è ridotta, anche se risulta ancora molto ampia. Tuttavia, anche accettando questi indici, un 6 può davvero essere considerato un segno di "fiducia"? Ai miei tempi, nelle scuole dell'obbligo - ma anche al liceo - era una sufficienza stretta. Come un 18 all'università. Che si accetta per non ripetere l'esame. Ma resta un voto mediocre. Basterebbe alzare la soglia, anche di pochissimo, un solo punto. Portarla a 7. Per vedere la fiducia nel premier (e in tutti gli altri leader) scendere sensibilmente. Al 37%. Più o meno come i voti del Pdl. Con questi dati e con queste misure appare ardita la pretesa del premier di parlare in "nome del popolo". Tanto più che, con qualunque metro di misura, il consenso personale verso il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risulta molto più elevato. Fino a una settimana fa, prima della recente polemica, esprimeva fiducia nei suoi confronti circa l'80% degli italiani, utilizzando come voto il 6. Oltre il 50%, con una misura più esigente: il 7. Lo stesso livello di consenso raccolto dal predecessore, Carlo Azeglio Ciampi.
Anche da ciò originano le tensioni crescenti tra il premier e il Presidente della Repubblica. Nell'era della democrazia del pubblico. Maggioritaria e personalizzata. Dove i media sono divenuti lo spazio pubblico più importante. E il consenso è misurato dai sondaggi. Nessuno è "super partes". Sono tutti "parte". Tutti concorrenti. Avversari o alleati. Amici oppure nemici. Anche Napolitano, soprattutto Napolitano. Per la carica che occupa e la fiducia che ottiene. Agli occhi di Berlusconi, impegnato a costruire la leggenda del "presidente votato e voluto dal popolo". Non può apparire amico.


(http://www.repubblica.it/, 11 ottobre 2009)

NOBEL PER LA PACE 2009


Io gli faccio i miei migliori auguri e spero che se lo meriti

venerdì 9 ottobre 2009

Nobel per la letteratura a Herta Mueller

«Cronista della vita quotidiana sotto la dittatura», Herta Mueller, scrittrice tedesca nata in Romania il 17 agosto 1953 ma dal 1987 esule a Berlino, ha vinto il Nobel 2009 per la letteratura: il tredicesimo alla lingua di Lutero (poco importa se, dal punto di vista nazionale, essi siano tedeschi, austriaci o svizzeri: patria dello scrittore è la lingua in cui scrive). Con «la concentrazione poetica» e «la concretezza» della sua prosa – si legge nella motivazione – Herta Mueller ha saputo raccontarci «i paesaggi dell'esilio», la vita del «senzapatria». E chiunque viva sotto una dittatura è senzapatria, tanto più se nato all'interno di una minoranza oppressa quale furono, e probabilmente sono, i tedeschi del Banato Svevo divenuti romeni dopo la Seconda guerra mondiale.
Ancora una volta è un Nobel prevalentemente politico, destino che accomuna gli ultimi Nobel di lingua tedesca: in parte almeno Günter Grass (1999), assai di più l'austriaca Elfriede Jelinek (2004) e ora la Mueller.
Ma dal punto di vista politico allarga il cuore: premia infatti al tempo stesso una donna (la dodicesima: non molte per un premio assegnato quasi ogni anno dal 1901), un'inflessibile combattente per la libertà, perseguitata dall'infame Securitate di Ceausescu ben oltre il 1987, e l'esponente di una minoranza oppressa.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/10/herta-voce-contro-dittatura.shtml?uuid=8500fa7c-b4a5-11de-8f36-108a94177710&DocRulesView=Libero

disponibile in italiano: "Il paese delle prugne verdi" ed.Keller (Il titolo originale "Herztier" è un neologismoc reato dall'autrice, e traducibile con "la bestia del cuore”, mentre quello tradotto allude alla credenza popolare rumena che se si mangiano troppe prugne verdi si muore di febbre.

giovedì 8 ottobre 2009

HO AMMAZZATO BERLUSCONI


“Ho ammazzato Berlusconi” è una commedia noir il cui titolo avrebbe dovuto attirare molta attenzione. E’ riuscito ad arrivare sul grande schermo il 13 Giugno 2008, ma non è così semplice trovare una sala in cui venga proiettato.

Il film è molto ironico e decisamente grottesco, a cominciare dalla trama: elezioni politiche 2001 - Livia, di estrema sinistra, accusa il marito Matteo di aver votato Silvio Berlusconi. Dopo un’accesa lite Livia abbandona la casa, ma muore in un terribile incidente. Matteo, sconvolto, prende la macchina e comincia a vagare per la città nel bel mezzo di un temporale. Succede una cosa terribile: investe un uomo e lo uccide. Solo guardando i documenti della vittima si rende conto di aver ammazzato il neo Presidente del Consiglio, l’uomo che è risucito a distruggere il suo matrimonio: Silvio Berlusconi.

La cosa terribile è che Silvio continua ad apparire in dirette televisive: Berlusconi fa comodo vivo, e così decidono di farlo vivere attraverso un sosia.La pellicola, indipendente, è prodotta dalla “Collepardo film” di Caterina Rogani e diretta da Gianluca Rossi e Daniele Giometto. La sceneggiatura è tratta dal romanzo “Omicidio Berlusconi” di Andrea Salieri.


è POSSIBILE VEDERE IL TRAILER DEL FILM:

Giovanna sei tutte noi!!!!



«PIÙ ALTO CHE EDUCATO» - Giovanna Melandri, responsabile Cultura del Pd, in una nota ha preso le difese di Rosy Bindi: «Berlusconi ha fatto gravissime affermazioni nei confronti delle istituzioni, attaccando il presidente della Repubblica e la magistratura. Altrettanto indegna è stata la frase con cui ha apostrofato Rosy Bindi: in queste offensive parole c'è tutto il 'Berlusconi-pensiero' nei confronti delle donne: l'idea che la donna non abbia il diritto di prendere la parola se non per compiacere l'ego smisurato del sultano di Arcore. Il presidente del Consiglio ha dimostrato di essere più alto che educato».

«Credo che le parole che Berlusconi ha pronunciato ieri nei confronti di Rosy Bindi si commentino da sole nella loro profonda volgarità - ha aggiunto Anna Finocchiaro, presidente del Pd al Senato - e credo anche che una dirigente politica come Rosy non abbia certo bisogno di essere difesa. Rosy non è certamente a disposizione del Presidente del Consiglio, ma per fortuna è a disposizione e al servizio delle donne, del Pd e della democrazia del nostro Paese».

corriere della sera.it

Berlusconi insulta Rosy Bindi



«Che c'entra il presidente della Repubblica con tutto questo?» domanda al premier Silvio Berlusconi Bruno Vespa, nel corso della trasmissione Porta a Porta dedicata alla bocciatura del lodo Alfano da parte della Consulta. Il presidente della Repubblica, risponde Berlusconi, in collegamento telefonico, «aveva garantito con la sua firma che questa legge sarebbe stata approvata» e quindi «data la sua notoria influenza sui giudici di sinistra», bastava «che il capo dello Stato intervenisse con la sua nota influenza di tutti i capi dello Stato sui componenti della Corte» e ci sarebbe stato un voto favorevole sul lodo Alfano.

Sono queste le parole che hanno innescato un battibecco tra Berlusconi e Rosy Bindi, esponente del Pd e vicepresidente della Camera, ospite in studio. Influenza «su che cosa?», domanda in sottofondo la Bindi, sovrapponendosi alle parole del premier.

Poi, sempre più spazientita, aggiunge «ma insomma, ma no, ma no, non è possibile. Queste sono affermazioni gravissime».

Sento parlare la «signora Rosy Bindi», replica il premier, «È sempre più bella che intelligente». A poco servono i tentativi di mediazione di Bruno Vespa: «La prego...», dice il conduttore a Berlusconi. No, mi preghi, prosegue il premier, ma «mi sono stancato di essere cortese con persone che sono sempre scortesi con me. Quindi, signora Rosy Bindi, non mi interessa nulla di quello che lei eccepisce».

Lei, la Bindi, risponde a tono: «Presidente, io sono una donna che non è a sua disposizione e ritengo molto gravi le affermazioni che questa sera lei ha fatto contro la Corte Costituzionale e contro il presidente della Repubblica».«Lei vedrà», risponde Berlusconi, «che gli italiani la pensano in una maniera diversissiama da lei».

LIDO ALFANO

http://mariagraziaquar.interfree.it/politici.htm

SENZA LODO COME GODO


domenica 4 ottobre 2009

IO SONO IL RE IN PERSONA!


Hey puoi veder la mia corona ?

Guarda il colore rosso del mantello e questo trono

ed il tappeto guarda io sono il re e questo è il mio castello

il regno mio si estende all'infinito lungo le valli i monti il cielo e il mare

io sono il re del tempo e della storia

io sono il re venitemi a guardare

perché sono innamorato e sono corrisposto

io sono il re io sono il re di questo posto

senza regno nè corona con una donna che mi vuole bene

io sono il re ma lo so solo io e lo sai solo tu amore mio

nessuno può veder la mia corona ma sono il re io sono il re in persona perché sono innamorato e sono corrisposto

io sono il re io sono il re di questo posto

senza regno nè corona con una donna che mi vuole bene

con una donna che mi vuole bene



Jovanotti, Il re

mercoledì 30 settembre 2009

cosa mi tocca sentire......



dal blog di Daniele Sensi "L'anticomunitarista"



L'ultima frontiera dell’ideologia leghista passa per la medicina alternativa. Su Radio Padania, Silvana Fandella (presidente dell’associazione Padana Assistenza) e Renata Galanti (collaboratrice del ministro Zaia) raccontano di una cooperativa, sull’Appennino, gestita da un medico che nel 1974 ha abbandonato la medicina ufficiale per mettersi a somministrare terapie alimentari e programmi dietetici basati sul gruppo sanguigno dei pazienti.

Le due conduttrici sono andate ad incontrare personalmente il dietologo, rimanendo sedotte da quella che è la massima del suo operare: "Ogni persona, ogni popolo deve capire da dove viene e seguire il DNA alimentare dei suoi genitori". Ovvero: "Chi proviene dal meridione non deve integrarsi completamente con le abitudini alimentari del nord, mentre chi appartiene a famiglie settentrionali deve tenere conto che i suoi avi mangiavano la selvaggina". Non ci si lamenti, altrimenti, di eventuali disturbi di stomaco: gli "scompensi" sono pressoché inevitabili quando "sforzi l’organismo a consumare alimenti contrari al DNA dei tuoi genitori".

Renata Galanti, tendenzialmente vegetariana, confida di non aver perso tempo e di aver già mutato il proprio regime alimentare, poiché "se i miei antenati erano carnivori devo mangiare carne, altrimenti cancello le mie radici".

Resta da capire come dovrebbero comportarsi i figli delle coppie miste, a cominciare da un certo Renzo Bossi: quale doppio filamento di acido desossiribonucleico rispettare, nel suo caso, a tavola? Quello del padre, lombardo, o quello della madre, siciliana? Il pupillo del Senatur tradisce maggiormente se stesso (e l’infinita pletora di avi che si porta in stomaco) azzannando una cotoletta o rinfrescandosi con una granita?

DANIELE SENSI

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla