"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

martedì 27 aprile 2010

la leggenda della Diana e dei fuggisoli




Tu li vedrai tra quella gente vana
che spera in Talamone, e perderagli
più di speranza ch'a trovar la Diana;
ma più vi perderanno li ammiragli.

Dante, Purgatorio [XIII: 151-154]


Siena, come si sa, non è bagnata da alcun fiume. La penuria d'acqua ha costretto i suoi abitanti a scavare nella roccia, fin dai tempi antichi, un'estesa rete di acquedotti sotterranei, i «bottini», per portare acqua alle case. Ma in alcune parti della città si udiva spesso, quando c'era silenzio, il rumore dello scorrere dell'acqua, tipico di un fiume, di un grande fiume. Un fiume sotterraneo, la Diana, più volte cercato e mai trovato.
Si udiva questa voce continua, che illudeva i senesi di poter avere l'acqua per le case e per le botteghe, senza troppa fatica. Si scavarono pozzi su pozzi e si consultarono astrologi, per trovare l'ubicazione di questo fiume. Fu il governo stesso di Siena a sobbarcarsi gli oneri di tale ricerca. Per circa due secoli, si cercò la Diana, ma invano. Nessuno l'ha mai trovata.
La fama di questa ricerca senza risultato giunse fino a Dante, che la riportò nel Purgatorio.
E la Diana - ammesso che esista - rimase un mistero, un segreto custodito dalla terra, un'affascinante una leggenda.

Adesso l'acqua arriva a Siena senza problemi, un moderno acquedotto ha soppiantato da pochi decenni l'antico acquedotto sotterraneo, che, però, è ancora funzionante e rifornisce tuttora le sue fonti. L'esigenza di trovare la Diana è dunque svanita, ma non il suo ricordo e il suo mito.


Le prime testimonianze di gallerie da usarsi per l'approvvigionamento idrico sono del 394 d.C.. Tuttavia, i grandi lavori di ricerca di falde acquifere relativamente lontane e di canalizzazione di esse verso la città attraverso cunicoli sotterranei perlopiù scavati nella roccia, si effettuano in Siena fra il XIII e il XV secolo (l'attuale estensione risale sostanzialmente al 1466). Non senza progetti ambiziosi: per esempio nel 1267-1268 si parlò di deviare il corso del Merse, il corso d'acqua più vicino alla città, verso Siena. Non se ne fece di nulla, probabilmente anche per difficoltà tecniche, ma ciò basta a far capire quanto il problema fosse sentito.

In questo filone si inserisce, appunto, la storia della Diana, il mitico fiume che scorrerebbe sotto la città e che nessuno ha mai potuto vedere, nonostante le assidue ricerche.








In due punti del centro abitato, nella zona di Porta Ovile, ma soprattutto nella zona di Pian dei Mantellini (attigua a questa larga strada c'è una via chiamata, non a caso, Via della Diana) in molti hanno sentito il caratteristico suono dello scorrere dell'acqua, ma ovviamente non esiste un qualcosa, almeno un qualcosa di visibile, che lo giustifichi. Il fiume, stando alle informazioni, passerebbe proprio in mezzo alla città, in direzione sud-est. In altri luoghi, ipoteticamente percorsi dalla Diana (si veda la mappa), non si sentirebbe il rumore dell'acqua semplicemente perché sono zone collinari: il suono dovrebbe quindi attraversare più terra, disperdendosi. Questa una possibile spiegazione al fatto che il fenomeno è localizzato in due zone distanti e apparentemente non collegate fra loro.
Nel 1176 i frati del Convento del Carmine (zona di Pian dei Mantellini, la più battuta dalle ricerche del mitico fiume) scavarono un primo pozzo nel loro chiostro. La vena d'acqua trovata era abbondante e giustificò altri interventi in questo senso.
Nel 1295 il Consiglio Generale della Repubblica di Siena deliberò il proseguo dei lavori, anche in località abbastanza lontane dalla zona interessata. Fra il '200 e il '300, si registrarono spese continue per pagare gli astrologi, i quali cercavano di scoprire l'ubicazione esatta della vena d'acqua. Ma il fiume, il mitico fiume, che molti fino ai giorni nostri hanno udito, non si trova. Dante prende in giro i Senesi, che sperano di rendere Talamone un importante porto e di cercare appunto la Diana, spendendovi soldi inutilmente. Ma questo è un segno che il mito della Diana aveva varcato i confini della città. Che, insomma, molti credevano di poterlo trovare.

Venute meno le ricerche ufficiali, la voce della Diana, ha forse richiamato altri uomini, nei secoli successivi, che si sono avventurati fra le gallerie alla sua ricerca, senza più tornare. O forse è soltanto la fantasia di scrittori che vi hanno ricamato sopra storie probabilmente prive di fondamento. Non ci è dato di saperlo, per l'esigua documentazione esistente a riguardo.
Ma Via della Diana è lì e il suo nome la dice lunga. Di recente, è stato trovato lì vicino il pozzo che ha probabilmente dato inizio alla storia. I nonni senesi raccontano ancora oggi di aver udito lo scroscio dell'acqua in certe zone della città, durante la notte, quando tutto, a quei tempi, scivolava nel silenzio e nel buio. E le pareti delle cantine della zona tra Pian dei Mantellini e Porta San Marco pare trasudino un'insolita, abbondante umidità. Quella della Diana è, dunque, una leggenda che si intreccia con la storia e con la realtà, permettendo ancora di fantasticare e di credere nell'esistenza del mitico fiume, o forse di sperarvi.
Narrano i documenti dell'epoca in cui i Bottini venivano costruiti, che molti operai che scavavano le gallerie, uscissero dai cunicoli spaventati per aver visto alcune creature che si annidavano nelle profondità della terra.

Gli operai che prestavano questo tipo di servizio venivano detti «guerchi». Non sappiamo se questo nome derivasse dal fatto che, lavorando per molte ore nella semi-oscurità, ci vedessero poco (quindi guerco, starebbe per «guercio»), oppure se si impiegasse manovalanza tedesca (il termine, in questo caso, deriverebbe dal tedesco Werk «lavoro»). L'unica cosa certa è che parte del compenso dato loro consisteva in vino, il che può spiegare le loro visioni.
I guerchi, infatti, dicevano di vedere vedevano sostanzialmente due specie di creature, gli omiccioli e i fuggisoli. Gli omiccioli erano degli ometti, simili a folletti, che non facevano dispetti, però. Ballavano e facevano tanto ridere, invece. Diverso è il discorso dei fuggisoli, i quali erano descritti come lampi di luce improvvisi e repentini (la parola indicherebbe proprio questo: una luce simile a un sole che compare per poi spegnersi subito dopo, cioè che fugge).
Forse i fumi del vino davano queste visioni. Può anche darsi che i fuggisoli fossero stati delle esalazioni di gas racchiuso nella terra, che, liberato, produceva un lampo di luce fosforescente, simile ai fuochi fatui. Il sottosuolo da sempre incute nell'uomo un senso di mistero e di paura, e il vino serviva ad addormentare la mente, esorcizzando così la paura che si provava a scendere e a scavare nella roccia.

Sono leggende, ma a cui molti hanno creduto. Infatti, nei bottini si trovano molte statuette della Madonna in terracotta, murate nelle pareti, e molte croci, a volte solo incise con il piccone sulla roccia friabile. ma ci si può chiedere: da chi o da che cosa voleva esser protetto chi disseminò le gallerie di statuette della Madonna e di croci?


(da http://www.bifrost.it/ITALIA/Leggende/Siena.html)

lunedì 26 aprile 2010

la tua luce


Scompare a poco a poco, amore, il sole
Ora che sopraggiunge lunga sera.

Con uguale lentezza dello strazio
Farsi lontana vidi la tua luce
Per un non breve nostro separarci.

Giuseppe Ungaretti

giovedì 22 aprile 2010

martedì 13 aprile 2010

Leprotto mannaro (viola comunista terrorista e istigato dal clima d'odio)

Milano - Paura all'aeroporto di Linate ma per fortuna pochi danni. La colpa è tutta di una lepre. Pochi minuti prima delle 14 l'animale è stato centrato in pieno da un aereo che stava per staccarsi in volo: un forte botto poco prima che le ruote si staccassero da terra. L’urto, sentito dai passeggeri, ha danneggiato il carrello e il comandante dell’aeromobile ha preferito rientrare nella piazzola per far svolgere i controlli del caso.

Sull'aereo diversi onorevoli Il velivolo - con a bordo una settantina di passeggeri - avrebbe dovuto portare a Roma diversi parlamentari del Pdl e della Lega, ma anche di altri partiti. L’avaria li ha costretti a cambiare programmi rimandando di qualche ora il rientro a Roma. Tra i deputati coinvolti nell'incidente, Giorgio Jannone, Riccardo De Corato, Viviana Beccalossi, il sindaco di Brescia Adriano Paroli, più una decina di altri parlamentari di Pdl e Lega. "Abbiamo sentito un forte botto e subito dopo una violenta frenata. Poi ci hanno fatto scendere", spiega Jannone. (http://www.ilgiornale.it/interni/linate_aereo_investe_lepre_paura_politici_bordo_il_velivolo_bloccato_terra/linate-lepre_motore-aereo/13-04-2010/articolo-id=437279-page=0-comments=1)




Ecco come si è svolto, attimo per attimo, il drammatico attentato.

che dire? parafrasando qualcuno.....Ich bin ein Hase

Saudade

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.

José Saramago, Viaggio in Portogallo

lunedì 12 aprile 2010

La vera storia di Mariastella Gelmini


Il Gran Consiglio Intergalattico dei Portafogli Poderosi (abbreviato in P2) era al settimo cielo: la rinascita democratica della minuscola nazione del pianeta Terra stava avvenendo secondo i loro piani. In Italia ormai tutto procedeva secondo programma: adesso toccava alla scuola. Bisognava azzerare la ricerca, mettere in fuga i cervelli più pericolosi, licenziare insegnanti, stringere la borsa dei finanziamenti alla scuola pubblica e allargare quella per gli istituti privati. Stando sempre attenti a non pestare i piedi agli unici insegnanti pubblici che potevano dare fastidio, quelli di religione, che facevano parte di una struttura con ramificazioni in tutto l'universo a cui i Portafogli Poderosi si erano appoggiati per riciclare denaro e per risolvere altre questioni scomode. Insomma, bisognava annientare la scuola pubblica in modo che solo i ricchi potessero studiare e una volta comprata la laurea dirigere il Paese facendosi i cazzi loro senza preoccupazioni.
Sì, ma chi sarebbe stato in grado di farlo?
Serviva una mente vuota, un cervello striminzito di una persona senza spirito critico, vogliosa di fare carriera alla svelta e pronta a ripetere senza discutere tutto quello che gli veniva ordinato di fare.
Furono vagliati migliaia di candidati, ci vollero mesi prima di trovare la persona che rispondesse a quei requisiti. In tutta Italia c'era solo una persona che poteva annientare la cultura senza provare rimorso perché non l'aveva mai vista da vicino: Interstella Gelmini.
La nostra eroina ha il curriculum adatto: laureatasi in Lombardia supera l'esame da avvocato a Reggio Calabria dove il tasso di abilitazione è del 94%. Nel 2000 è sfiduciata da presidente del consiglio comunale di Desenzano del Garda per inoperosità.
La sfiducia, oltre che dall'opposizione, fu votata anche dai membri del suo stesso partito. Non era necessario cercare oltre. Il nuovo ministro della distruzione pubblica si mette subito all'opera con provvedimenti essenziali che l'Italia aspettava da anni e che fin da subito lasciano intravedere la sua potenza innovatrice: la reintroduzione del voto in condotta e del grembiulino.
La riforma Gelmini è inarrestabile: dimezzate le ore di insegnamento, dimezzati i docenti, dimezzate le scuole. E perché non abolire il valore legale del titolo di studio? Per la P2 è un sogno. Il Maestro Venerabile Licio Gelli arriva ad elogiare pubblicamente la riforma, soprattutto “l'innovazione” del maestro unico che, a suo dire, riporta finalmente un po' di ordine. Sono soddisfazioni per la piccola Interstella... La sua riforma ha anche un secondo fine: serve a far sembrare i ministri della Lega persone dal QI normale: è più semplice abbassare il livello culturale di un'intera nazione che alzare il loro.
Il popolino però sembra non capire...Studenti, insegnanti e famiglie scendono in piazza contro la povera Interstella che dice di essere meravigliata delle proteste, di non capirle...
Arriva a dire che il suo Governo è così attento alle problematiche sociali che sembra quasi di sinistra. La prima volta che ha parlato senza copione. E anche l'ultima. Dopo le strade tocca ai tetti: i precari della scuola campeggiano giorni e giorni sugli edifici scolastici ma fortunatamente i tg di regime distraggono il popolino parlando di tutt'altro. Sfortunatamente Studio Aperto è costretto a rinunciare ai servizi dei gattini intrappolati sugli alberi perché le telecamere puntate verso l'alto avrebbero potuto inquadrare le proteste sui tetti.

(tratto dal blog LO STARNUTO: http://silviodigiorgio.blogspot.com/
Illustrazione di Andy Ventura)

STREPITOSA

Primo giorno di scuola, in una scuola Americana, la maestra presenta alla classe un nuovo compagno arrivato in USA da pochi giorni: Sakiro Suzuki (figlio di un alto dirigente della Sony).

Inizia la lezione e la maestra dice alla classe: "Adesso facciamo una prova di cultura. Vediamo se conoscete bene la storia americana. Chi disse: "Datemi la liberta o datemi la morte"? La classe tace, ma Suzuki alza la mano. "Davvero lo sai, Suzuki? Allora dillo tu ai tuoi compagni!"

"Fu Patrick Henry nel 1775 a Philadelphia!"

"Molto bene, bravo Suzuki!"

"E chi disse: Il governo è il popolo, il popolo non deve scomparire nel nulla ?"

Di nuovo Suzuki in piedi: "Abraham Lincoln nel 1863 a Washington!"

La maestra stupita allora si rivolge alla classe: "Ragazzi, vergognatevi, Suzuki è giapponese, è appena arrivato nel nostro paese e conosce meglio la nostra storia di voi che ci siete nati!"

Si sente una voce bassa bassa: "Vaffanculo a ’sti bastardi giapponesi!!!"

"Chi l’ha detto?" chiede indispettita la maestra.

Suzuki alza la mano e, senza attendere, risponde: "Il generale Mac Arthur nel 1942 presso il Canale di Panama e Lee Iacocca nel 1982 alla riunione del Consiglio di Amministrazione della General Motors a Detroit."

La classe ammutolisce, ma si sente una voce dal fondo dire: "Mi viene da vomitare!"

"Voglio sapere chi è stato a dire questo!!" urla la maestra.

Suzuki risponde al volo: "George Bush Senior rivolgendosi al Primo ministro Giapponese Tanaka durante il pranzo in suo onore nella residenza imperiale a Tokyo nel 1991."

Uno dei ragazzi allora si alza ed esclama scazzato: "Succhiamelo!"

"Adesso basta! Chi è stato a dire questo?" urla inviperita la maestra.

Suzuki risponde impeterrito: "Bill Clinton a Monica Lewinsky nel 1997, a Washington, nello studio ovale della Casa Bianca."

Un altro ragazzo si alza e urla: "Suzuki del cazzo!"

"Valentino Rossi rivolgendosi a Ryo al Gran Premio del Sudafrica nel Febbraio 2005."

La classe esplode in urla di isteria, la maestra sviene.

Si spalanca la porta ed entra il preside: "Cazzo, non ho mai visto un casino simile!"

"Silvio Berlusconi, luglio 2008, nella sua villa Certosa in Sardegna."

giovedì 8 aprile 2010

si, Giovà, sono le tue foto....





Primavera. Quella stagione nella quale tutti corriamo all'aperto per respirare finalmente un po' di fresche esalazioni di benzina.
(Carlo Manzoni)
ovvero: che voglia ho di aria pulita e aperta campagna!!!

grazie a Giovanni Carullo per il furto delle foto.

mercoledì 7 aprile 2010

Eduardo



Io vulesse truvà pace;
ma na pace senza morte.
Una, mmieze'a tanta porte,
s'arapesse pè campà!

S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"

Senza sentere cchiù 'a ggente
ca te dice:"io faccio...,io dico",
senza sentere l'amico
ca te vene a cunziglià.

Senza senter' 'a famiglia
ca te dice: "Ma ch' 'e fatto?"
Senza scennere cchiù a patto
c' 'a cuscienza e 'a dignità.

Senza leggere 'o giurnale...
'a nutizia impressionante,
ch'è nu guaio pè tutte quante
e nun tiene che ce fà.

Senza sentere 'o duttore
ca te spiega a malatia...'a ricett' in farmacia...
l'onorario ch' 'e 'a pavà.

Senza sentere stu core
ca te parla 'e Cuncettina,
Rita, Brigida, Nannina...
Chesta sì...Chell'ata no.

Pecchè, insomma, si vuò pace
e nun sentere cchiù niente,
'e 'a sperà ca sulamente
ven' 'a morte a te piglià?

Io vulesse truvà pace
ma na pace senza morte.
Una, mmiez' 'a tanta porte
s'arapesse pè campà!

S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"

martedì 6 aprile 2010

i corsi e i ricorsi

lezioni private, prima media.

il paragrafo da studiare si chiama "La Lega vince"

mi è preso un colpo!! Toh, che attuale, questa scuola, al passo coi tempi.


Si, peccato che il libro sia di storia medievale e si riferisca alla battaglia di Legnano del 1176, fra i comuni settentrionali (riuniti nella Lega Lombarda, appunto) e l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico - Federico il Barbarossa - che faceva di tutto per revocare autonomia e regalie...




lunedì 5 aprile 2010

VOGLIE


















I hope the message gets loud and clear


















no no ho sbagliato...anche i colori hanno la loro importanza per veicolare i messaggi subliminali...

I hope the message gets loud and clear

ok molto meglio...

a ben pensarci



Comunque è uno che si era perso.

(Graffito comparso sulla statua di Cristoforo Colombo a New York)

che non sia un chiacchiericcio, ma un urlo di giustizia

e se questa immagine vi offende... che strano concetto di decenza avete....??!!




http://www.unita.it/news/mondo/97026/pedofilia_la_stampa_estera_attacca_il_messaggio_di_pasqua

lui mi conquista lei mi rilassa ..





...Gino ha i miei stessi punti di vista ...



http://www.youtube.com/watch?v=s05Z836WqQQ&feature=fvst

(per adesso mi basta)



stipa ca truova


cambio stagione. con sorprese.




immagine di Cristina Fabris: http://www.cristinafabris.com/

searching...



I have kissed honey lips
Felt the healing in her fingertips
It burned like fire
This burning desire
I have spoke with the tongue of angels
I have held the hand of a devil
It was warm in the night
I was cold as a stone

But I still haven't found what I'm looking for

la più spettacolare delle versioni di questa canzone degli U2: http://www.youtube.com/watch?v=0X7QGCmIZl0 (contenuta nell'album Rattle and hum)
l'immagine è un particolare della Madonna del cardellino di Raffaello, Firenze, Museo degli Uffizi.

domenica 4 aprile 2010

Menno



questo quadro mi ha colpito perchè, per l'appunto, si chiama 'Rainy Sunday Afternoon'.
si, lo so, fuori non piove. Fuori.

ps. visitate il sito del mio amico Menno: http://www.menno.co.nz

ore 18: aggiornamento al post. bene. ora piove anche fuori.

sabato 3 aprile 2010

una fava in bocca ad un leone

"Rustico, se il diavolo tuo è gastigato e più non ti dà noia, me il mio ninferno non lascia stare; per che tu farai bene che tu col tuo diavolo aiuti attutare la rabbia al mio ninferno, com'io col mio ninferno ho aiutato a trarre la superbia al tuo diavolo."


Giovanni Boccaccio, La Novella di Alibech
http://www.classicitaliani.it/decamero/03_10.htm



non ti preoccupare cara Alibech...presto scoprirai che il mondo è pieno di diavoli da mandare all'inferno...


"E per ciò voi, giovani donne, alle quali la grazia di Dio bisogna, apparate a rimettere il diavolo in inferno, per ciò che egli è forte a grado a Dio e piacer delle parti, e molto bene ne può nascere e seguire."

tu non hai fame??



ma vaffanculo!!!!! no non ne avevo prima di accendere la televisione e vedere te!!!! (ma perchè poi interrompere il mio digiuno televisivo che durava da mesi? stavo così bene.)

IL CIELO SOPRA FIRENZE

giovedì 1 aprile 2010

Nessuno peggio dei commercialisti

Quale professsione fa più danni sociali? Una ricerca ha fatto i conti. Risultato: chi più guadagna più distrugge.
Camilla Strada, Vanity Fair 31 marzo 2010

I commercialisti fanno più danni dei banchieri. E gli spazzini sono più utili degli insegnanti. Lo dice una ricerca della New Economics Foundation di Londra, che ha provato a calcolare il valore sociale di alcune professioni, in termini di utilità dei beni e servizi prodotti, oltre che in base all’impatto, positivo o negativo, sull’economia e sull’ambiente. Risultato: nessuno fa peggio dei commercialisti, i quali, per ogni euro guadagnato, ne costano alla società 47. Perché? Semplice: con l’obiettivo di aiutare i clienti a pagare meno tasse, favoriscono di fatto l’evasione fiscale. Un pubblicitario, da parte sua, ne porta via alla collettività 11,50 (stimolando il consumismo, provocano danni sociali, stress, obesità, che hanno un costo) e un banchiere ‘solo’ 7 (hanno causato il collasso del sistema finanziario, ma si sono arricchiti personalmente).
Dalla parte dei virtuosi, invece, sempre per ogni euro guadagnato: un educatore ne produce 7 di valore sociale (con il loro servizio permettono ai genitori di lavorare, quindi di creare ricchezza), un addetto alle pulizie negli ospedali 10 (contribuiscono al funzionamento dell’ospedale, riducendo i rischi di infezioni, e al benessere dei pazienti), un netturbino o un addetto al riciclo addirittura 12 (diminuiscono inquinamento ed emissioni di CO2, sostengono l’industria del riciclo).
“Più soldi prendono, più ne distruggono”, sintetizza Eilis Lawlor, a capo della ricerca. “I lavoratori meno remunerati, invece, fanno del bene alla società”. Ma il problema “è strutturale: nel nostro sistema economico ci sono troppe disuguaglianze”. Soluzioni? “Nelle aziende, andrebbero fissati dei tetti massimi di differenza tra i salari dei dirigenti e quelli degli impiegati. Lo fanno molte società in Giappone, che, infatti, è uno dei paesi più egualitari del mondo. E uno dei più felici”.

odio e volgarità

dal blog di Daniele Luttazzi:http://www.danieleluttazzi.it/node/675#comment-68180
(in negrita la risposta di Daniele)

Non ti scrivo per elogiare il tuo lavoro o per lodarti (invece si), ma per sapere se hai letto le lettere inviate da alcuni elettori al quotidiano La Repubblica che riguardano il tuo splendido monologo di Raiperunanotte - una lettrice, ad esempio, si sente offesa come donna per la scena della sodomizzazione -. L'incomprensione di alcuni passi del tuo monologo da parte di coloro che hanno scritte le lettere, sembra perfetta per parlare anche su Repubblica, come hai già fatto sul tuo blog, di satira. (Cristiano Tistarelli)

Repubblica nella cronaca sulla serata di Santoro ha parlato di te il meno possibile e ha già pubblicato due lettere di persone "offese" dalla volgarità del tuo intervento. Non te lo scrivono i giornalisti, lo fanno dire ai lettori! Io e i miei amici abbiamo inviato a Repubblica una ventina di mail che lodano il tuo monologo. Come mai quelle non le pubblicano? (Sandro)

A parte la maleducazione giornalistica di farmi passare sempre per uno che fa le cose senza accorgersi di cosa sta facendo (Piccolo qui è in buona compagnia con Sofri e Serra, che usarono lo stesso argomento all'epoca della chiusura forzata di Decameron, e con Scalfari, che lo usò nel 2001 per commentare il caso Satyricon); e lasciando perdere i ceffi matricolati alla Aldo Grasso; colpisce lo svarione sul maschilismo e sulla volgarità, che accomuna di nuovo Repubblica (e Unità) al Giornale (c'è chi ha notato anche l'eloquente silenzio del manifesto): parlano del dito (la tecnica) per non parlare della luna (la mia satira sugli italiani, su questo Paese, su Berlusconi, sull'opposizione, sul giornalismo, e le risate roboanti che sono seguite a ogni battuta, dentro il Paladozza e in tutte le piazze collegate).

Mi tocca ricordare allora che la tecnica satirica esibisce il corpo alle prese con la propria fisiologia. Sempre. In questo modo azzera le gerarchie di valori e di potere: qui sta la sua forza liberatoria.

La satira è un genere piccante, non esiste satira gentile, e per questo può urtare certe sensibilità non avvezze al suo linguaggio. Nè deve per forza piacere a tutti. D'altra parte, se avessero letto qualche mio libro, si sarebbero accorti che, come la tradizione insegna, metto in scena corpi sia maschili che femminili, e la figura più ridicola è proprio quella del mio personaggio.

Ho notato che sono le donne (alcune) a sentirsi più colpite dall'esplorazione satirica di umori e pratiche sessuali; ma reagire con una difesa ideologica di genere ("la sua satira degrada le donne") quando si tratta di normale tecnica satirica (la satira, con la sua volgarità giocosa, degrada l'essere umano per generare una visione rinnovata sul mondo) costituisce un abbaglio tanto frequente quanto indiziale. Se si viene urtati da una scena satirica, è utile interrogarsi sul perchè, senza proiettare sull'artista il proprio turbamento. Lì c'è un nodo (psicologico e/o culturale) che andrebbe sciolto. Chi lo ha già fatto, ride.

Più in dettaglio: la mia satira immerge il pubblico nella cosa trattata, in modo che il pubblico faccia l'esperienza degli effetti (ad esempio, il maschilismo berlusconiano). Il cortocircuito è attribuire a me l'ideologia della scena che descrivo (maschilista). Così mi si sottovaluta parecchio, però.

Divertente, comunque, vedere in quanti, adesso, si affannano a distorcere il monologo di quella serata, e per i motivi più diversi. Purtroppo per loro, quel monologo è in rete. E sfolgora.

In conclusione: siamo un Paese in cui il capo del governo va a prostitute e i preti violentano bambini, ma il vero problema è la volgarità della satira.



Refresh: questo il monologo di Daniele a "Raiperunanotte" (25 marzo 2010) che ha innescato la bomba
http://www.youtube.com/watch?v=t7p2U5AxJLQ&feature=PlayList&p=36EF1F8157E467E6&playnext_from=PL&playnext=1&index=64
http://www.youtube.com/watch?v=4I7KI4c758o&feature=related



Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile. A ben vedere, significa onorare gli onesti. (Aristofane)

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla