"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

mercoledì 31 marzo 2010

...piccole comuniste crescono...

che vi piaccia oppure no, c'è una canzone di Baglioni per ogni momento della vostra vita.


e ti sorprenderai a cantare
ma non sai perché
la vita è adesso
nei pomeriggi appena freschi
che ti viene sonno
e le campane girano le nuvole
e piove sui capelli
e sopra i tavolini dei caffè all'aperto
e ti domandi certo
chi sei tu
sei tu che spingi avanti il
cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere
cosa sarà il futuro
sei tu nel tempo che ci fa più grandi
e soli in mezzo al mondo
con l'ansia di cercare insieme
un bene più profondo
e un altro che ti dia respiro
e che si curvi verso te
con un'attesa di volersi di più
e non capir cos'è
e tu che mi ricambi gli occhi
in questo istante immenso
sopra il rumore della gente
dimmi se questo ha un senso
la vita è adesso


strana versione di "la vita è adesso" con i Neri per caso: http://www.youtube.com/watch?v=xi-IaxvZavg&feature=related

martedì 30 marzo 2010

si può ridere da soli per 10 minuti di seguito? evidentemente si...


Ma te lo sai che se ti metti in orbita in un certo modo rispetto all'orizzonte degli eventi di un buco nero supermassivo a rotazione puoi viaggià avanti e indietro nel tempo? Ma de che stamo a parlà ancora de 'o spirito santo, 'a cosa, 'a pastorella... ma stamo a scherzà?


(Don Pizarro, personaggio di Corrado Guzzanti)

voglio stare sulla lista nera parte II



"IL GIOVANE GAMBERO"

favola di Gianni Rodari
Un giovane gambero pensò: - Perché nelle mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco. –
Cominciò a esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica: Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: - State a vedere.- E fece una magnifica corsetta in avanti.
- Figlio mio,- scoppiò a piangere la madre, - ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene.
- I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse : - Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua , il ruscello è grande : vattene e non tornare più indietro.-
Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.
Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea.
- Il mondo va a rovescio, - disse una rana, - guardate quel gambero e datemi torto, se potete.-
- Non c’è più rispetto, - disse un’altra rana.
- Ohibò ohibò, -disse un terza.
Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto ad un sasso. – Buon giorno, - disse il giovane gambero.
Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: - Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua, piuttosto che rivolgermi la parola: Fin che sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio.-
Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava:
- Ho ragione io.-
E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: - Buon viaggio! –

lunedì 29 marzo 2010

fatalismo (non è poi così lontana Samarcanda)


" Fiumi, poi campi, poi l'alba era viola,
bianche le torri che infine toccò.....
son scappato in mezzo ai grilli e alle cicale,
son scappato via ma ti ritrovo qua!"
http://www.youtube.com/watch?v=PfVrm-ewIRM&feature=related

Nanni


non è che io non creda nelle persone.....

http://www.youtube.com/watch?v=R2fSCwHFJL4

eudaimôn


"Beato colui che ha un buon demone e conoscendo le iniziazioni degli dèi vive santamente e introduce la sua anima nella schiera dionisiaca, infuriando sulle montagne con sante purificazioni " (Euripide, Baccanti).

lo dicevo io....



Quest’è Bacco e Arianna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l
tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre
genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non
c’è certezza.


Lorenzo de Medici,Il Trionfo di Bacco e Arianna.
messa in musica da Branduardi:http://www.youtube.com/watch?v=OuYGqFTFQQ8
l'opera riprodotta è "Bacco e Arianna" di Tiziano, esposta alla National Gallery di Londra.

mercoledì 24 marzo 2010

Tathata


"vivere con Retta Presenza Mentale vuol dire vivere nella realtà del momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora. chi dimora nell'attenzione del presente è consapevole di quanto avviene nella realtà, di quanto accade nel corpo, nella mente e nel mondo che ci circonda. egli sa osservare in profondità le cose nel momento presente. non insegue il passato e non si perde nel futuro, perchè il passato non esiste più e il futuro non è ancora arrivato. la realtà e dunque la vita è soltanto nel momento presente. perdendo il momento presente perdiamo la vita"

(Majjhima-nikaya, Satipatthana Sutta)

se non li puoi combattere fatteli amici


stamattina ci siamo guardate in faccia e abbiamo iniziato a sopportarci a vicenda.

per chi suona la campanella


http://www.repubblica.it/scuola/2010/03/16/news/licei_libri-2684196/
"Dalla Gelmini nessuna indicazione sui programmi"
Cambia il liceo e i libri impazziscono
Editori in rivolta: stampiamo alla cieca
di STEFANO PAROLA

TORINO - "Stiamo andando sul trapezio senza rete". Ulisse Jacomuzzi, che di mestiere stampa libri scolastici attraverso la sua Sei e che è anche presidente del gruppo degli editori del settore, usa una metafora.

Lui e i suoi colleghi hanno dovuto giocare d'azzardo sul prossimo anno scolastico. Perché i testi dei ragazzi che, a settembre, faranno prima superiore li hanno preparati alla cieca: il riordino della secondaria di secondo grado è partito, gli istituti stanno raccogliendo le iscrizioni, ma cosa dovranno effettivamente studiare gli alunni ancora non si sa, perché i programmi dell'anno prossimo paiono essersi persi nei meandri del ministero dell'Istruzione. "Prima ci hanno detto che erano pronti a metà ottobre, poi a fine ottobre, poi a novembre. Ora siamo a metà marzo e ancora non ne sappiamo nulla", spiega Michele Lessona, presidente di De Agostini Scuola. Solo ieri sono uscite le bozze delle indicazioni nazionali per il sistema dei licei, che saranno oggetto di una vasta consultazione e poi verranno riesaminati - eventualmente corretti - da un'apposita commissione per la redazione definitiva.

Eppure i libri scolastici hanno bisogno di tempo per essere pensati, scritti, impaginati e stampati in tempo per finire a maggio nelle mani dei professori che decideranno se adottarli o meno. Gli editori hanno dovuto prepararli in autunno e poi giocare d'astuzia. Orecchie dritte per captare indiscrezioni provenienti da viale Trastevere, giri di telefonate tra colleghi. Marco Griffa, amministratore delegato della Loescher, ha puntato sull'interpretazione dei quadri orari: "Alcuni sembravano ispirati alla riforma Moratti, altri al periodo Fioroni, così abbiamo seguito un po' le indicazioni dell'epoca. Ma il rischio industriale non è indifferente".

Il motivo lo spiega il presidente Jacomuzzi: "Se prima nel biennio c'erano tre ore di fisica e da settembre ne restano solo due, è chiaro che i programmi cambiano. Su alcune materie, come l'italiano, è presumibile che le nostre proposte possano funzionare, sulle materie scientifiche no. Così ognuno si è attrezzato. Ora noi i libri li stiamo pubblicando, ma quanto saranno effettivamente aderenti alle esigenze dei docenti resta da verificare".
Un esempio: il corso di storia del primo biennio si chiude all'anno Mille o al Quattordicesimo secolo? O ancora, l'accorpamento di storia e geografia implica due voti e due libri separati oppure no? Senza contare le materie nuove: le "scienze integrate" le insegna il professore di chimica o quello di fisica? E soprattutto: serve un libro unico? "Per avere indicazioni chiare - dice Lessona - avremmo avuto bisogno di informazioni definitive al più tardi ad aprile dell'anno scorso mentre è probabile che non sapremo nulla di definitivo ancora per un po'. In Polonia hanno attuato un riordino simile e di mesi di preavviso ne hanno dati diciotto".

In ogni caso, gli editori scolastici ci hanno provato. Molti faranno dei libri sbagliati, i professori li ignoreranno e loro saranno costretti mandarli al macero. E i 30 mila dipendenti del settore tremeranno per il timore di perdere il posto. Una situazione che Lessona sintetizza così: "E come se io producessi un'auto a sei ruote e, il giorno prima di aprire i mercati, mi dicessero che avrei dovuto farla con quattro. Significa che nelle nostre aziende decine di persone hanno lavorato per nulla e che abbiamo buttato il denaro investito nel lavandino". Anche perché per i docenti delle superiori è sempre in vigore l'obbligo di adottare lo stesso libro di testo per sei anni consecutivi. "Vuol dire - commenta l'ad della Loescher, Griffa - che, per l'editore che lo azzecca, il libro dura sei anni e gli altri rimangono senza mercato. Questo ritardo nei regolamenti indubbiamente creerà crisi nel nostro settore".

martedì 23 marzo 2010

lunedì 22 marzo 2010

complicated


siccome non mi faccio mai i cazzi miei, ho già raccontato tutto di te al nuovo materasso, che ora non mi lascia in pace e ha grandi aspettative.

se tanto mi dà tanto


relegare separare lavorare....


quando collassa il senso della vita....MA CHE CI FACCIO IO QUA?
www.youtube.com/watch?v=OzpYFbBKSWM&NR=1

i licheni e il senso della vita


Come la maggior parte delle creature che prosperano in ambienti ostili, i licheni crescono lentamente. Possono impiegare anche più di mezzo secolo per diventare grandi come il bottone di una camicia. Pertanto, scrive David Attenborough, quelli che raggiungono le dimensioni di un piatto da tavola devono avere “centinaia, forse anche migliaia di anni”. Difficile immaginare un’esistenza meno appagante. “Si limitano a esistere” aggiunge Attenborough, “testimoniando che a quanto pare la vita, anche al suo livello più semplice, trova motivazione in se stessa”.
È facile lasciarsi sfuggire quest’idea - che la vita, semplicemente, esiste. In quanto esseri umani abbiamo una naturale tendenza a credere che essa debba avere uno scopo. Noi abbiamo progetti, desideri e aspirazioni. Vogliamo sempre trarre un vantaggio dall’inebriante esistenza che ci è stata concessa. Ma per un lichene che cos'è la vita? D’altra parte, il suo impulso a esistere, a essere, è in tutto e per tutto forte quanto il nostro, se non di più. Se mi dicessero che devo trascorrere decine e decine di anni sotto forma di crescita lanuginosa aggrappata alle rocce di un bosco, credo che perderei la voglia di vivere. I licheni no. Come quasi tutti gli esseri viventi, sopporteranno ogni difficoltà, resisteranno a ogni insulto, pur di avere un solo istante di vita in più. Per farla breve, la vita vuole solo esistere. Però - e questo è interessante - nella maggior parte dei casi non ha grandi pretese.

da "Breve storia di (quasi) tutto", Bill Bryson

domenica 21 marzo 2010

sapevatelo






lo sapevate?

Il vostro materasso ospita circa due milioni di acari microscopici che durante la notte si nutrono delle vostre secrezioni sebacee e banchettano con quei deliziosi e croccanti fiocchi di pelle che perdete mentre vi rigirate nel sonno. È stato calcolato che in un cuscino di sei anni un decimo del peso è composto da:
- residui di pelle umana
- acari vivi
- acari morti
- feci di acaro
Almeno però sono i vostri acari!!!! Pensate a cosa accade ogni volta che vi stendete su un letto d’albergo.
(notizie tratte da “ Breve storia di (quasi) tutto” di Bill Bryson)


"oh oh ...Il mio materasso di anni ne ha 9...che schifo!!!!"




e allora pomeriggio...giretto all' Ikea e... materasso nuovo!!!!!! (dal quale sto comodamente aggiornando il mandarino, felicemente sdraiata a pancina in giù). stanotte lo collaudo!

secondo me la parità c'è già

con tutto il rispetto per la Littizzetto a cui Repubblica chiede(http://www.repubblica.it/persone/2010/03/05/news/personaggio_litizzetto-2512667/):
Ha ancora senso l'8 marzo?
"Ha senso perché la parità non c'è, le donne fanno una gran fatica perché gli venga riconosciuto che sono più brave. Gli uomini, invece, anche quelli ai vertici, sono per la maggior parte incapaci. Quando ci saranno donne incapaci nei posti importanti avremo raggiunto la parità."




mah... per me se ragioniamo così...la parità c'è già.

sabato 20 marzo 2010

ecco perché


perché non avrei più scuse, allora, per non essere felice.

http://www.youtube.com/watch?v=Qj9XUMQBabY

CESAROPAPISMO



Umberto Galimberti: Come diceva Platone, se vogliamo fare la democrazia dobbiamo cacciare dalla città retori e sofisti.
se vogliamo fare la democrazia dobbiamo ragionare.

http://www.youtube.com/watch?v=0jeDOa6A9L4&feature=fvsr

venerdì 19 marzo 2010

sei tu quella ragione di più*

non posso chiudere gli occhi se tu stai dormendo sul mio seno. non posso, se sei tra le mie braccia e la radio passa una canzone come questa.

http://www.youtube.com/watch?v=Qfhiqmfu9BY

* certo non per dirti che vado via....ma per tornare.

carte Revolver


dal sito http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=4879
grazie a Beatrice Zadera per la segnalazione.

E’ American Express ad essere nel mirino dei Pm di Trani. La genesi dell’inchiesta porta a una presunta pressione da parte dei manager della nota società nei confronti del direttore del Tg1 Minzolini e su Giancarlo Innocenzi, commissario dell'Agcom, affinché la Tv di Stato non si occupasse della sentenza che evidenziava l’usura nei tassi applicati alle "carte revolving". L’impatto politico delle indagini su Berlusconi fa si che il vero punto di partenza della vicenda passi del tutto inosservata dall’opinione pubblica.


Un depistaggio di informazioni davvero interessante. Si cattura l’interesse del Paese, già estenuato dai continui scandali, con l’ennesima inchiesta che vede coinvolto Berlusconi, e passa così inosservata una questione che tocca invece il portafoglio della gran parte degli italiani. La questione che riguarda American Express merita invece di essere portata sulla cresta dell’onda, visto che sarebbero stati inviati due avvisi di garanzia ai rappresentanti legali della famosa società indagati per i reati di truffa ed usura. Gli inquirenti avrebbero riscontrato che il conteggio degli interessi avvenivano in violazione delle clausole contrattuali previste nel regolamento della carta di credito e delle disposizioni di legge in materia di usura. Sarebbero diversi i casi già accertati ma la Guardia di Finanza ha sequestrato l’intero archivio informatico dei titolari delle carte revolving e i software utilizzati per la gestione e il calcolo degli interessi. Infatti a fronte di un tasso annuo che avrebbe dovuto essere del 16,99 per cento si andava invece a riscontrare tassi sino al 77 per cento annui e tenendo conto degli importi effettivamente addebitati a titolo di penale o di interessi di mora su una modesta rata non pagata, i tecnici della Guardia di Finanza hanno riscontrato un tasso che arriva fino al 251,2%.
Invitiamo tutti i lettori di prestare attenzione agli estratti conto delle carte revolving e non solo. Qualora si riscontrassero delle anomalie è necessario recarsi alla Guardia di Finanza.

giovedì 18 marzo 2010

Cusenza sutta VOTAZIONI... Veniamo in pace.

dal mitico www.spigaweb.org un fantastico commento sui manifesti elettorali a Cosenza:

Cusenza, 13 (cum'i filici) marzu 2010
Carissimu amicu (si si fimmina carissima amica),
ci simu quasi: l'elezioni reggionali stannu arrivannu e tutta Cusenza è na spasera i poster, manifesti i muarti, munnizza e manifesti elettorali.
Ci pu minà cu na mazza ca i mienzi su porcarie (Fotosciop ha fattu cchiù danni d'a bumma atomica) e putissaru essa evitate tranguillamente. Facimu angunu esembiu. U cchiù terribbile i tutti un potìa essa ca chiru i Nicola Adamo (oramai sciruppatu abbastanza intra tutti s'anni tra colpi d'i scena, figli spuri e trangani vari fra iddru e ra mugliera): u slogan i su pruvissuri è (accuarti ari maiuscole e ri minuscole): uno PER noi.
A parte ca un si capiscia si u slogan è na minaccia, chiru ca mi lassa peLplessu è: picchì su PER maiusculu? Tena istinti moltiplicatori (a livello i chiru ca ja moltiplicannu u pane e ri pisci?); s'è iscrittu ari scole elementari e vo fa capì ca canuscia ADDIZIONE, SOTTRAZIONE, u PER e LA DIVISIONE; o, cumu dicìa prima, è na minaccia pi dire: sciambà, è unu pi nua, cioè chissu ni meritamu...
N'atru ca tena scatti i matematica è Enzo Damiano (alleanza per la calabria). Slogan: Mi farò in... 4 per te! Damià, u numaru ti cummenìa aru scriva a littare, puru picchì nu 4, in matematica, un mi para ca porta buanu. Francesco Morelli (Pdl), lassa a matematica e si jetta sull'INSIEMISTICA. Slogan: Non IO ma VOI, non da soli ma INSIEME. Allura, analizzamu a questione. Si dici non Io e pu dici Insieme...correggitimi si sbagliu: unn'avissa d'essa "non io ma NOI"?
Si no gioia mia, o tu o loro siti fora i l'accucchiata. Decidati.
Antonio Pizzini si affida all'acronimo Prima e Dopo Liberi dal bisogno. Tuttu su mbracchiu pi dì PDL. Pizzì, un ti fa vida i Bartezzaghi ca sinnò ricuagli ancunu buffu...
Nuove tecnologie pi Pino Quintieri (alleanza per la calabria) e Michele Trematerra (Udc). U primu li mina na pagina i Facebook e ci scriva Pinobook :), l'atru li pialla nu pulsante i youtube mienzu aru manifestu. Trematè, un mi fa chiamà a Umbertu Eco, mu spieghi ch'ha vulutu dì?
Alfonso Cosentino (UDC) s'affida ara semantica, slogan: COSENTINO, di nome e di fatto. Unu ca un si sa s'è cusentinu e sicuramente un s'affida all'ITALIANO è u rifondarolo Ferdinando Aiello ca, supa nu manifestu, duna appuntamentu a piazza Santo SpiTiro! Alla RELIGIONE si ci jetta carlo Guccione (n'atru d'u PD): manifestu ccu ra calabria e ra scritta "Terra Promessa". Gucciò, fammi capì, e chini sì? Mosè?
Nzomma ara fine d'i cunti, simu intra na guerra addi chira ca perda è sra SCOLA. Si ti vu fa na cultura i manifesti (e quindi a ti fa quattru risi a gratis) basta ca ti fa nu giru si parti parti o visiti u situ i Demetrio Guzzardi http://manifesticalabria.blogspot.com U sacciu ca u cchiù ti fa venì u vuammicu. D'altronde, CI NNI VU BENE ARA CALABRIA? E MO TI FRICHI.
N'abbrazzu, Webmastru
webmastru@spigaweb.org http://www.spigaweb.org

ps. grazie a ClaudiaLepo per la dritta.....

mercoledì 17 marzo 2010

quel gran genio di mia sorella


quel gran genio di mia sorella Claudia ha pensato bene che se Emanuele Filiberto riproverà a candidarsi alle prossime elezioni ... potremmo cambiare il sistema elettorale esprimendoci con il TELEVOTO per poter essere certi che vinca!!!!!!!!!
(e quando le ho detto che volevo postare questa genialata si è così espressa: "Vida cca di fà, ca si ci da l'idea pu u fannu daveru!!!)

se avete bisogno di un ripasso sui suoi trascorsi in politica....
http://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Filiberto_di_Savoia_(1972):
Nel 2005 ha fondato il movimento d'opinione Valori e Futuro.

Alle elezioni politiche italiane del 2008 si candida per essere eletto alla Camera dei Deputati con una lista denominata "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto", presentandosi solo per la circoscrizione estera "Europa". Collaboratori del progetto politico di Emanuele Filiberto sono:

Enrico Giuliano, presente sulla lista nera degli italiani con il conto corrente in Liechtenstein e sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato; Giuliano, indagato dalla procura di Roma per omessa ed infedele dichiarazione dei redditi, dichiara che i 5 milioni del conto estero sono fondi personali e non del partito.
Lucio Barresi, già noto alla cronaca per lo scandalo di vallettopoli.
Mariano Turrisi, vicepresidente del movimento, arrestato per mafia il 22 ottobre 2007.
Con soltanto lo 0,4%, "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto" si è classificato come il peggior risultato della circoscrizione estera "Europa", l'unica nella quale si era presentato, diventandone l'ultimo partito in assoluto in ordine di preferenze .

Il 28 aprile 2009 è stata presentata la sua candidatura per le elezioni europee del 2009 nelle file dell'UDC. Il suo nome figurava terzo in lista dopo quelli di Magdi Allam e Luca Volonté. Anche questa volta, però, Emanuele Filiberto, pur raccogliendo circa ventiduemila preferenze, non è stato eletto.

martedì 16 marzo 2010

thirsty?


non sarò la migliore delle zie... ma quanto ci divertiamo!!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=165VjNKRNdw

propositi per la primavera 2010:

farci più attenzione.

giovedì 11 marzo 2010

perché sono single


perché non ce la faccio a rimanere al buio. ho bisogno di allontanare ogni ombra e guardarti in faccia. anche se quello che vedrò non mi piacerà. Ma sono geneticamente programmata per non accettare illusioni.

mercoledì 10 marzo 2010

fammi un giro


il trenino a molla gira illudendo la ragione, il passato è alle spalle, il futuro è splendido, l'Uomo di Bastoni è qui, che si avveri la Profezia.

come un fumetto



(di Manara, per giunta!)

e invece, pensa un pò, sono un donna in carne ed ossa.
che soffre e gioisce davvero, non sulla carta patinata.
"Con le sue fragilità e con le sue convinzioni", e io aggiungerei con tanta paura ma con nessuna intenzione di tirarsi indietro.

martedì 9 marzo 2010

questione di priorità

forse è un po' banale che io posti questa storiella sul mio blog, è una di quelle cose che girano su Internet fino alla nausea, ma non ci posso fare niente, la trovo deliziosa e molto "mandarino" quindi contribuisco alla sua diffusione....



LA TEORIA DEL BARATTOLO DI MAIONESE

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di sì.

Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di sì.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancora una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un sì unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi consideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrare piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

lunedì 8 marzo 2010

STELLE E LAMPADINE


Chi mi conosce almeno un po’ sa della mia avversione per tutto ciò che riguarda gli astri e lo zodiaco, e soprattutto quanto io prenda per il culo chi ci crede…
Per quanto mi riguarda la cosa più terribile che possa capitare a un primo appuntamento è che lui ti chieda: “Ma tu di che segno sei?”
Eppure stasera mi sono fatta un sacco di risate leggendo un oroscopo sui generis, che ricalca le caratteristiche attribuite a ogni segno: Leone egocentrico, Vergine metodico, Pesci con la testa tra le nuvole, Cancro sensibile, Acquario competitivo, Scorpione diffidente e così via.
Poiché a casa mia si è fulminata una lampadina più di due mesi fa, e la mia coinquilina è Gemelli come me… vi lascio il mio segno in fondo per farvi capire perché ho riso tanto e perché considero questo oroscopo SCIENTIFICAMENTE ATTENDIBILE!!!!!!! Vi ritrovate nel vostro segno?

STELLE E LAMPADINE

Ariete: Quanti Ariete servono per cambiare una lampadina?
Solo uno, però ci vogliono molte lampadine.

Toro: Quanti Toro servono per cambiare una lampadina?
Nessuno, al Toro non piace cambiare niente.

Cancro: Quanti Cancro servono per cambiare una lampadina?
Solo uno, ma dovrà mettersi in terapia per superare il trauma.

Leone: Quanti Leone servono per cambiare una lampadina?
Un Leone non cambia lampadine, al massimo le tiene ferme mentre il mondo gira intorno a lui.

Vergine: Quanti Vergine servono per cambiare una lampadina?
Vediamo: uno per preparare la lampadina, un altro per prendere nota di quando la lampadina si è fulminata e della data in cui fu acquistata, un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina si è bruciata, dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la lampadina.

Bilancia: Quanti Bilancia servono per cambiare una lampadina?
In realtà non saprei…penso che dipenda da quando la lampadina ha smesso di funzionare. Forse uno solo è sufficiente se si tratta di una lampadina qualsiasi, due se la persona non sa dove trovare una lampadina nuova… ci sono molti dubbi!

Scorpione: Quanti Scorpione servono per cambiare una lampadina?
E chi può saperlo? Perché volete saperlo? Siete forse della polizia?

Sagittario: Quanti Sagittario servono per cambiare una lampadina?
Il sole brilla, c’è bel tempo, abbiamo tutta la vita davanti e voi vi preoccupate per una stupida lampadina?

Capricorno: Quanti Capricorno servono per cambiare una lampadina?
Nessuno. I Capricorno non cambiano lampadine se non ci trovano il loro tornaconto.

Acquario: Quanti Acquario servono per cambiare una lampadina?
Arrivano frotte di acquario, in competizione per stabilire chi di loro sarà l’unico capace di ridare la luce al mondo.

Pesci: Quanti Pesci servono per cambiare una lampadina?
Perché, è forse mancata la luce?

Gemelli: Quanti Gemelli servono per cambiare una lampadina?
Due, probabilmente.
Aspettano fino al weekend, ma alla fine la lampadina è al centro dell’attenzione, parla francese e dà luce del colore preferito a chi entra nella stanza.

domenica 7 marzo 2010

Falce e..????

leggo dal sito della Presidenza della Repubblica (www.quirinale.it) a proposito della decisione di firmare il decreto salva-liste:

Il Presidente Napolitano risponde ai cittadini

Signor Presidente della Repubblica,
le chiedo di non firmare il decreto interpretativo proposto dal governo in quanto in un paese democratico le regole non possono essere cambiate in corso d'opera e a piacimento del governo, ma devono essere rispettate da tutte le componenti politiche e sociali per la loro importanza per la democrazia e la vita sociale dei cittadini italiani.
Confidando nella sua serenità e capacità di giudizio per il bene del Paese e nel suo alto rispetto per la nostra Costituzione.
Cordiali saluti
Alessandro Magni

Signor Presidente Napolitano,
sono a chiederle di fare tutto quello che lei può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al diritto di voto.
In fede
M. Cristina Varenna

Egregio signor Magni, gentile signora Varenna,
ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto.
Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di "beni" egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico.
Si era nei giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - neppure in Lombardia - "per abbandono dell'avversario" o "a tavolino". E si era anche da più parti parlato della necessità di una "soluzione politica": senza peraltro chiarire in che senso ciò andasse inteso. Una soluzione che fosse cioè "frutto di un accordo", concordata tra maggioranza e opposizioni?
Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di là delle polemiche su errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in materia. In realtà, sappiamo quanto risultino difficili accordi tra governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor più in clima elettorale: difficili per tendenze all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilità dall'altra parte.
Ma in ogni caso - questo è il punto che mi preme sottolineare - la "soluzione politica", ovvero l'intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a tal punto ristretti - dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di appello di Roma e Milano - che quel provvedimento non poteva che essere un decreto legge.
Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura.
La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano conto. Io sono deciso a tenere ferma una linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in spirito di leale cooperazione istituzionale. Un effettivo senso di responsabilità dovrebbe consigliare a tutti i soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e pretese improprie, e a chi governa di rispettarne costantemente le funzioni e i poteri.
Cordialmente
Giorgio Napolitano



il mio unico e solo commento è:




sabato 6 marzo 2010

prova di abilità linguistica


non c'è affatto bisogno di mettere una taglia sulla mia testa, ho tutte le intenzioni di farmi trovare. e il mio stato d'animo, ancora una volta, è in una canzone. te lo posso dire per telefono, per mail, per posta tradizionale, ma to let you know how I feel, what's the deal, baby, è meglio che lo ascolti qui: http://www.youtube.com/watch?v=QZbTpANdI54



va bè. aiutino.


You got me horny in the morning
and you know,
I tried to call you but I can't
find the telephone.
I sent a mesage through the Internet
but it rejected,
I wrote a letter and I sent it
with the post.
The post just takes so long,
so I've got to sing this song,
To let you know how I feel,
What's the deal baby.
And I can't wait for you
and the things you make me do,
My heart is ringin'
so I'm singin' this song for you.
I'm horny, horny, horny, horny,
So horny, I'm horny, horny, horny,
I'm horny, horny, horny, horny,
So horny,
I'm horny, horny, horny tonight.

lunedì 1 marzo 2010

le soddisfazioni di un'insegnante

ho dato un compito da fare a un mio studente di prima media, che non ama lavorare sulle poesie e scrivere parafrasi e commenti.
volevo che prendesse gusto a lavorare con la letteratura, e l'ho lasciato libero di scegliere la poesia, anche al di fuori dei libri di testo (lui ha deciso di cercarla su internet).
il compito consisteva nel motivarmi la scelta, doveva semplicemente scrivermi perchè quella poesia, perchè quell'argomento, che impressioni gli aveva suggerito.
la poesia che Niccolò ha scelto è questa, e mi è molto piaciuta. trovo che sia suggestiva e affascinante, mi sarei aspettata un testo più "semplice" e meno astratto piuttosto che questo, malinconico e cupo.
ancora una volta, credo che la scuola pubblica con i suoi programmi e le sue concezioni ottuse non valorizzi e non stimoli il potenziale dei ragazzi....




LA NEBBIA DEI RICORDI

Ho paura

di svegliarmi,

di notte,

di aprire

gli occhi

e

trovarmi

solo

al centro

di un deserto.

Ho paura

di essere

l’unico

uomo

che crede

ancora

che i sogni

non siano

soltanto

incubi.

Ho paura

di

svegliarmi

e

doverti

cercare

in mezzo

alla nebbia

dei ricordi.


Sergio Melchiorre

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla