"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

domenica 11 ottobre 2009

tori capre e asinelli....


io amo la Spagna da sempre, quando ero piccola sognavo di parlare perfettamente spagnolo e di viaggiare in lungo e in largo nelle sue belle città, studiarne la storia e la letteratura, vivere di sangria e di movida...

questo sogno l'ho realizzato, ho vissuto a Madrid e mi sono calata pienamente nella cultura e nelle tradizioni.

ma c'è una cosa della Spagna che mi ha sempre sconcertato e non riesco proprio a capire... ed è la violenza che si sprigiona durante le feste popolari contro gli animali... asinelli percossi, galli sgozzati, tori castrati vivi, capre che volavano (al passato per fortuna, ora vola un fantoccio) dai campanili... il tutto fra le risate, l'allegria, l'alcool, le benedizioni del prete perchè ricordiamoci che si tratta praticamente sempre di feste patronali.

In un paese di nome Laza ubriacano le formiche con l'aceto perchè mordano....e se le lanciano addosso...(????!!!!!!???? divertentissimo!!!!!!)

mi sono fatta il mio giretto in Internet e ho trovato siti che parlano di mafia taurina cioè di una lobby che tiene su un giro impressionante di soldi sullo sfruttamento turistico della Corrida, alla quale probabilmente gli spagnoli rinuncerebbero senza dire nè ah e nè bah, patiti come noi italiani del gioco del calcio.

e tenere in piedi la Corrida pur polemizzando con le feste di paese è decisamente ipocrita.....

Naturalmente ho trovato anche feste italiane in cui facciamo tutt'altro che bella figura e in primis citerei il Palio di Siena che è davvero una grande cagata!!!!!!!


questo sito boicotta il turismo in Spagna a causa delle troppe crudeltà sugli animali e contiene bellissime citazioni:http://www.geocities.com/paris/maison/5805/appello_spagna.html
ne riporto qualcuna:
Basta sangue in onore dei santi
Come nelle tristi e buie epoche passate, la religione e il sangue continuano a formare un binomio inseparabile. Non c'e' festivita' religiosa che non abbia la sua Messa alla mattina e i suoi animali torturati e massacrati al pomeriggio". Cosi0 scriveva, tempo fa, sul "Diario de Granada", il giornalista Enrique Blanque Bel. Oltre alle corride, ci sono le "feste" in onore dei Santi e della Vergine" con strazio di animali. Apre la serie estiva quella famosa di Coria, per S. Giovanni. Dopo la processione, con la statua del Patrono, a partire dal 24 giugno, per cinque giorni e cinque notti, dodici tori vengono torturati in tutte le forme possibili, per ore, uno alla volta, e poi castrati, non sempre morti. Innumerevoli punte di ferro vengono conficcate ad ogni animale, fino a ridurlo simile a un puntaspilli totalmente insanguinato. Sono frecce nonche' "banderilas" preventivamentee adornate di cartine multicolori dalle suore del locale convento francescano. Si mira, soprattutto, agli occhi degli animali e agli organi genitali.
Quella di Coria non e' la piu' atroce delle feste "religiose" spagnole che si svolgono in quasi tutti i paesi e villaggi.
Animali di ogni genere - soprattutto bovini . vengono sottoposti alla piu' orrende sevizie e mutilazioni, fino ad essere bruciati vivi. Le corride finirebbero nel giro di un anno, se i turisti non vi portassero i loro soldi. E' necessario fare propaganda turistica a Tossa de Mar (sulla Costa Brava, prima di arrivare a Barcellona), la piu' bella e piu' pulita localita' balneare della Spagna, la prima ad avere aboliti tutti gli spettacoli con animali. Noi spagnoli, che ci battiamo per il progresso della nostra nazione, abbiamo bisogno dell'aiuto degli altri Europei. Chi desidera accogliere il nostro appello puo' mettersi in contatto, in Italia, con il "Comitato Lida, contro la corrida", al n. di telefono 0445/520.510.
Consulente Paolo Madrid
Portavoce "Ala"
da "LA STAMPA" di venerdi' 21 giugno 1996


Queste feste non finiranno finche' non finiranno le corride... che sono tenute ancora in piedi dai soldi dei turisti, specie italiani" (Chelo Polo de A.D.D.A.)


"Gli spagnoli preferiscono il gioco del calcio, e senza i soldi dei turisti, la corrida avrebbe gia' fatto fallimento. Se non sei MALATO da DIVERTIRTI nel vedere delle CREATURE VIVENTI TORTURATE fino alla MORTE, BOICOTTA LA CORRIDA!" (A. Wirs)



tutto quello che devi sapere sulla corrida:http://www.mclink.it/assoc/lida/corrida.htm

elenco dei paesi italiani che usano animali nelle loro feste (ma fortunatamente anche di quelli che non li usano più...e la provincia di Firenze fa un figurone!):


bellissimo sito animalista siciliano, che denuncia le atrocità delle feste italiane e siciliane in cui vengono usati gli animali: http://www.sicilianimalista.netsons.org/index.htm
e da cui traggo queste informazioni:

Feste tradizionali con uso di animali

L'utilizzo degli animali nelle varie feste tradizionali implica sempre una situazione di maltrattamento, anche negli spettacoli in apparenza meno cruenti. Presentate come patrimonio culturale da salvaguardare, esse rappresentano al contrario una visione errata del rapporto uomo-animale.
Nel nostro paese sono circa un migliaio le feste tradizionali (per la maggior parte a sfondo religioso) che vedono malcapitati protagonisti colombe, oche, asini, maiali, capre, buoi, vitelli, cavalli, ecc.
Gli animali sono derisi, frustati, percossi, sgozzati, usati come bersaglio, rinchiusi in minuscole gabbie, costretti a correre su percorsi innaturali, a trascinare pesi spropositati...
Riflettiamo: quanto è importante mantenere intatte le nostre usanze e quanto è essenziale il rispetto di ogni essere vivente?
Questi spettacoli continuano ad essere tramandati, ma si pongono in netto contrasto con ciò che definiamo progresso morale, della coscienza, della capacità di sentire il disagio altrui. Queste feste sono inoltre diseducative per bambini e adolescenti, perché insegnano loro che le prepotenze ed i sopprusi dei più forti verso i più deboli sono leciti. Occorre invece insegnare loro il rispetto per gli altri, anche per chi è diverso da noi: diverso per sesso, colore della pelle, religione, o specie.
Per risolvere il problema, non è necessario eliminare queste feste, basta modificarle in modo che non vengano più usati gli animali, così che nessuno debba soffrire.


Alcune feste tradizionali in Italia e nel mondo:
-Festa della palombella, Orvieto: una colomba viene legata ad un disco di metallo, che ruota e scivola su un filo, accompagnato dallo scoppio di alcuni petardi posti a distanza ravvicinata dall'animale.
-Palio di Siena: i cavalli corrono lungo un percorso assai pericoloso per la loro incolumità. Le cadute, infatti, provocano profonde ferite all'animale, che viene di conseguenza ucciso. Ogni anno muoiono uno o più animali durante il palio o gli allenamenti, quindi non si tratta di "fatalità", ma di avvenimenti sistematici.
- Villanueva de la Vera, Spagna: una festa di carnevale durante la quale un intero paese, migliaia di persone eccitate ed ubriache, infieriscono su un asinello percuotendolo selvaggiamente.
- Corrida, Spagna: forse la festa più conosciuta, e anche per questo attrazione turistica per persone insensibili alla ricerca di forti emozioni.

Esempi di feste modificate per non infliggere più sofferenza:
- La festa del Grillo, Firenze: durante la quale i grilli venivano catturati, imprigionati in gabbiettine e distribuiti ai bambini, si è trasformata in una vera festa per grilli. I bambini possono osservarli in libertà, e imparare tante cose su di loro anche attraverso volantini ed opuscoli;
- In una cittadina toscana il palio è stato sostituito da una gara di canoe sul fiume.

Cosa puoi fare tu
- Non partecipare agli spettacoli con utilizzo di animali, informati ed informa gli altri sulla vera natura di queste feste.
- Protestare presso le autorità che autorizzano o promuovono feste con uso di animali. Mandare al sindaco del comune sede della festa, e per conoscenza ai locali organi di stampa, lettere, fax e e-mail che chiedano la sostituzione degli animali con simulacri inanimati o l'organizzazione di eventi alternativi.
- Documentare fotograficamente o con un filmato gli spettacoli e contattare le associazioni animaliste.

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I numeri delle torture!
FESTE:
4.500 i tori uccisi nelle corride spagnole all’anno
200 cavalli morti nelle corride spagnole in un anno
12 i tori seviziati e linciati ogni anno a Coria (Spagna) durante i festeggiamenti per S.Giovanni
100 le “feste” religiose e popolari in Italia dove si torturano animali
Fonte Leal

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CORRIDA
Prima di entrare nell’arena il toro viene sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze, viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia, gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista, gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare e gli vengono limate a vivo le corna, scoprendo i nervi, in modo da rendergli doloroso l’atto di incornare.
Il torero non è mai solo nell’arena, ma è circondato da banderilleros e picadores ed entra in scena solo dopo che il toro è stato quasi completamente annientato. Quando entra nell’arena il toro viene colpito da più parti con banderrillas (arpioni) e picas (lance) per procurargli emorragie e stordimento.
A spettacolo concluso il toro viene trascinato via agonizzante e gli vengono tagliate, mentre è ancora vivo, coda, orecchie e testicoli (che il torero mostra in arena come trofeo).
Il toro non è l’unica vittima delle corride: i cavalli dei picadores vengono bendati o accecati per impedirgli di vedere il toro che li carica. La bardatura che hanno sui fianchi, anche se può sembrare una protezione, in realtà impedisce al pubblico di vedere il cavallo sventrato dal toro. Questo massacro di massa, tradizionale in Spagna, Portogallo e nel Sud della Francia, viene finanziato non solo dallo Stato, ma anche dall’Unione Europea. L’82% degli Spagnoli è contrario alle corride, che sopravvivono grazie al turismo.

Corride annue in Spagna 600
Tori uccisi ogni anno per la corrida 16.000

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FESTE POPOLARI
La maggior parte delle feste popolari in Italia, è di carattere patronale. Dai buoi di Montefalco (Perugia), agli asini di Parma, passando per le rane, le colombe, gli agnelli, i capretti, i galli, le oche, gli animali, al riparo della tradizione, si frustano, accecano, si usano come bersagli, vengono arsi vivi, vengono gettati dai campanili, vengono obbligati a correre su percorsi accidentati e pericolosi.
Festa di risonanza nazionale, il Palio di Siena, nasconde dietro le quinte alcune atrocità. I cavalli utilizzati sono troppo veloci per il tipo di percorso e vengono pesantemente drogati. Costretti a correre su un percorso inadatto, si procurano frequentemente lesioni di tale gravità da comportare l’abbattimento. Il bilancio finale è di 3 cavalli morti ogni anno. Intorno al Palio si è creato un giro d’affari elevatissimo, che si basa sul turismo e sulla vendita dei diritti televisivi. Moderni gladiatori, milioni di animali vengono sacrificati al nostro divertimento.

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Acquari e Delfinari
Delfinari
Gli animali che vediamo nei delfinari, vivono in condizioni pietose e vengono costretti a comportamenti contrari alla loro natura etologica. Oltre ad esibirsi di fronte ad un pubblico vociante, subiscono anche un pesante stress da contatto visivo e fisico. Dietro gli eser­cizi dello spet­tacolo si nascondono mesi di priva­zioni, maltrat­tamenti e soffe­renze. I metodi di adde­stra­mento compor­tano frequenti l’assenza di acqua e cibo. Nel caso dei delfini, agli individui che non si fanno domare vengono dati tranquillanti che gli rovinano il fegato fino a provocare la morte. Orche, otarie e delfini vengono sottoposti a ore di massacrante addestramento e a spettacoli a rotazione. Non è raro che i delfini rifiutino il cibo, costringendo gli addestratori a nutrirli forzatamente. I delfini in cattività raggiungono a stento il settimo anno d’età, mentre in natura possono vivere fino a 40 anni.
Delfini e otarie, oltre a essere sfruttati nei delfinari, vengono utilizzati per missioni belliche. Una delle esercitazioni più frequenti consiste nel riprendere, tramite una videocamera fissata sul dorso, o nel recuperare, mine di profondità. Trasformati in clown per nostro capriccio, gli animali dei delfinari, perdono anche l’ultima briciola di dignità.

Cosa puoi fare
Non portare i tuoi figli a visitare acquari e delfinari: vedrebbero solo animali sofferenti e costretti a vivere in condizioni di estrema sofferenza e contrarie alla loro natura. Per far conoscere pesci e mammiferi marini in maniera non cruenta ed educativa si possono guardare dei documentari, sfogliare libri e riviste, tenere gli occhi aperti quando si va al mare: anche nei mari italiani è infatti possibile avvistare delfini, balenottere e pesci bellissimi!

Delfini nati morti in cattività 49%
Delfini in cattività che non raggiungono l’anno di età 22%
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Gli animali e il rodeo
Il Rodeo è la rievocazione della doma utilizzata dai cow boy americani di oltre duecento anni fa, quando esistevano cavalli selvaggi e non si conoscevano metodi non traumatici per abituarli alla cavalcatura, divenuto poi uno spettacolo “lucroso” se si pensa che solo negli Stati Uniti per ogni stagione vengono messi in palio oltre tre milioni di dollari. Ciò rappresenta, dunque, un “mestiere” per oltre 7000 persone che partecipano alle tante manifestazioni che si tengono in tutto il Paese (da 80 a 130 ogni anno). Il Rodeo è stato poi esportato nel resto del mondo, Italia inclusa. Risale infatti al 1999 l’apertura di una scuola di Rodeo il cui scopo era quello di formare una squadra tutta italiana e di diffondere questo show al di qua dell’oceano. Il suo quartier generale si trova a Voghera (Pavia), dove negli ultimi anni si è sviluppata quest’attività che impiega cavalli e tori “selvaggi”. In realtà gli animali vengono brutalizzati in modo che sembrino selvaggi, attraverso una cinghia (il flank) stretta intorno alla groppa che, comprimendo gli organi genitali, provoca un fastidio insopportabile dal quale tentano di liberarsi saltando e agitandosi; movimenti che causano spesso traumi muscolari di notevole consistenza e dolore, danni ai tendini, frattura della spalla, del metacarpo, etc.
Nessun animale che si lasci prendere, trattare, sellare, farsi mettere addirittura una cinghia, può essere definito selvaggio e qualunque cavallo “domestico” reagisce allo stesso modo con una cinghia del genere posta in quella sensibilissima zona del corpo (molti sono persino ostili alla normale sella da lavoro, che si lasciano mettere con una certa difficoltà). E’ dunque lecito chiedersi se sia moralmente accettabile sottoporre gli animali a prove così stressanti dal punto di vista fisico e psichico. Ovviamente la risposta di chi è convinto che anche i cavalli abbiano dei diritti non può che essere No.
Ma come si difendono i cow boy nostrani? Vogliono dare un’immagine idilliaca del rapporto che hanno con i cavalli e i tori del rodeo sostenendo che li rispettano, che gli spettacoli sono volti non al divertimento ma a dimostrare la bravura e la professionalità dei medesimi (non è chiaro se ciò è riferito agli uomini che li montano o agli animali che, inutile dirlo, non hanno alcuna possibilità di scelta). Ad ogni modo, a loro parere, questi animali vivono gran parte dell’anno allo stato brado in sconfinati pascoli sempre verdi e sono spesso salvati dal macello. Infatti i cavalli destinati al macello sono sicuramente reperibili a prezzi di gran lunga più convenienti. Ma dove sono tutti questi cavalli e tori “selvaggi” che finiscono nei mattatoi italiani? Non ci convincono neppure quando affermano che questi animali, definiti “atleti”, lavorano soltanto in prove che non durano più di otto secondi: la stagione però dura otto mesi e non è accettabile vedere degli esseri viventi e senzienti, umiliati in esibizioni di dominio e di sopraffazione da parte degli uomini.

Nel 1980 L'UNESCO dichiarava: "La tauromachia, terribile e venale arte del torturare ed uccidere animali in pubblico seguendo regole definite, è causa di traumi in adulti e bambini sensibili, contribuisce a peggiorare le condizioni dei nevrotici attratti da questo genere di spettacoli, snatura il rapporto uomo-animale, si pone come affronto alla morale, all'istruzione, alla scienza ed alla cultura".

e per finire la considerazione trovata su http://digilander.libero.it/tuellix0/index_it.htm:

"Capre, tori, cavalli, asini, galli: ha una sua logica che in una provincia tanto agricola come Càceres si trasformino gli animali in protagonisti delle feste. Inoltre esistono spiegazioni antropologico sociali: il popolo dà sfogo alla sua frustrazione con le bestie e lascia così tranquilli gli "animali razionali", che governano. Ossia: maltratta la capra e non fare la rivoluzione.

che inserisco con sommo piacere...visto che parlo sempre male della chiesa cattolica.... ecco come si espresse Pio V nel XVI secolo......."Noi dunque, considerando questi spettacoli in cui si usano i tori e le bestie feroci, estranei alla pietà e alla carità cristiane, desiderosi che questi spettacoli violenti, abominevoli e degni non di uomini ma di demoni,cessino, proibiamo di lasciare tenere spettacoli in cui si provocano scontri di tori e di altre bestie feroci"
per una volta che un papa dice qualcosa di moderno e sensato nessuno se lo fila.....

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla