"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

mercoledì 22 aprile 2009

il mio NO al ponte sullo stretto



Il Tirreno è casa mia.
Ho imparato a nuotare nelle sue acque, prima ancora di saper camminare. Le sue acque mitiche, avamposto omerico per la conoscenza … le sue acque delicate, le sue coste straziate.
Non so dirvi quanti spaventi mi sono presa, quando mi immergevo e, abituati gli occhi al buio, trovavo le praterie di posidonie fluttuanti…. Mi sembrava mi volessero ipnotizzare e attirarmi in profondità.
Per chi come me è cresciuto con l’Odissea questi posti riecheggiano di eroi, dei, mostri marini che si contendono i naviganti; è un mare magnifico che si tinge di viola, con spiagge dai nomi suggestivi, Praia di Fuoco, Spiaggia delle Sirene, nelle quali il sole se ne va a morire. E quelle sette perle che sembrano affiorare dall’azzurro solo per farti sentire felice di essere vivo.

È un mare in cui ti tuffi per cercare il mito e trovi la vita.
Ogni volta che da Cosenza vado a Catania ho il mio piccolo rito. Innanzitutto mi fermo a Pizzo, a mangiare il tartufo, e poi inizio a cercare Stromboli con lo sguardo..poi la costa siciliana.. Tutte le volte spero di essere vittima della Fata Morgana, ma a me non è mai capitato…
Arrivata sul traghetto mi affaccio sul ponte e penso:
“Raccontami, o Musa, l’uomo ricco d’astuzie
che a lungo errò dopo che ebbe distrutto la rocca sacra di Troia” .
Io la chiamo la mia pausa-Omero, che mi rimette in contatto con qualcosa di antico ma ancora pulsante che è accaduto in questi luoghi..
Poi vado al bar e mangio un arancino! Mi godo tutto il viaggio, con tutto quello che comporta, mi godo anche questa pausa che mi permette di riflettere e godere dello splendido paesaggio dello stretto, quei tre chilometri deliziosi che ci separano e che ci uniscono… che ci uniscono, certo, questo spettacolo della natura la Calabria e la Sicilia lo condividono.
L’arancino finisce subito, e anche la traghettata! (il vero incubo inizia ora, attraversare Messina..)


Bene, qui finisce la poesia e inizia la fredda analisi: qual è il vero progresso? Costruire il ponte-meraviglia o acquisire una mentalità rispettosa dell’ambiente? Io il progresso lo vedo come progresso sociale, presa di coscienza di quanto l’opera dell’uomo sia impattante, straziante, e di quanto ciò si ripercuota presto o tardi come un boomerang.

Siamo sempre critici nei confronti del “falso progresso” dei cinesi, che con la loro diga-meraviglia hanno fatto estinguere il delfino d’acqua dolce, ma vogliamo costruire un ponte la cui immensa campata proietterà un’ombra tale da essere percepita come una barriera dai pesci di passo (tonni, pesce spada, su cui si basa la pesca nello stretto). Avete chiesto agli abitanti di Bagnara, capitale degli “spadari”, cosa ne pensano? L’illuminazione notturna modificherà, naturalmente, il comportamento delle specie marine e non, e sappiamo quanto sia peculiare e delicato l’ecosistema dello stretto… inoltre verrebbe compromesso anche l’ecosistema della riserva naturale del Pantano (dove già inizierebbe la struttura del ponte). Sia in Calabria che in Sicilia un centinaio di persone subiranno l’espropriazione… diverse centinaia vivranno con i piloni sulla loro testa….sulle spiagge immediatamente vicino al ponte chi ci andrà più in vacanza? Sai che meraviglia fare il bagno sotto i piloni…
Vorrei citare testualmente l’intervento del professor Pieroni, docente all’Unical, intervento che ho trovato sul numero 119 di Meridiani:
“il ponte non è moderno. È indietro sulla realtà attuale di almeno venti anni: stiamo andando verso progetti di demotorizzazione, stiamo tornando a utilizzare il mare e le vie fluviali, stiamo andando verso fonti di energia alternative e rinnovabili, verso una mobilità diversa, le stesse scienze delle costruzioni si interrogano sulla utilità e sulla durata del cemento e ci si spaccia come moderno un mastodontico nastro di cemento, acciaio e asfalto per automobili. Tra i paesi industrializzati siamo quello che detiene il record anacronistico del trasporto su gomma: il ponte ci aiuterà a restare fanalino di coda in questa graduatoria”
“il ponte sullo stretto è ancora un modello di non sviluppo, perché non sviluppa la forze locali, nega altre priorità sul terreno delle politiche sociali, dove urgono invece servizi diffusi e capillari; distrugge una risorsa dell’ambiente: la bellezza….. una risorsa che, se ben gestita e valorizzata, è capace di produrre ricchezza”
Il prof. Pieroni si è fatto promotore di un appello all’Unesco perché l’area dello stretto diventi Patrimonio dell’Umanità e goda quindi di speciali tutele. ECCO UNA BELLA INIZIATIVA DA SOSTENERE. In centro e nord Italia è pieno di siti, centri storici, parchi protetti dall’Unesco… pensate al parco delle 5 terre in Liguria… loro sì che hanno saputo tutelarsi e anche valorizzarsi, inventandosi una particolarità e costruendoci su tutto il terziario..
E poi veniamo alla questione politica. Questa storia del ponte mi sembra che sia proprio un volerci buttare FUMO NEGLI OCCHI.
La Lega è tornata all’attacco con la secessione, solo che hanno deciso di procedere per tappe, e la devoluzione è la prima. Dopo averci affamato, succhiato anche l’anima, averci fatto emigrare facendo la fortuna di altri paesi, ora ci scaricano e con disprezzo! E lo fanno secondo le regole della democrazia, perché li abbiamo mandati al governo! La realizzazione del ponte è fumo negli occhi per non farci vedere quanto stiano allargando il divario Nord Sud, quanto siano pronti a sganciarci, lasciandoci nella merda, con le strade che franano, e il ponte meraviglia!
Non sarà un ponte a unirci, quello che può unirci è la presa di coscienza di noi tutti popoli del sud sulla piega degli eventi politici oggi in Italia. Questo ponte è fumo negli occhi.
Io, se fossi presidente del consiglio, vorrei passare alla storia per aver governato onestamente, per aver sostenuto leggi giuste, per aver operato delle politiche sociali accorte, rivalutato la questione meridionale, promosso l’istruzione…..
Non vorrei passare alla storia per aver realizzato il peggiore degli ecomostri!


Ps: se dovete andare in Sicilia, non avete tempo da perdere e prendete l’aereo…..niente tartufo e niente arancino…! ma almeno non ingrassate!

1 commento:

  1. Stamattina ho sbattuto nel mercatino del mio paese mentre andavo un pò in giro;
    il mercatino è lungo il fiume,proprio a ridosso degli argini;singolare che un banchetto vendesse arancine calde (in un paese della savoia...).Le arancine,l'acqua che scorre profonda.. mi hanno ricordato una postpoesia..le ho comprate, mangiate,.. pensando a come è facile distruggere costruendo; la comunicazione si costruisce con idee profonde e sensazioni piene di calore in comune non con le invenzioni mafiose per scambiare soldi e poteri..
    A tutti quelli che raggiungono l'isola giù in fondo cavalcando le proprie
    emozioni più intime...
    http://www.youtube.com/watch?v=doc1eqstMQQ

    ecoboy

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla