"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

sabato 8 agosto 2009

MINISTRE INTRAPRENDENTI



Michela Brambilla potrebbe entrare nel Guinness sei primati per l'ordinanza più breve della storia. Il 15 luglio Berlusconi ha abrogato un dispositivo da lei fortemente voluto, che era entrato in vigore solo 2 gg prima. Mai visto. Cosa è successo?
Il ministro del Turismo ha fatto arrabbiare il potente Guido Bertolaso. Il 13 luglio leggeendo la ”Gazzetta ufficiale” il capo della Protezione civile scopre che, attraverso una “disposizione urgente” di protezione civile firmata dal premier, la fantomatica “Struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia” gestita dalla Brambilla viene fortemente potenziata.
Bertolaso strabuzza gli occhi: con uno strumento eccezionale usato solo per calamità o grandi eventi, si definivano i poteri del coordinatore e i criteri con cui stipulare 12 contratti a termine. Il braccio destro del ministro, Carlo Mdica de Mohac, veniva nominato commissario delegato, con una maggiorazione di stipendio del 25%. Stesso benefit per per tutti i dirigenti della Brambilla coinvolti. In più l'ufficio, per rilanciare il turismo in Abruzzo avrebbe assunto 4 consulenti giuridici con un'indennità di 30mila euro l'anno.
Il decreto parla anche di campagne pubblicitarie, scritturazione di registi e attori, appalti per mostre e concerti. Bertolaso finisce di leggere e chiama Berlusconi. Che, forte anche della perplessità espressa off the record dalla Corte dei Conti, blocca tutto. Pare che Michela non l'abbia presa bene, e siano volate parole grosse. Ora è in arrivo una terza ordinanza. Chissà chi la spunterà.
(E.F.) da “L'Espresso” 8 agosto 2009

venerdì 7 agosto 2009

LUTTAZZI TUTTA LA VITA!!!


Risposta di Daniele Luttazzi alla domanda:"Come mai le sue proposte di format concorrenziali a Striscia vengono rifiutate dalla Rai?":

"Me l’ha spiegato un dirigente: perché io non saprei rispettare i cinque tabù, le cinque cose su cui in Rai non si può ironizzare: la religione, il capo dello stato, le razze diverse, gli handicap fisici e l’omosessualità.

L’ho ringraziato.

Se tornerò in tv, la prima battuta che dirò sarà: «Cristo di un Dio, dice Ciampi, quello zoppo d’un negro è una checca!»".

giochi....


Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti telefona al premier, Silvio Berlusconi:

- Pvesidente sto facendo un puzzle... pevò non viesco nemmeno a iniziave... ogni pezzo assomiglia all’altvo, uffa!!!

- Hai forse un modello? - risponde il Berlusca - Come è fatto questo puzzle?

- Cevto, sulla scatola c’è un gallo, un gallo rosso... ma non ci viesco pvopvio!

- Va bene caro Giulio, non prendertela, ora vengo da te e proviamo a farlo assieme...

Dopo un po’ i due si trovano, Berlusconi guarda la scatola e... SILENZIO... poi dice:

- Giulio, va bene, non ti affaticare più. Adesso rimettiamo nella scatola tutti i corn flakes e non ci pensiamo più...

giovedì 6 agosto 2009

can't find my way home.....






Come down off your throne and leave your body alone - somebody must change

You are the reason I've been waiting so long - somebody holds the key

Well, I'm near the end and I just ain't got the time
And I'm wasted and I can't find my way home

Come down on your own and leave your body alone - somebody must change

You are the reason I've been waiting all these years - somebody holds the key

Well, I'm near the end and I just ain't got the time

And I'm wasted and I can't find my way home
bellissima nella versione degli Spin One Two.....

IL GRUPPO SU FACCIALIBRO!


"QUELLE CHE... PRIMA DI DARLA A BERLUSCONI SE LA TAPPEREBBERO CON LA MALTA"

non siamo un paese di troie che scopano con vecchi bavosi attaccati al loro potere politico-mafioso!Ci sono tante ragazze in gamba e preparate che potrebbero dare il loro contributo alla nostra povera Italia che invece diventa sempre di più una REPUBBLICA DELLE BANANE!!! stanno sostituendo la classe politica pensante (ok, pseudo-pensante) con una legione di vallette e pompinare. Le capacità decisionali saranno in mano di sempre meno persone..Stanno spegnendo il nostro cervello, le nostra facoltà di discernimento...Tempi bui ci aspettano.....


PER CHI FOSSE INTERESSATA: La malta è una miscela in proporzioni variabili di legante, inerte ed acqua per ottenere un impasto plastico che ha capacità di indurire in un tempo più o meno lungo a seconda della sostanza adoperata come legante. L'inerte ha il compito di aumentare il volume dell'impasto, di facilitare il passaggio dell'anidride carbonica necessaria per una buona presa o indurimento della malta e di impedirne il ritiro volumetrico con conseguente formazione di cavillature.


IL MEGLIO DEL PEGGIO, MISCELLANEA


gridiamo tutti insieme IL RE è NUDO!!!!!!!!!!!!!


C'era una volta
un imperatore che amava così tanto la moda da spendere tutto il suo denaro soltanto per vestirsi con eleganza. Non aveva nessuna cura per i suoi soldati, né per il teatro o le passeggiate nei boschi, a meno che non si trattasse di sfoggiare i suoi vestiti nuovi: possedeva un vestito per ogni ora del giorno, e mentre di solito di un re si dice: "È nella sala del Consiglio", di lui si diceva soltanto: "È nel vestibolo".Nella grande città che era la capitale del suo regno, c'era sempre da divertirsi: ogni giorno arrivavano forestieri, e una volta vennero anche due truffatori: essi dicevano di essere due tessitori e di saper tessere la stoffa più incredibile mai vista. Non solo i disegni e i colori erano meravigliosi, ma gli abiti prodotti con quella stoffa avevano un curioso potere: essi diventavano invisibili agli occhi degli uomini che non erano all'altezza della loro carica, o che erano semplicemente molto stupidi."Quelli sì che sarebbero degli abiti meravigliosi!", pensò l'imperatore: con quelli indosso, io potrei riconoscere gli incapaci che lavorano nel mio impero, e saprei distinguere gli stupidi dagli intelligenti! Devo avere subito quella stoffa!".E pagò i due truffatori, affinché essi si mettessero al lavoro.Quei due montarono due telai, finsero di cominciare il loro lavoro, ma non avevano nessuna stoffa da tessere. Chiesero senza tanti complimenti la seta più bella e l'oro più brillante, se li misero in borsa, e continuarono a così, coi telai vuoti, fino a tarda notte."Mi piacerebbe sapere a che punto stanno con la stoffa!", pensava intanto l'imperatore; ma a dire il vero si sentiva un po' nervoso al pensiero che una persona stupida, o incompetente, non avrebbe potuto vedere l'abito. Non che lui temesse per sé, figurarsi: tuttavia volle prima mandare qualcun altro a vedere come procedevano i lavori.Nel frattempo tutti gli abitanti della città avevano saputo delle incredibili virtù di quella stoffa, e non vedevano l'ora di vedere quanto stupido o incompetente fosse il proprio vicino."Manderò dai tessitori il mio vecchio e fidato ministro", decise l'imperatore, "nessuno meglio di lui potrà vedere che aspetto ha quella stoffa, perché è intelligente e nessuno più di lui è all'altezza del proprio compito".Così quel vecchio e fidato ministro si recò nella stanza dove i due tessitori stavano tessendo sui telai vuoti. "Santo cielo!", pensò, spalancando gli occhi, "Non vedo assolutamente niente!"Ma non lo disse a voce alta.I due tessitori gli chiesero di avvicinarsi, e gli domandarono se il disegno e i colori erano di suo gradimento, sempre indicando il telaio vuoto: il povero ministro continuava a fare tanto d'occhi, ma senza riuscire a vedere niente, anche perché non c'era proprio niente."Povero me", pensava intanto, "ma allora sono uno stupido? Non l'avrei mai detto! Ma è meglio che nessun altro lo sappia! O magari non sono degno della mia carica di ministro? No, in tutti casi non posso far sapere che non riesco a vedere la stoffa!""E allora, cosa ne dice", chiese uno dei tessitori."Belli, bellissimi!", disse il vecchio ministro, guardando da dietro gli occhiali. "Che disegni! Che colori! Mi piacciono moltissimo, e lo dirò all'imperatore.""Ah, bene, ne siamo felici", risposero quei due, e quindi si misero a discutere sulla quantità dei colori e a spiegare le particolarità del disegno. Il vecchio ministro ascoltò tutto molto attentamente, per poterlo ripetere fedelmente quando sarebbe tornato dall'imperatore; e così fece.Allora i due truffatori chiesero ancora soldi, e seta, e oro, che gli sarebbe servito per la tessitura. Ma poi infilarono tutto nella loro borsa, e nel telaio non ci misero neanche un filo. Eppure continuavano a tessere sul telaio vuoto.Dopo un po' di tempo l'imperatore inviò un altro funzionario, assai valente, a vedere come procedevano i lavori. Ma anche a lui capitò lo stesso caso del vecchio ministro: si mise a guardare, a guardare, ma siccome oltre ai telai vuoti non c'era niente, non poteva vedere niente."Guardi la stoffa, non è magnifica?", dicevano i due truffatori, e intanto gli spiegavano il meraviglioso disegno che non esisteva affatto."Io non sono uno stupido!", pensava il valente funzionario. "Forse che non sono all'altezza della mia carica! Davvero strano! Meglio che nessuno se ne accorga!" E così iniziò anche lui a lodare il tessuto che non riusciva a vedere, e parlò di quanto gli piacessero quei colori, e quei disegni così graziosi. "Sì, è davvero la stoffa più bella del mondo", disse poi all'imperatore.Tutti i sudditi non facevano che discutere di quel magnifico tessuto. Infine anche l'imperatore volle andare a vederlo, mentre esso era ancora sul telaio. Si fece accompagnare dalla sua scorta d'onore, nella quale c'erano anche i due ministri che erano già venuti, e si recò dai due astuti imbroglioni, che continuavano a tessere e a tessere... un filo che non c'era."Non è forse 'magnifique'?", dicevano in coro i due funzionari; "Che disegni, Sua Maestà! Che colori!", e intanto indicavano il telaio vuoto, perché erano sicuri che gli altri ci vedessero sopra la stoffa."Ma cosa sta succedendo?", pensò l'imperatore, "non vedo proprio nulla! Terribile! Che io sia stupido? O magari non sono degno di fare l'imperatore? Questo è il peggio che mi potesse capitare!""Ma è bellissimo", intanto diceva. "Avete tutta la mia ammirazione!", e annuiva soddisfatto, mentre fissava il telaio vuoto: mica poteva dire che non vedeva niente! Tutti quelli che lo accompagnavano guardavano, guardavano, ma per quanto potessero guardare, la sostanza non cambiava: eppure anch'essi ripeterono le parole dell'imperatore: "Bellissimo!", e gli suggerirono di farsi fare un abito nuovo con quella stoffa, per l'imminente parata di corte."'Magnifique'!, 'Excellent'!", non facevano che ripetere, ed erano tutti molto felici di dire cose del genere.L'imperatore consegnò ai due imbroglioni la Croce di Cavaliere da tenere appesa al petto, e li nominò Grandi Tessitori.Per tutta la notte prima della parata di corte, quei due rimasero alzati con più di sedici candele accese, di modo che tutti potessero vedere quanto era difficile confezionare i nuovi abiti dell'imperatore. Quindi fecero finta di staccare la stoffa dal telaio, e poi con due forbicioni tagliarono l'aria, cucirono con un ago senza filo, e dissero, finalmente: "Ecco i vestiti, sono pronti!"Venne allora l'imperatore in persona, coi suoi più illustri cavalieri, e i due truffatori, tenendo il braccio alzato come per reggere qualcosa, gli dissero: "Ecco qui i pantaloni, ecco la giacchetta, ecco la mantellina..." eccetera. "Che stoffa! È leggera come una tela di ragno! Sembra quasi di non avere indosso nulla, ma è questo appunto il suo pregio!""Già", dissero tutti i cavalieri, anche se non vedevano niente, perché non c'era niente da vedere."E ora", dissero i due imbroglioni, se Sua Maestà Imperiale vorrà degnarsi di spogliarsi, noi lo aiuteremo a indossare questi abiti nuovi proprio qui di fronte allo specchio!"L'imperatore si spogliò, e i due truffatori fingevano di porgergli, uno per uno, tutti i vestiti che, a detta loro, dovevano essere completati: quindi lo presero per la vita e fecero finta di legargli qualcosa dietro: era lo strascico. Ora l'imperatore si girava e rigirava allo specchio."Come sta bene! Questi vestiti lo fanno sembrare più bello!", tutti dicevano. "Che disegno! Che colori! Che vestito incredibile!""Stanno arrivando i portatori col baldacchino che starà sopra la testa del re durante il corteo!", disse il Gran Maestro del Cerimoniale."Sono pronto", disse l'imperatore. "Sto proprio bene, non è vero?" E ancora una volta si rigirò davanti allo specchio, facendo finta di osservare il suo vestito.I ciambellani che erano incaricati di reggergli lo strascico finsero di raccoglierlo per terra, e poi si mossero tastando l'aria: mica potevano far capire che non vedevano niente.Così l'imperatore marciò alla testa del corteo, sotto il grande baldacchino, e la gente per la strada e alle finestre non faceva che dire: "Dio mio, quanto sono belli gli abiti nuovi dell'imperatore! Gli stanno proprio bene!" Nessuno voleva confessare di non vedere niente, per paura di passare per uno stupido, o un incompetente. Tra i tanti abiti dell'imperatore, nessuno aveva riscosso tanto successo."Ma l'imperatore non ha nulla addosso!", disse a un certo punto un bambino. "Santo cielo", disse il padre, "Questa è la voce dell'innocenza!". Così tutti si misero a sussurrare quello che aveva detto il bambino."Non ha nulla indosso! C'è un bambino che dice che non ha nulla indosso!""Non ha proprio nulla indosso!", si misero tutti a urlare alla fine. E l'imperatore rabbrividì, perché sapeva che avevano ragione; ma intanto pensava: "Ormai devo condurre questa parata fino alla fine!", e così si drizzò ancora più fiero, mentre i ciambellani lo seguivano reggendo una coda che non c'era per niente.

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla