"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

domenica 3 agosto 2014

i Bronzi e la colonia





Perché noi calabresi ci impegniamo affinché i Bronzi rimangano a casa loro? si obietta che non ci sono abbastanza visitatori (ma va? è così facile raggiungere la Calabria, con qualsiasi mezzo tu voglia!) e che, per rendere fruibili le opere d'arte a tutti, chi non può viaggiare fino a Reggio "solo" per i Bronzi sarebbe penalizzato!

Allora meglio centralizzare l'offerta dei capolavori. E questo è il punto: considerano Reggio periferia, considerano la Calabria un far west con, casualmente, due statue di valore. Invece di valorizzare tutto il contesto in cui sono i Bronzi! Non so se sapete di cosa stiamo parlando, io quel museo lo conosco e posso garantirvi che vale il viaggio anche senza i Bronzi, poco ma sicuro! Così come l'intera città, così come l'intera regione!

Se i Bronzi fossero la classica "cattedrale nel deserto" allora avrebbe un senso parlare di spostarli, renderli fruibili il più possibile a chi è interessato all'arte, invece i Bronzi si trovano a casa loro tra altre mille meraviglie artistiche, architettoniche, paesaggistiche e chi più ne ha più ne metta! Chi non viene fino a Reggio a vedere i Bronzi si perde un viaggio alla scoperta di mille mondi incastrati uno nell'altro come solo in Calabria si possono trovare. Chi non viene a trovare i Bronzi a casa loro, chi non si perde, ammaliato, nel mare in cui hanno sonnecchiato per 2000 anni, può solo guardarli, senza vederli.






Ma chi ha interesse a investire in treni e aerei al sud? Chi ha interesse nel vedere i calabresi LIBERI e consapevoli de proprio potenziale, e prosperi grazie al turismo, all'arte, alla bellezza? Noi dobbiamo essere isolati, tagliati fuori, ancora una volta resi incapaci di intraprendere. Della Calabria si deve solo dire che si inchina alla mafia, che infesta pacifiche città del nord. La torta,ora più che mai, è piccola, e i commensali non devono aumentare. Portare via alla Calabria quello che da più di 40 anni è il suo simbolo è l'ennesimo stupro dello stato italiano.

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla