questa città è di una noia mortale, questa gente di merda vuole il mio sangue, i pappataci anche, sono senza soldi, qui non conosco nessuno, mi sento sfruttata e umiliata, sono in una situazione del cazzo, sola, in uno spazio di circa 10 metri quadri, senza le mie cose, faccio la muffa, litigo, sono giù, ho i nervi a pezzi, il mio uomo mi chiama col nome della sua ex, non c'è niente che mi entusiasmi, che mi sembri bello o degno della mia attenzione, non c'è niente che valga la pena, non c'è niente che vada per il verso giusto, non c'è niente che non mi si rivolti contro.
tristezza stanchezza stupidità ma anche una dose massiccia di sfiga.
fa' la cosa giusta.
concentrati. fai attenzione. dov'è la tua grinta? è solo una brutta giornata.
male che vada, un brutto mese. e poi.. una settimana è già andata.
tira fuori le palle. fai un piano. rispettalo.
"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck
lunedì 26 luglio 2010
Pappataci! Che mai sento!
sono in trasferta per lavoro da una settimana e ho potuto sperimentare letteralmente sulla mia pelle che la verde Umbria ospita dei fastidiosissimi insettini emofagi, cioè che ti succhiano il sangue proprio come le zanzare...ma in questo caso il nemico è invisibile e silenzioso, e pare che io sia particolarmente sensibile alle loro punture perchè sono piena di ponfi che da giorni e giorni non smettono di bruciare.
questi odiosi PAPPATACI mi hanno fatto correre dalla guardia medica perchè l'irritazione della pelle iniziava a preoccuparmi, ma nè cremine nè repellenti mi danno sollievo. e questo insettino minuscolo oltretutto ha questo nome paraculo, pappataci, proprio a sottolineare che non puoi sentirlo perchè non ha il ronzio tipico delle zanzare (che sarà anche fastidioso ma almeno ti avverte della loro presenza): mangia e zitto, pappa taci appunto.
siccome non basta il fastidio immenso dato dalle punture, giustamente questi stronzi possono portare febbre e sono veicolo della leishmaniosi.
dopo essere stata dal medico mi sono documentata su Google perchè il nome Pappataci non mi diceva niente, tutt'al più mi evocava dei dolci che fanno in Toscana con la crema e l'uvetta.
stamattina ho raccontato ai miei studenti (partecipo come insegnante di lingua italiana a un programma di un conservatorio americano) il mio meraviglioso fine settimana di fuoco passato a grattarmi e a spalmare Gentalyn Beta e con mia grande sorpresa gli studenti, musicisti e cantanti lirici, conoscevano i pappataci e anche il significato del nome. e questo grazie all'opera L'Italiana in Algeri di Rossini.
mi sono sentita piccola e ignorante!
ecco la storia (che loro sapevano e io no): Mustafà, bey di Algeri, vuole sposare Isabella contro la sua volontà.
Lindoro e Taddeo, entrambi innamorati di Isabella, ordiscono una beffa ai danni del Bey per scappare e raggiungere nuovamente l'Italia: gli fanno credere che Isabella lo ama e che lo vuole insignire del titolo di Pappataci, parola che il Bey non conosce. Lindoro e Taddeo spiegano dunque che il pappataci è un amante instancabile che non si lascia distogliere dai piaceri, i suoi compiti sono solo mangiare dormire e godere, e per provare se Mustafà sia degno di tale nomina, gli viene messo a disposizione un banchetto che dovrà consumare rimanendo zitto e impassibile rispetto a qualsiasi cosa gli succeda intorno.
ecco che Isabella e gli altri italiani possono scappargli sotto il naso mentre Mustafà pensa che sia solo un diversivo per distrarlo dal banchetto e metterlo alla prova.
ho cercato il coro dei pappataci e, devo dire, è davvero buffo:
http://www.youtube.com/watch?v=izciaK5DfGA
e nella vita c'è sempre da imparare, soprattutto se insegni.
questi odiosi PAPPATACI mi hanno fatto correre dalla guardia medica perchè l'irritazione della pelle iniziava a preoccuparmi, ma nè cremine nè repellenti mi danno sollievo. e questo insettino minuscolo oltretutto ha questo nome paraculo, pappataci, proprio a sottolineare che non puoi sentirlo perchè non ha il ronzio tipico delle zanzare (che sarà anche fastidioso ma almeno ti avverte della loro presenza): mangia e zitto, pappa taci appunto.
siccome non basta il fastidio immenso dato dalle punture, giustamente questi stronzi possono portare febbre e sono veicolo della leishmaniosi.
dopo essere stata dal medico mi sono documentata su Google perchè il nome Pappataci non mi diceva niente, tutt'al più mi evocava dei dolci che fanno in Toscana con la crema e l'uvetta.
stamattina ho raccontato ai miei studenti (partecipo come insegnante di lingua italiana a un programma di un conservatorio americano) il mio meraviglioso fine settimana di fuoco passato a grattarmi e a spalmare Gentalyn Beta e con mia grande sorpresa gli studenti, musicisti e cantanti lirici, conoscevano i pappataci e anche il significato del nome. e questo grazie all'opera L'Italiana in Algeri di Rossini.
mi sono sentita piccola e ignorante!
ecco la storia (che loro sapevano e io no): Mustafà, bey di Algeri, vuole sposare Isabella contro la sua volontà.
Lindoro e Taddeo, entrambi innamorati di Isabella, ordiscono una beffa ai danni del Bey per scappare e raggiungere nuovamente l'Italia: gli fanno credere che Isabella lo ama e che lo vuole insignire del titolo di Pappataci, parola che il Bey non conosce. Lindoro e Taddeo spiegano dunque che il pappataci è un amante instancabile che non si lascia distogliere dai piaceri, i suoi compiti sono solo mangiare dormire e godere, e per provare se Mustafà sia degno di tale nomina, gli viene messo a disposizione un banchetto che dovrà consumare rimanendo zitto e impassibile rispetto a qualsiasi cosa gli succeda intorno.
ecco che Isabella e gli altri italiani possono scappargli sotto il naso mentre Mustafà pensa che sia solo un diversivo per distrarlo dal banchetto e metterlo alla prova.
ho cercato il coro dei pappataci e, devo dire, è davvero buffo:
http://www.youtube.com/watch?v=izciaK5DfGA
e nella vita c'è sempre da imparare, soprattutto se insegni.
domenica 18 luglio 2010
ENUMERAZIONE CAOTICA
un'occasione d'oro per mettere la parola 'fine'
il teatro
mia nipote neonata
l'odore del mare
i pic nic in Sila
il barbecue in piscina
le pizzette fritte
gli arancini caldi
gli odiosi oleandri
il traghetto per la Sicilia
lento e angosciante
il centro commerciale la domenica
papà che torna a casa da lavoro e mi viene a baciare
tutto quello che non ho scritto e che è perso per sempre
La mia pazienza la mia fiducia la mia buonafede
La mia giovinezza la mia illusione la mia convinzione
e un futuro già alle spalle
il teatro
mia nipote neonata
l'odore del mare
i pic nic in Sila
il barbecue in piscina
le pizzette fritte
gli arancini caldi
gli odiosi oleandri
il traghetto per la Sicilia
lento e angosciante
il centro commerciale la domenica
papà che torna a casa da lavoro e mi viene a baciare
tutto quello che non ho scritto e che è perso per sempre
La mia pazienza la mia fiducia la mia buonafede
La mia giovinezza la mia illusione la mia convinzione
e un futuro già alle spalle
fare le valigie (CICALE, FORMICHE, GATTI, COGLIONI...)
non sono mai stata brava a fare le valigie. porto sempre troppa roba inutile che non uso e troppi vestiti che non metto, ma soprattutto non so razionalizzare e ottimizzare gli spazi.
ma il vero segreto del fare le valigie è metterci dentro l'entusiasmo del viaggio.
ecco perchè ho fatto dei bagagli proprio di merda.
so fare bene solo le cose che mi gasano. non sono capace di spirito di sacrificio.
stupida cicala, non riesco a mangiare le foglie amare con l'antidoto, non riesco a investire per la felicità futura. e invece, mi suggerisce la formica, la felicità si calcola su tutto l'arco dell'esistenza, e 'condurre un'esistenza felice rende la vita assai dura'.
IN QUESTA VALIGIA DEVO METTERCI DENTRO UN GRAN BEL PAIO DI COGLIONI
ps mi è venuta in mente Jessie, che tutte le volte che tornavo a casa e aprivo la valigia ci si infilava dentro a dormire spelacchiando su tutti i vestiti ;)
ma il vero segreto del fare le valigie è metterci dentro l'entusiasmo del viaggio.
ecco perchè ho fatto dei bagagli proprio di merda.
so fare bene solo le cose che mi gasano. non sono capace di spirito di sacrificio.
stupida cicala, non riesco a mangiare le foglie amare con l'antidoto, non riesco a investire per la felicità futura. e invece, mi suggerisce la formica, la felicità si calcola su tutto l'arco dell'esistenza, e 'condurre un'esistenza felice rende la vita assai dura'.
IN QUESTA VALIGIA DEVO METTERCI DENTRO UN GRAN BEL PAIO DI COGLIONI
ps mi è venuta in mente Jessie, che tutte le volte che tornavo a casa e aprivo la valigia ci si infilava dentro a dormire spelacchiando su tutti i vestiti ;)
sabato 17 luglio 2010
Calabria on my mind
vaffanculo a chi ruba il mio tempo.
a chi non mi valorizza.
a chi non investe nelle mie capacità e a chi non sa riconoscere il mio entusiasmo come un capitale prezioso.
vaffanculo a chi si nasconde dietro un ruolo.
in questo momento dovrei essere anch'io su una spiaggia calabrese, o magari a casa ad aspettarti, e a preparare una torta di compleanno.
Non vorrei, dovrei.
mi chiedi perchè siamo sempre troppo lontani, troppo lontani per troppo tempo.
Perchè ci dobbiamo guadagnare tutto. ogni singolo attimo di felicità. non ci viene regalato niente.
e ci va bene così!
a chi non mi valorizza.
a chi non investe nelle mie capacità e a chi non sa riconoscere il mio entusiasmo come un capitale prezioso.
vaffanculo a chi si nasconde dietro un ruolo.
in questo momento dovrei essere anch'io su una spiaggia calabrese, o magari a casa ad aspettarti, e a preparare una torta di compleanno.
Non vorrei, dovrei.
mi chiedi perchè siamo sempre troppo lontani, troppo lontani per troppo tempo.
Perchè ci dobbiamo guadagnare tutto. ogni singolo attimo di felicità. non ci viene regalato niente.
e ci va bene così!
venerdì 16 luglio 2010
WARM and THE CITY (caldo&pippe a Firenze)
è difficile combattere contro il mostro di sempre, l'accidia che ti paralizza, quando sei in un bagno di sudore, a 41° e con un'umidità che ti manda fuori di cervello.
i buoni propositi, letteralmente, evaporano, e io con loro.
e una frase del cazzo datata marzo che continua a darmi il tormento. Non mi sento di escluderlo. E io che non ho voglia di litigare, ho solo voglia di trovare un posto fresco e fare l'amore.
i buoni propositi, letteralmente, evaporano, e io con loro.
e una frase del cazzo datata marzo che continua a darmi il tormento. Non mi sento di escluderlo. E io che non ho voglia di litigare, ho solo voglia di trovare un posto fresco e fare l'amore.
domenica 4 luglio 2010
cedo la parola
Il cielo sul deserto chiama acqua pure lui
snobbato dagli angeli, volato da avvoltoi
e torbido di spiriti che spesso giocano
in sella al vento fischiano e poi ululano.
A meno che faccia un poco d'ombra tu
A meno che il sole non mi accechi piu'
A meno che butti via le bussole, bruci le mie bussole.
(Camera con vista sul deserto, Ligabue)
snobbato dagli angeli, volato da avvoltoi
e torbido di spiriti che spesso giocano
in sella al vento fischiano e poi ululano.
A meno che faccia un poco d'ombra tu
A meno che il sole non mi accechi piu'
A meno che butti via le bussole, bruci le mie bussole.
(Camera con vista sul deserto, Ligabue)
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- Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla