"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

mercoledì 30 settembre 2009

fra il mare e il sangue







leggo sull'Espresso del 1 ottobre 2009 un articolo (firmato Pio d'Emilia)sul documentario "The Cove" che ha scioccato il Giappone: in maniera del tutto clandestina e segretissima viene consumata una terribile mattanza dei delfini, da brivido. vi propongo una riduzione:
"Del delfino (il cui carattere ideografico, pronunciato “iruka”,
significa maiale di mare, con riferimento alla sua voracità, una delle cause per cui viene cacciato) non si butta via niente.
Pinne, pelle e avanzi di carne finiscono nelle scatole di cibo di cani e gatti, mentre le ossa, finemente triturate, pare rappresentino un ottimo fertilizzante naturale.
Il tutto sempre condotto in gran segreto.
Chi difende i delfini, specie se è occidentale, viene spesso accusato dai giapponesi di ipocrisia: “perchè la mattanza dei tonni è legittima e quella dei delfini no?” "


....forse perchè il delfino è un animale intelligente e socievole con un sistema nervoso simile al nostro che lo rende cosciente di quanto accade e lo fa morire terrorizzato fra atroci sofferenze? e non dimentichiamo che la carne di delfino è tra le più contaminate dal mercurio....

se volete vedere il trailer di The Cove:http://www.youtube.com/watch?v=Sw5qgVp0jng

a proposito di mattanze: siamo in Europa.....i protagonisti sono i delfini-balena (http://www.ecologiae.com/la-mattanza-delle-balene-alle-isole-far-oer-fermiamo-lo-scempio/2250/)


"L’uomo nasce cacciatore, diranno alcuni, ed è normale che si pratichi la pesca, che si vada a caccia e che si cibi di altre specie viventi. Fin qua ci siamo. Ma come insegnavano gli indiani d’America, i primi veri ecologisti, non bisogna prendere più del necessario da Madre Natura, rispettando ogni animale,
ogni pianta come fosse sacra, perché necessaria alla nostra
sopravvivenza.Uccidere gli elefanti per farne bacchette d’avorio, assassinare le tigri per servirle ad un nababbo in camera con la sua amante, massacrare tenerissimi cuccioli di foca per ricavarne pellicce per signore facoltose non è lo stesso che uccidere un orso, come facevano anticamente gli indiani, per ricavarne un cappotto per ripararsi dal gelido inverno.Così come c’è un’enorme differenza tra pescare per la sussistenza di una popolazione e compiere un massacro scellerato per perpetuare una stupida tradizione.

Ogni anno nelle Far Oer, i grossi mammiferi vengono attirati nelle baie, disorientando un intero gruppo con la cattura della balena pilota, vengono guidati e disorientati dai motoscafi (condotti solitamente da islandesi), costretti ad arenarsi sulla riva. Qui ha inizio il bagno di sangue. Martelli del peso di 2,2 chilogrammi percuotono ripetutamente gli animali ancora vivi, per far penetrare nella carne fresca uncini perforanti. Successivamente coltelli di 15 centimetri vengono impiegati per trapassare le carni e spaccare letteralmente la spina dorsale. La baia si riempie di sangue stagnante e di balene sofferenti
e morenti tra i più atroci dolori. Il tanfo di morte è insopportabile.

Gli abitanti delle Far Oer celebrano il massacro delle loro vittime in un’atmosfera carnevalesca di intrattenimento. Spesso ai più piccoli viene concesso un giorno di festa a scuola per assistere all’evento e godere dello spettacolo. Decine di bambini corrono sulla spiaggia, nella baia, e saltano e giocano e gioiscono sulle carcasse sanguinanti delle balene. Ogni anno trovano la morte nelle Far Oer circa 2.000 balene.Le Far Oer, a metà strada
tra le isole Shetland e l’Islanda, malgrado siano un protettorato della Danimarca, hanno un loro governo indipendente che regola anche questa stupida mattanza annuale.

L’unica cosa che possiamo fare per fermare lo scempio è diffondere quanto più possibile questi dati e queste terribili immagini.Pubblicatele sui vostri siti, sui blog, sugli spaces, inviatele via mail ai vostri amici"

mandarino a orologeria l'ha fatto!!!!!!

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla