"Cos'è che in noi mente, uccide, ruba?" Georg Büchner, Woyzeck

mercoledì 30 settembre 2009

non so se ridere o se piangere

Simone Pignoni, Il ratto di Persefone

Manuale dei Confessori (per preti e diaconi)
sul 6° Comandamento Mons. Bouvier, vescovo di Le Mans, 1853


Il peccato dei baci
I baci, ancorché onesti, dati o ricevuti per motivo di libidine, fra persone dello stesso sesso o di sesso diverso, sono peccati mortali.
I baci in parti inusitate del corpo, per esempio, sul petto, sulle mammelle o, come usano i colombi, introducendo la lingua nella altrui bocca, reputansi fatti con intendimenti libidinosi, o almeno inducono nel grave pericolo della libidine, e perciò non vanno esenti da peccato mortale. È certo che i baci, anche se onesti, che inducono nel prossimo pericolo di polluzione o di veementi commozioni di libidine, sono da reputarsi peccati mortali.



Sullo stupro: il peccato della donna violentata e non dello stupratore
Si domanda cosa deve fare una donna, oppressa dalla forza, al fine di non peccare innanzi a Dio.
R. 1 Deve, internamente, non acconsentire al piacere venereo, qualunque sia la violenza esterna che su lei si compie: se no, peccherebbe mortalmente.
R. 2 Ella deve difendersi con tutte le sue forze,… in guisa però di non uccidere né di mutilare gravemente l'aggressore, perché la vita e i principali membri del corpo valgono in questo caso più dell'onore, che nella donna qui non è altro che materialmente offeso.
R. 3 Se ella spera di poter essere soccorsa, deve gridare e invocare l'opera altrui, imperocché se ella non resiste… parrebbe ch'essa acconsentisse. E meglio sarebbe mille volte morire, piuttosto che piegare di fronte a questo pericolo. Una giovane, ridotta a queste strette, temendo di poter acconsentire al piacere delle sensazioni veneree, deve gridare, anche con evidente pericolo della propria vita; in tal caso ella sarà una martire della castità.

Il peccato del godimento
L'atto coniugale compiuto per solo godimento è peccato, ma soltanto veniale. Che sia peccato lo prova l'autorità di Innocenzo XI, che condannò la seguente asserzione: "L'atto coniugale compiuto pel solo piacere ch'esso procura è esente da ogni colpa, o fallo, anche veniale";
Il piacere annesso al compimento dell'atto coniugale è il mezzo che conduce al fine, cioè alla procreazione della prole: all'infuori di questo scopo, quel piacere diventa illecito; e a più forte ragione è illecito l'accoppiamento se, sviato dal suo scopo, si compie per godimento.



trovato su:http://www.utopia.it/sesso_religione_peccati.htm


sito fantastico sulle contraddizioni e le violenze contenute sulla Bibbia

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Mandarino per nascita e per elezione, a orologeria per necessità. politicamente scorretta, vivo libera da ogni convenzione e religione, tutti i giorni reinvento il mio mondo e ridò la carica al mio trenino a molla